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Nann med ya

Manu Lann Huel [ou Lannhuel]
Langue: breton


Manu Lann Huel [ou Lannhuel]

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[2003]
Parole e canto / Lyrics and singing / Paroles et chant / Sanat ja laulaja: Manu Lann Huel (Lannhuel)
Musica / Music / Musique / Sävel: Eric Le Lann
Album / Albumi: Eric Le Lann, Origines [2005]

Eric Le Lann (2007)
Eric Le Lann (2007)
Manu Lann Huel.
Manu Lann Huel.




Jazz bretone? Ha perak ket…? In realtà, la Bretagna ha un grande compositore e trombettista jazz, che si chiama Eric Le Lann (nato il 4 novembre 1957 a Plœuc-sur-Lié). Poi che questo brano fa parte di un suo album (Origines del 2005), e che del brano in questione è autore della musica e interprete alla tromba, bisognerebbe intestarglielo; però si dà il fatto che l’autore del testo, nonché suo interprete, è Manu Lann Huel; e, di fronte a Manu Lann Huel, io non ho dubbi e la pagina va a lui. La si potrebbe chiamare la "Canzone dei due Lann", Le Lann e Lann Huel, ricordando che lann è una pianta-simbolo della Bretagna, il giunco (vive la muette et l'ajonc!). Brano interamente in lingua bretone, da ascoltare e leggere con molta attenzione. [R, Gw.]
Nann
Nann e lavarimp d'an emgann
Nann
Ya! Nann d'an emgann evit an arc'hant
Roue
Roue an arc'hant
Arc'hant gwenn an aour du
Roue
Roue-doue an aour
A zo zevet war c'hein ar baour
Paour
Paour gwenn ha du
Paour melen paour ruz
Nann
Nann e lavarimp
D'an emgann evit an arc'hant

Nann
Nann e lavarimp d'an emsav
Nann
Ya! Nann da emsav ar veleien
Beleg
Beleg ar roue
Pe veleg forz peseurt doue
A zaol
A zaol an eoul
War flammoù glaou-tan ar spered
A had
Tan bleud an heol
Evit an amzer da zont
Nann
Nann e lavarimp
Nann d'an emsav ar veleien

Ya
Ya e lavarimp d'an emgann
Ya
Ya d'an emsav ya d'an tan
Tan
Tan-kan ar galon
Etre an den hag e vreur
Kan
Diwan an heol
'Tre ar bugel ha yezh e dad
Aman
Hag e pep lerc'h
A zo unan o klask e vuhez
Ya
Ya e lavarimp
D'an emgann ha ya d'an emsav.

envoyé par Richard Gwenndour - 12/2/2024 - 22:41



Langue: italien

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Richard Gwenndour, 12-2-2024 22:47
(Con alcuni interventi di Flavio Poltronieri)

lelannori


Due parole del traduttore. Traduzione frutto di un cocktail micidiale: la mia progressiva cecàgna, o cegueira per dirla alla saramàga, e un deciso arrugginimento col bretone. Ciononostante, poiché ovviamente non v’è traccia di una qualsiasi traduzione di questa canzone in rete, mi sono messo all’opera in attesa di tempi migliori. Ci sono un paio di note esplicative, però avverto che ho avuto la tentazione di rendere sia emgann che emsav con “guerra”: no alla guerra per il denaro, no alla guerra dei preti. La traduzione, per il resto, è letterale.
No, ma sì

No
Diremo no a combattere
No
Sì! No a combattere in nome del denaro [1]
Re
Re del denaro
Del denaro bianco, dell’oro nero
Re
Re e dio dell’oro
Bruciato sulla schiena del povero
Povero
Povero bianco e nero
Povero giallo povero rosso
No
Diremo no
A combattere in nome del denaro

No
Diremo no all'ondata montante
No
Sì! No all'ondata montante dei preti
Prete
Prete del re
Oppure prete d’ogni sorta di dio
Che getta
Che getta olio
Sulle fiamme del carbone infuocato dello spirito
Che semina
Fuoco di polvere solare
Per il tempo a venire
No
Diremo no
No all'ondata montante dei preti


Diremo sì all'insurrezione

Sì all'insurrezione e sì al fuoco
Al fuoco
Al fuoco e al canto del cuore
Tra l’essere umano e suo fratello
Canto
Germe del sole
Tra il bambino e la lingua paterna
Qui
E dovunque
Ci sia qualcuno che cerca la sua vita

Diremo sì
Diremo sì al combattimento e all'insurrezione.
[1] In bretone, così come in francese (dal quale il termine deriva palesemente). arc’hant è sia “denaro” che “argento”. Poiché la moneta comune era in argento, tale metallo venne identificato col denaro, tout court (le monete d’oro non circolavano comunemente, erano roba da ricchi e da banche). Indi per cui il denaro è “bianco”. Da notare che, qui, l’oro è “nero”: nero di morte, sì, ma si avvertono anche gli echi delle devastazioni provocate in Bretagna dalle “maree nere” di petrolio.

