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Le soldat

Claude Barzotti
Lingua: Francese


Claude Barzotti

Lista delle versioni e commenti


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La Blanche Hermine et Le départ du partisan
(Gilles Servat)


[1991]
Paroles: C. Barzotti, A.M. Gaspard.
Musique: C. Barzotti
Album: "Douce"
© Zone Music
Testo di Claude Barzotti e A.M.Gaspard
Musica di Claude Barzotti
Album: "Douce"


Claude Barzotti.
Claude Barzotti.


Se Claude Barzotti (che in realtà si chiama Francesco) fosse conosciuto nel suo paese (è nato in Belgio, ma è vissuto fino ai 18 anni in Sicilia, a Cai Serra), qualcuno qui si stupirebbe un po' di vederne una canzone, e una canzone come questa. Nei paesi di lingua francese, Claude Barzotti -che ha avuto la sua massima notorietà negli anni '80- è noto soprattutto per la sua voce roca e per Le Rital ("L'italiano"), una canzone in cui proclama la propria italianità "nella pelle" con tanto di spaghetti, minestrone, Arrivederci Roma, Romeo e Giulietta, ragazze napoletane eccetera; e da qui a Toto Cutugno o a Mino Reitano il passo è breve. Però c'è un Claude Barzotti che è ben poco conosciuto. Quello, ad esempio, che scrive, inserendola in un una commedia musicale antirazzista intitolata Les nouveaux nomades una canzone, La France aux Français dove un personaggio interpreta tutti i più triti luoghi comuni che hanno fatto la fortuna di Le Pen; una canzone del tutto caricaturale, insomma, e ferocemente caricaturale. Ma, ovviamente certi ambientini di estrema destra ne hanno subito approfittato (nel 1983) per montarci sopra un falso videoclip che continua a girare, e a farne una specie di "inno" nonostante la comprensibile incazzatura dell'autore...un po' quel che è successo a Gilles Servat con la sua Blanche Hermine, insomma. Poi c'è il Claude Barzotti di questa bella e toccante canzone, che inseriamo assai volentieri nelle CCG/AWS; cosa che faremmo peraltro anche con Toto Cutugno e con Mino Reitano, se ne scrivessero di simili.[RV]
Je t'écris de l'infirmerie
Mais il ne faut pas t'inquiéter
La guerre est une vraie boucherie
Je n'ai pas su la regarder.
Je me suis trouvé face à face
Avec un gosse de vingt ans,
Mon épaule en garde la trace,
J'peux pas tuer à bout portant,
A bout portant.

Je n'aurai jamais de médaille
De toute façon, je n'en veux pas,
On nous traite comme du bétail,
Oh, si tu savais comme j'ai froid.
Celui qui t'écrit cette lettre, c'est pas moi,
C'est un autre, c'est le soldat,
Pas envie de parler de nous,
L'amour me paraît tellement fou,
Celui qui t'écrit, c'est pas moi,
J'ai peur de rester ce soldat,
Peur de ne jamais pouvoir
Me regarder dans un miroir,
Celui qui t'écrit, c'est pas moi
Celui qui t'écrit, c'est pas moi

Je fais de drôles de cauchemars,
Ici, ça tire toute la nuit,
Si tu pouvais voir les regards,
Tu saurais qu'on n'a pas d'ennemi.
Moi qui me croyais courageux,
J'ai encore des larmes dans les yeux,
Y a des hommes qui crient "Maman"
Et on tremble dans les deux camps.
Pas envie de parler de nous,
L'amour me paraît tellement fou,
Celui qui t'écrit, c'est pas moi,
J'ai peur de rester ce soldat,
Peur de ne jamais pouvoir
Me regarder dans un miroir,
Celui qui t'écrit, c'est pas moi,
Celui qui t'écrit, c'est plus moi,
C'est pas moi.

inviata da Riccardo Venturi - 24/11/2007 - 01:09



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
24 novembre 2007
IL SOLDATO

Ti scrivo dall'infermeria
Ma non devi preoccuparti
La guerra è un vero macello
Non ce l'ho fatta a guardarla.
Mi sono trovato faccia a faccia
Con un ragazzino di vent'anni,
La mia spalla ne porta le tracce,
Non so ammazzare a bruciapelo,
A bruciapelo.

Non avrò mai medaglie,
E ad ogni modo non ne voglio,
Ci trattano come bestiame,
Se tu sapessi quanto ho freddo.
Chi ti scrive questa lettera, non sono io,
E' un altro, è il soldato,
Non ho voglia di parlare di noi,
L'amore mi sembra talmente scemo.
Chi ti scrive, non sono io,
Ho paura di restare 'sto soldato,
Paura di non potere più
Guardarmi in uno specchio,
Chi ti scrive, non sono io
Chi ti scrive, non sono io

E faccio incubi strani,
Qui si spara tutta la notte
Se tu potessi vedere gli sguardi
Sapresti che non abbiamo un nemico.
Io, che mi credevo coraggio
Ho ancora lacrime dentro agli occhi,
Ci sono uomini che gridano "Mamma",
E si trema in tutti e due i campi.
Non ho voglia di parlare di noi,
L'amore mi sembra talmente scemo.
Chi ti scrive, non sono io,
Ho paura di restare 'sto soldato,
Paura di non potere più
Guardarmi in uno specchio,
Chi ti scrive, non sono io
Chi ti scrive, non sono io.

24/11/2007 - 01:31




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