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Markaz Azraq (December 6)

Mayssa Jallad / ميساء جلّاد
Language: Arabic


Mayssa Jallad / ميساء جلّاد

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2023
Marjaa: The Battle of the Hotels (Ruptured Records)
The Battle of the Hotels

“Marjaa: The Battle of the Hotels” è un album cupo e lunare: come potrebbe essere diversamente considerato che il punto di partenza è la ricerca condotta dalla sua autrice Mayssa Jallad su un episodio della guerra civile in Libano accaduto tra il 1975 e il 1976.
La “Battaglia degli hotel” si svolse nel quartiere alberghiero di Minet-el-Hosn nel centro di Beirut, dove ebbe luogo una delle prime battaglie della guerra civile per il possesso di un piccolo complesso alberghiero, il St. Charles City Center, adiacente alla zona del lungomare della Corniche sul Mediterraneo, e si diffuse rapidamente in altre zone del centro di Beirut. Le battaglie venivano combattute con pesanti scambi di razzi e colpi di artiglieria dai vari tetti e stanze degli hotel dai cecchini. Il quartiere comprendeva una serie di alberghi moderni, costruiti durante il boom economico del Libano tra la metà degli anni '60 e l'inizio degli anni '70. Tra questi c'era anche l'Holiday Inn. L'area divenne il simbolo della ricchezza del Libano nel periodo precedente la guerra civile, nel panorama in rapida crescita di Beirut. Nell'ottobre del 1975, il quartiere alberghiero divenne strategicamente importante per la sua vicinanza al mare e l'Holiday Inn in particolare divenne un trofeo simbolico nella battaglia. Altri edifici a più piani tatticamente preziosi nel distretto includevano Burj al-Murr ancora incompiuto, tra gli edifici più alti di Beirut. Insieme agli alberghi vicini, questi edifici sovrastavano i quartieri residenziali delle zone adiacenti, dove vivevano sia cristiani che musulmani. Il 26 ottobre, gli scontri si estesero al quartiere degli Hotel con un feroce scontro a fuoco di cinque giorni e la situazione peggiorò ulteriormente il 28 ottobre, quando vi fu una sparatoria sui gradini del Parlamento nel territorio controllato dai cristiani ad opera di un'auto di miliziani musulmani che riuscì a raggiungere il palazzo del Parlamento e aprì il fuoco sui deputati mentre lasciavano l'edificio. Ma il 29 ottobre, il primo ministro chiese un cessate il fuoco per consentire l'evacuazione del personale e dei residenti intrappolati negli alberghi, come l'Holiday Inn, che ospitava più di 200 persone, la maggior parte delle quali turisti. All'operazione di evacuazione seguì l’immediata ripresa dei combattimenti. Un altro cessate il fuoco fu concordato il 31 ottobre per consentire agli sfollati di tornare a riprendere le loro cose. Tra alterne vicissitudini e sanguinosi combattimenti, alla fine della battaglia Beirut venne divisa dalla Linea Verde, durata 15 anni, in “Est” e “Ovest”, limitando il movimento e la comunicazione e creando una divisione violenta di cui ancora oggi si risente. Con “Marjaa: The Battle of the Hotels” Jallad sublima la distruzione della guerra civile libanese in un originale, suggestivo album in due parti. Nella prima parte, Dahaliz, composta da sei tracce, Jallad immagina una passeggiata in città in un tentativo non riuscito di seguire una vecchia mappa. In questo itinerario tra i corridoi tortuosi (“Dahaliz”) della città, distrutti dall’evoluzione urbana a partire dagli anni '60, è accompagnata dalla musicista Youmna Saba.
Grattacieli vuoti ricordano un passato turbato dalla violenza dei cecchini mentre il presente è incarnato da immobili di lusso vuoti, voluti da potenti signori della guerra nel frattempo diventati politici ed oggi alle leve del potere. Nella seconda parte, Maaraka, costituita da altre sei tracce, si snoda il racconto storico e Jallad immagina di abitare in un edificio della Battaglia degli Hotel, mentre gli eventi si svolgono. Definisce le milizie combattenti Blues e Reds, rispettivamente il Fronte libanese (nazionalisti cristiani) e il Movimento nazionale libanese (sinistra filo-palestinese), disegnando una mappa della battaglia attraverso il testo delle canzoni. Sary Moussa produce la conclusione della battaglia in “Holiday Inn (21-29 march)”, il cui esito, storicamente, è sancito dalla definitiva separazione della città di Beirut. La voce di Mayssa Jallad gioca in modo centrale nell’album e libera intonazioni folk a volte imprevedibili, è dolente, intima, a tratti come un lamento funebre, ha un incedere triste ma al tempo stesso tenero e lucido che in alcuni episodi si fa spoken word. La sua voce delicata è accompagnata da chitarra acustica e sintetizzatore con l’aggiunta, a tratti, di sonorizzazioni belliche. L’album è disponibile come release digitale e in vinile in edizione limitata in cui è inclusa una mappa di Beirut del 1975, che mostra gli edifici chiave della "Battaglia degli hotel". Tutti i testi delle dodici tracce sono di Mayssa Jallad mentre la parte musicale è composta insieme a Fadi Tabbal.
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Con l’inizio della seconda parte in “Markaz Azraq (December 6)” la tensione sembra sciogliersi nell’ascolto di un triste brano melodico in cui la voce è accompagnata dalla chitarra
لا أعتَقِدْ أنّني أحسَستُ بِعُنفٍ كهذا
رجُلٌ يصرُخْ في مداخلي
رجُلٌ يصرُخْ في سلالمي
رجُلٌ يصرُخْ في شوارعي ويحُضُّ الزُّرقَ إلى الثأرْ