[2] Emsav significa “sollevamento”, e da qui i significati di “movimento politico” (emsaver “militante autonomista bretone”) e di “rivolta, rivoluzione, insurrezione”.

12/2/2024 - 22:48


Non cambia ovviamente nulla ma personalmente avrei tradotto: "Diremo no al combattimento nel nome dei soldi" "Diremo no all'ondata montante dei preti" "Si all'insurrezione, si al fuoco" "Noi diremo si al combattimento e all'insurrezione"

Premetto che, parere del tutto personale, non considero Eric Le Lann "un grande compositore e trombettista jazz bretone" come dichiara l'illustre Richard Gwenndour. Reputo che anche quello che compone e suona in questo cd non sfugga al suo consueto e confortevole suono "di maniera" che in un lontano passato lo fece perfino partecipare a un film di Tavernier. La Bretagna ha offerto e offre ben altro!!...Però...c'è un però!! Ben due dei miei più grandi idoli bretoni viventi prestano le loro parole e le loro voci a questo disco: oltre a cantare, Marthe Vassallo compone "Ar Vatezhig" e "Finale", Manu Lann huel in aggiunta al brano trattato da Riccardo, riprende "Liv" (sua vecchia canzone già interpretata magistralmente col gruppo Skeduz nel 1999) e poi "Chal Ha Dichal" e "Chanson d'Oc". Se a questo aggiungiamo che sul finale canta pure l'immenso "Me 'Zo Ganet E Kreiz Ar Mor" di Yann Ber Calloc'h su musica di Jeff Le Penven, ce n'è abbastanza per sciogliersi e dimenticare tutto quanto ho scritto nella prima parte di questo intervento. Il disco ha quasi 20 anni e quindi ancora una volta Richard Gwenndour non smentisce il principio fisico che porta il suo nome.

Flavio Poltronieri - 13/2/2024 - 20:05


Ma io, infatti, lo avevo detto che mi sto arrugginendo col bretone e, forse, anche con l’italiano perché, tra le varie possibilità per l’emsav, non mi era proprio venuta quella più plausibile (“insurrezione”). Rimedio accogliendo senz’altro le proposte poltronieriane e le integro nella traduzione senza nemmeno passare dal Via. Quanto alle mie parole su Eric Le Lann, un po’ erano anche per rimediare allo “scippo” che gli ho fatto della pagina. In realtà, devo confessare che io detesto cordialmente il jazz, e che non mi vergogno nemmeno di dirlo accettando l’eventuale crocifissione (in sala mensa, ovviamente). Non ci posso fare nulla, il jazz mi fa venire l’orchite e, in più, non ho nemmeno il caminetto di prammatica davanti al quale passare serate solitarie col grammofono, il bicchiere di whisky d’annata e la pipa. Detto questo, si capisce ancora meglio perché ho attribuito la pagina a Manu Lann Huel, davanti al quale non cesso d’inchinarmi pur col pericolo del colpo della strega. Naturalmente grazie a Flavio per il suo intervento. Però, anche senza jazz e pipa, un bicchierino di whisky bretone me lo farei volentieri: è buonissimo, lo vendevano almeno qualche anno fa nella collezione di prodotti tipici “du terroir” del Carrefour (o dell’Auchan, non mi ricordo, ma ci compravo sempre il pâté di Espelette al peperoncino e le tripes à la mode de Caen, e a volte anche il cassoulet di Castelnaudary in omaggio agli avi di Brassens). Mi piacerebbe riassaggiarlo prima della mia completa ossidazione.

Richard Gwenndour - 13/2/2024 - 22:13


Caro Richard, magari gli "arrugginiti" avessero la tua penna e il tuo cervello...non farti problemi morali nei confronti del Le Lann musicista poiché non gli hai scippato niente, senza Marthe e Manu questo dischetto sparirebbe dai radar...come sai conosco discretamente la scena musicale bretone e posso affermarti che nell'intera sua discografia l'aspetto "popolare" è irrisorio, tocca rivolgersi decisamente altrove...se il jazz è quello melenso, patinato e americaneggiante mi troverai sempre accanto a te a condividere sbadigli e noia, per fortuna qualche illuminato jazzista esiste ancora anche se non ci sono più Don Cherry o Mbizo. Sovente però è mimetizzato peggio di un camaleonte, anzi (visto l'argomento creativo), peggio di un gufo vestito da tronco d'albero, di un bruco che si finge un serpente o di un serpente che fa credere di essere una foglia. Prometto che verrò a farteli ascoltare in sogno davanti a grammofono e caminetto acceso...

Flavio Poltronieri - 14/2/2024 - 10:49




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