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L'anima-zione di Simone

Paolo Rizzi
Language: Italian


Paolo Rizzi

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Da anni ho scoperto i bellissimi cortometraggi fatti a mano da Simone Massi. Pochissimi disegnatori mi hanno affascinato così. Ora sono in attesa che in sala venga distribuito il suo primo film lungo " Invelle" che non ho potuto vedere al festival di Venezia 2023. Simone aveva già collaborato ad un lungometraggio fornendo le sue animazioni al film La strada dei Samouni di Stefano Savona dedicato ai massacri di Gaza. Ho scoperto che lo scorso anno la sua videopoesia "In quanto a noi" dedicata a Eugenio Montale aveva avuto la voce di Wim Wenders e forse anche per questo, dopo avere dedicato una canzone a Perfect days, ho sentito che era il momento di provare a raccontare le emozioni che i disegni di Simone muovono nel mio animo. Per il video avevo la certezza e la gioia di potere attingere direttamente ai suoi disegni per montarne la sequenza. Simone è un bravo "operaio specializzato" dell'animazione io sono solo un musicante e chiedo scusa se la musica non è all'altezza delle immagini, ho provato a fare canzone senza stacchi o ritornelli, una sorta di piano sequenza.

Simone Massi - autoritratto


Disegnatore, regista, animatore: Simone Massi è una perla rara nel panorama cinematografico italiano. Marchigiano, di Pergola per l’esattezza, inizia la sua carriera negli anni ’90 realizzando brevi cortometraggi nei quali era già visibile il suo stile fatto di chiaroscuri, giochi di forme, simbolismi e immersioni nei ricordi e nell’inconscio. I suoi lavori da Immemoria a Dell’ammazzare il maiale – vincitore del David di Donatello e destinatario di diverse critiche positive – hanno girato il mondo e ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali.

Intervista:

“animatore resistente”. Massi, perché questa definizione?
“Per due motivi buoni e validi: ho molto a cuore il tema della Resistenza, che ho anche trattato nel mio primo lavoro, Immemoria, e in Animo resistente. E poi perché credo che il mio lavoro sia una forma di resistenza. Sono diciannove anni che faccio animazione da solo, senza padroni e padrini, senza soldi, e secondo me ho fatto animazione resistente, considerate soprattutto le difficoltà che ho incontrato e il paese in cui viviamo. I miei lavori sono senza dubbio malinconici. La malinconia la sento e ci navigo, perché fra tutti i sentimenti è, per me, quello che lascia più spazio alla creatività.
Da spettatore mi trovo molto bene … quando mi vengono chiesti i riferimenti ne so dare appena un paio, Andreij Tarkovskij e Theo Angelopoulos. Mostrano personaggi senza identità; sappiamo che sono in Russia o in Grecia, ma è una nostra associazione, siamo noi che colleghiamo le cose. Siccome il Cinema che amo è quello, nei miei progetti provo - principalmente per me stesso - a cercare quel tipo di effetto. Nei cortometraggi ho sempre tolto la parola ai miei personaggi, non ci sono dialoghi, non ci sono identità; ci sono luoghi che, certo, vengono riconosciuti come la campagna marchigiana, ma potrebbe essere anche la campagna umbra, toscana e di chissà quanti altri posti che non ho visto.
Un nessun-luogo. [mi riferisco al significato della parola "invelle" in marchigiano e uso questa formulazione bizzarra per evitare sovrapposizioni con il non-luogo di Marc Augé,
Non sono né un intellettuale né un antropologo.
Mi interessa uscire dal meccanismo del tempo e dello spazio, avvicinarmi al sogno, al pensiero e al ricordo.”


vi metto il link all'intervista fatta al festival di Venezia per la presentaziuone del suo film Invelle
L'anima di Simone mette in azione la poesia
Graffia il cuore oltrepassa gli occhi
con il cappello vola via

Gli animali di Simone sono mucche galline cani
Rondini e lucciole che tornano
le sue ali son le mani

Quel che anima Simone sono i gesti di cura
Le carezze nei capelli
per scacciare la paura

L' animazione di Simone vibra come un infrasuono
Raccoglie voci e rumori
segue le tracce di un uomo

L'anima triste di Simone esplode con le mine
Con gli F16 su Gaza
in una strage senza fine

L' animo resistente di Simone ha un sciarpa color rosso
Scioglie il laccio allo scarpone
è sola come un pettirosso

L' anima gemella di Simone era Cesare Pavese
Entrambi tengono la posizione
tra le colline di un paese

