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Mi sono svegliato felice

Paolo Rizzi
Language: Italian


Paolo Rizzi

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Il 1 gennaio 2023 ricorrevano i 20 anni dalla morte di Giorgio Gaber. Dopo aver ascoltato una "maratona" dei suoi teatro-concerti ho scritto questo omaggio: Mi sono svegliato felice" pensando alla sua meravigliosa "Illogica allegria". Un brano quasi di scuse per uno stato di benessere un po' colpevole e fuori dal tempo. Il 2023 è stato ancora una volta un anno terribile non bastavano la recente pandemia e la guerra in Ucraina, si sono inasprite le restrizioni ai migranti a chi li soccorre e di conseguenza i naufragi. Le donne hanno continuato ad essere vessate, gli ambientalisti ignorati o multati, il diritto al lavoro dimenticato, i principi costituzionali messi sotto attacco. A chiusura è arrivata la guerra a Gaza. Nelle canzoni che sono nate quest'anno, dopo un inizio illogicamente felice, ho messo questo disagio. buon anno a tutti e tutte grazie signor G
Da L'illogica allegria :
“ Io sto bene come uno che si sogna, non lo so se mi conviene ma sto bene, che vergogna io sto bene proprio ora proprio qui non è mica colpa mia se mi capita così,
è come una illogica allegria di cui non so il motivo non so che cosa sia.”


Mi sono svegliato felice e sono ancora contento
Non so cosa è stato ma è strano io non mi lamento
Eppure non ho fatto niente per forzare la gioia
Non cerco effimeri sogni per fuggire la noia
Il mio respiro è tranquillo la bella giornata mi aiuta
Ricordo era bella anche ieri ma non mi era piaciuta
Pesci bilancia scorpione l’influsso di qualche pianeta
Non vedo altra ragione a questa gioia indiscreta

Sento il giornale radio sempre cattive notizie
Mi son rassegnato è come per la mia calvizie
Metto su il primo caffè e si sprigiona un aroma
Non c’è di meglio al mattino per uscire dal coma
Mi lavo mi vesto son pronto esco per fare la spesa
Milano è quella di sempre con l’aria un po’ tesa
Un girotondo di auto lumache che vanno di fretta
E saluto l’allegro Giuanin con la sua bicicletta

La libreria la mia tappa la ferrovia la mia meta
Da Feltrinelli una foto come una cometa
C’è Giorgio Gaber e Jannacci stretti abbracciati con Dario
Sorridon sguaiati e felici mentre vado al binario
“Una stazione sul mare” il giovane Gaber cantava
Il mio treno mi porta sul lago dove soffia la Breva
E come Giorgio ho nel cuore una illogica allegria
Lui non è morto continua a farmi compagnia
ciao, non so se è una canzone che rientra in una delle categorie contro la guerra..... vedete voi
in qualche costituzione c'era scritto del "diritto alla felicità" chi se ne ricorda più.
auguri a tutti voi e grazie del vostro lavoro
paolo

Contributed by Paolo Rizzi - 2023/12/28 - 11:00




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