Brano tratto dall' album Schegge d'Utopia. Vuole dare voce a chi è detenuto come un'ombra senza braccia(come un albero storto in un bosco di case), avvicina le lotte, le sofferenze ed i dolori degli ultimi della terra di ieri e di oggi.
Luce che luce non vedo pace ma pace non chiedo
Perso nel buco profondo della coscienza del mondo
Spara la televisione non il mio cuore il mio nome
Che al mondo vil non dispiaccia un’ombra senza le braccia
In questo canto isolato grida più forte il mio stato che accetta ceppi e
Torture Nel serpeggiar di un’abiura che ho gambe ma non ho passi
Parlo come non parlassi
Madre ho lasciato alle spalle la paura del buio
E ora sto nella notte come un albero storto in un bosco di case
Ora sono il lampo ed il tuono
Ma non sento la pioggia son un’onda che batte sopra un mare di asfalto
Che non sente il dolore
Padre che non hai più pretese Sono figlio dei figli che non possono
Dormire, Che non ha da sognare che litio e cobalto
Muto il mio grido si spande sopra un dio che si arrende
Sopra un uomo che vende le sue mani al silenzio
Dove figli non ho Dove figli non ho
Nei giorni lenti ed uguali pasto di iene di squali serro le porte al perdono
Ultimo sintomo d’uomo
E scorre l’ultimo istante dentro l’eterno presente ed un pugno chiuso
contro ad un muro Che non si aspetta futuro
Muto il mio grido si spande sopra un dio che si arrende
Sopra un uomo che vende le sue mani al silenzio
Dove figlio non ho dove figli non ho
Respiro forte da morto offro alla via il mio corpo
Luce che luce non vedo pace ma pace non chiedo perso nel buco profondo
della coscienza del mondo
voi siete qui con me siete tutti con me voi siete qui tutti con me
Perso nel buco profondo della coscienza del mondo
Spara la televisione non il mio cuore il mio nome
Che al mondo vil non dispiaccia un’ombra senza le braccia
In questo canto isolato grida più forte il mio stato che accetta ceppi e
Torture Nel serpeggiar di un’abiura che ho gambe ma non ho passi
Parlo come non parlassi
Madre ho lasciato alle spalle la paura del buio
E ora sto nella notte come un albero storto in un bosco di case
Ora sono il lampo ed il tuono
Ma non sento la pioggia son un’onda che batte sopra un mare di asfalto
Che non sente il dolore
Padre che non hai più pretese Sono figlio dei figli che non possono
Dormire, Che non ha da sognare che litio e cobalto
Muto il mio grido si spande sopra un dio che si arrende
Sopra un uomo che vende le sue mani al silenzio
Dove figli non ho Dove figli non ho
Nei giorni lenti ed uguali pasto di iene di squali serro le porte al perdono
Ultimo sintomo d’uomo
E scorre l’ultimo istante dentro l’eterno presente ed un pugno chiuso
contro ad un muro Che non si aspetta futuro
Muto il mio grido si spande sopra un dio che si arrende
Sopra un uomo che vende le sue mani al silenzio
Dove figlio non ho dove figli non ho
Respiro forte da morto offro alla via il mio corpo
Luce che luce non vedo pace ma pace non chiedo perso nel buco profondo
della coscienza del mondo
voi siete qui con me siete tutti con me voi siete qui tutti con me
envoyé par Gabriele - 3/6/2024 - 12:49
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