Non c’è animosità in Simone ha raggiunto la libertà
Può raccontar sé stesso
la terra del nonno e del papà

Perché l’anima di Simone è nei suoi piani sequenza
Sfugge ad ogni omologazione
è arte e resistenza

Perché l’anima di Simone è nei suoi piani sequenza
Sfugge ad ogni omologazione
è arte e resistenza

Contributed by Paolo Rizzi - 2024/2/11 - 17:07


Ciao vi metto il link al corto Dell' ammazzare il maiale con cui 12 anni fa Simone Massi ha vinto il David Donatello

Paolo Rizzi - 2024/2/12 - 11:42


INVELLE il film di Simone Massi è in 50 sale italiane non perdetelo cercate sul sito di Lukyred dove potete vederlo tra Milano, Torino,Roma, Firenze ed altri cinema.
Vi mando una mia riflessione dopo averlo visto ieri per festeggiare il mio 70 compleanno

La violenza fuori campo nel film di Simone Massi INVELLE
La storia del film di animazione (non è un cartone animato) di Massi si dipana per tre generazioni dal 1918 al 1978 e come sappiamo è stato un periodo di grandi violenze, due guerre, la resistenza, le lotte operaie, il terrorismo. Tutto questo, insieme alla violenza subita dalla cultura contadina, lo sradicamento dalla campagna per il trasferimento (nell “Invelle”) il non luogo delle città, il nuovo sfruttamento nelle fabbriche, costituisce la spina dorsale del film. Simone Massi nonostante la sua grande capacità di creare immagini rinuncia a mostrarci questa violenza e la affida alle voci fuori campo, ai suoni ai rumori agli spari e lascia che ognuno di noi crei queste immagini cruente attingendo alla propria individuale sfera emotiva.
Gli interrogatori ai partigiani catturati e obbligati dai fascisti a picchiarsi fra di loro sono fuori scena, la vendetta sul povero-cristo che fa la spia viene rimpiazzata dal rito contadino dell’ammazzare il maiale di cui si sente il pianto straziante, l’uccisione di Aldo Moro si risolve con un corteo funebre di spalle che ha lo sguardo rivolto alla R4 rossa in via Caetani dove solo una persona è girata verso noi spettatori, è in piedi al centro e regge la sua testa china con le mani sugli occhi. Poi vedremo lo stesso Moro che si copre con un sudario bianco. Le ribellioni verso i padroni sfruttatori che non pagano il lavoro e portano i contadini prima egli operai poi ad esasperarsi fino al ripetuto “sono stufo, non ce la faccio più”, sono risolte con l’immagine di un forcone contadino e poi con quella di un martello operaio ai piedi del padrone di cui si sarebbe voluta la morte facendosi giustizia da soli.
L’unica scena in cui si vede una violenza agita è quando Icaro, il bambino protagonista della terza generazione, dopo aver subito l’insulto di “contadino” e lo sputo dei compagni di scuola, i cittadini, li rincorre e si azzuffa con loro prendendoli a pugni. Il padre “con la voce di Filippo Timi” chiede: “che fai?” Icaro risponde “se la sono cercata” il padre chiede “ da chi hai imparato?” Icaro risponde: “dalla scuola, da te, da tutti”.
La violenza che ci mostra Simone è stata insegnata dagli adulti, dai loro metodi, a partire dalla maestra che picchia il bambino per aver detto che l’ARMISTIZIO vuol dire aver perso la guerra e dalla maestra di Icaro che lo sgrida per aver chiesto in dialetto di andare al bagno (usando il verbo “gi” invece di andare ) perché gli “piscia” il sangue dal naso.
Il sangue rosso in questo film lo si vede solo in poche occasioni, oltre a questa appena descritta lo si era visto sulle mani del bambino bacchettato dalla maestra o quando gocciola sulla scarpa scorrendo dalla testa del fagiano ucciso da padre cacciatore.
Invelle di Simone Massi non è solo questa descrizione che ho cercato di fare, e che ha colpito la mia sensibilità, ma è tantissimo altro. Sono sicuro che chiunque abbia la voglia e la fortuna di vederlo troverà emozioni nella propria “anima”, laica o credente che sia, come nella fede popolare che Simone ci rivela attraverso le preghiere dei bambini recitate accarezzando la testa della mucca nella stalla.
Paolo Rizzi

Paolo Rizzi - 2024/9/3 - 11:37


ecco le sale che lo proiettano
https://www.luckyred.it/invelle_sale/

Paolo Rizzi - 2024/9/3 - 11:41




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