لا أعتَقِدْ أنّني أحسَستُ بِعُنفٍ كهذا
فَقَدَ ابنَهُ الأوّلَ البريءْ
قَتَلَهُ قاطعُ طُرُقِ زحلة-ترشيش
وبعدَ ثلاثةِ أشهرٍ معَ الـ ب. ج.، قتلوا ابنَهُ الثّاني

لا يَعتقدْ أنّهُ أَحَسَّ بعُنفٍ كهذا
"ليسَ مِنهُمْ بَريءْ، ليسَ مِنْ مُسلمٍ بَريءْ"

لا أعتقدْ أنّهُمْ أَحَسّوا بِعُنفٍ كهذا
وفي غُضونِ ساعتَيْنْ قَتَلوا ثلاثَمِئَهْ بذريعةِ الهَوِيَّهْ
مِن أمامِ "مركزي" إلى مدخلِ المرفأِ
مِن ساحةِ الشهداءْ إلى شِركَةِ الكهرَباءْ

فَلْتَسقُطِ المفاوضاتُ مَعْ دمشقْ وتهدئةُ القياداتْ
اشتعلتِ المدينةُ وَوَلْوَلَتِ النّساءُ مِن الشُّرُفاتْ
ولكن لَمْ يَنَمْ
ولكن لَمْ يَنَمْ
ولكن لَن يَنامَ بَعدَ ذاكْ

Contributed by Dq82 - 2024/1/20 - 12:55



Language: English

Traduzione inglese da bandcamp
I do not think I’ve ever felt such violence
A man screams at my entrances
A man screams at my stairs
A man screams at my streets and calls the Blues for revenge
I do not think I’ve ever felt such violence
They killed his innocent first son
Killed by a pirate on the Zahle Tarchich road
And three months in with the Be Jin they kill his second son
I do not think he’s felt such violence
There are no more innocents
No more Muslims are innocent

I do not think they’ve felt such violence
And in the span of 3 hours, they killed 200, on identity card
From my headquarters to the port
From Martyrs Square to the Electricity building
Let the Damascus negotiations be damned
And the leaders’ calming voices too
The city was on fire and women wailed from balconies
But he never slept
But he never slept
But he never slept
after that

Contributed by Dq82 - 2024/1/20 - 12:55




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