Κλέψαν το Μάη απ’ την αυλή
Μαύρη κορδέλα στα μαλλιά της άνοιξης κρεμάσαν
Μαράζωσε μια νιόπαντρη, τον άντρα της κάποιοι άγνωστοι
Χωρίς να μάθει το γιατί, για πάντα της στερήσαν
Ποτίζει ιδρώτας το κορμί, δίψα το μίσος κ’ η οργή
Ανάθεμα κάθε κραυγή, κορμιά τυραννισμένα
Φτιάχνει ο αέρας στο βουνό, στρώμα και πάπλωμα στο νιό,
Μάνες ξαναφιλούν το γιό όπως στα περασμένα.
Χάρε τι θέλεις τι φρονείς, βγάλε τη μάσκα σου
Και μπρός έλα να μετρηθούμε,
Στο δίκιο μας είν’ ο σταυρός, στη νιότη μας το φυλαχτό,
Ο τρόμος σου είναι απατηλός, δεν θα σε φοβηθούμε.
Ποτίζει ιδρώτας το κορμί, δίψα το μίσος κ’ η οργή
Ανάθεμα κάθε κραυγή, κορμιά τυραννισμένα
Φτιάχνει ο αέρας στο βουνό, στρώμα και πάπλωμα στο νιό,
Μάνες ξαναφιλούν το γιό όπως στα περασμένα.
Μαύρη κορδέλα στα μαλλιά της άνοιξης κρεμάσαν
Μαράζωσε μια νιόπαντρη, τον άντρα της κάποιοι άγνωστοι
Χωρίς να μάθει το γιατί, για πάντα της στερήσαν
Ποτίζει ιδρώτας το κορμί, δίψα το μίσος κ’ η οργή
Ανάθεμα κάθε κραυγή, κορμιά τυραννισμένα
Φτιάχνει ο αέρας στο βουνό, στρώμα και πάπλωμα στο νιό,
Μάνες ξαναφιλούν το γιό όπως στα περασμένα.
Χάρε τι θέλεις τι φρονείς, βγάλε τη μάσκα σου
Και μπρός έλα να μετρηθούμε,
Στο δίκιο μας είν’ ο σταυρός, στη νιότη μας το φυλαχτό,
Ο τρόμος σου είναι απατηλός, δεν θα σε φοβηθούμε.
Ποτίζει ιδρώτας το κορμί, δίψα το μίσος κ’ η οργή
Ανάθεμα κάθε κραυγή, κορμιά τυραννισμένα
Φτιάχνει ο αέρας στο βουνό, στρώμα και πάπλωμα στο νιό,
Μάνες ξαναφιλούν το γιό όπως στα περασμένα.
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 2023/11/22 - 21:34
Language: Italian
Μετέφρασε στα ιταλικά / Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 22-11-2023 22:22
Riccardo Venturi, 22-11-2023 22:22
Hanno rubato Maggio
Hanno rubato Maggio dal cortile, un nastro nero
Pendeva dai capelli della primavera.
Una sposina cadde in preda al dolore, degli sconosciuti
Le avevan tolto per sempre il marito, senza un perché.
Il corpo è inzuppato di sudore, sete di odio e di rabbia,
Al diavolo ogni urlo, corpi torturati, il vento sulla montagna
Fa da materasso e da coltre per il giovane; le madri
Baciano ancora i loro figli, come in passato.
Gòditi ciò che vuoi e hai in mente, lèvati la maschera
E avanti, avanti, vieni qua, contiamoci quanti siamo,
La giustizia per noi è una croce, la gioventù un amuleto,
Il terrore che ci fai è finto, noi non ti temeremo.
Il corpo è inzuppato di sudore, sete di odio e di rabbia,
Al diavolo ogni urlo, corpi torturati, il vento sulla montagna
Fa da materasso e da coltre per il giovane; le madri
Baciano ancora i loro figli, come in passato.
Hanno rubato Maggio dal cortile, un nastro nero
Pendeva dai capelli della primavera.
Una sposina cadde in preda al dolore, degli sconosciuti
Le avevan tolto per sempre il marito, senza un perché.
Il corpo è inzuppato di sudore, sete di odio e di rabbia,
Al diavolo ogni urlo, corpi torturati, il vento sulla montagna
Fa da materasso e da coltre per il giovane; le madri
Baciano ancora i loro figli, come in passato.
Gòditi ciò che vuoi e hai in mente, lèvati la maschera
E avanti, avanti, vieni qua, contiamoci quanti siamo,
La giustizia per noi è una croce, la gioventù un amuleto,
Il terrore che ci fai è finto, noi non ti temeremo.
Il corpo è inzuppato di sudore, sete di odio e di rabbia,
Al diavolo ogni urlo, corpi torturati, il vento sulla montagna
Fa da materasso e da coltre per il giovane; le madri
Baciano ancora i loro figli, come in passato.
Ciao Riccardo, nella mia copia del disco i testi non ci sono, quindi nemmeno la traduzione in italiano di questa, c'è una semplice camicia bianca.
Vito Vita - 2024/1/23 - 13:27
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[1967]
Στίχοι και μουσική / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Alex Devezoglu (Alexandros Devetzoglou)
Album / Albumi: Alex [1971]
Cominciamo a spingerci oltre nelle canzoni, in greco e in italiano, di Alex Devezoglu. Questa è interamente in greco, ed in greco è rimasta anche nell’album italiano, “Alex”, del 1971. Riportata nell’album come “Clepsan to mai”, è seguita nell’elenco dei titoli dalla dicitura: “cantata in lingua greca”; si tratta in realtà di una canzone scritta da Alex a pochissimi giorni di distanza dal colpo di stato del 21 aprile 1967. “Hanno rubato il Maggio”, dice la canzone, ed è la pura e semplice verità: ogni celebrazione del 1° Maggio 1967 fu, infatti ed ovviamente, proibita e repressa con severità dai militari che avevano appena preso il potere (tra le altre cose, pochissimi giorni dopo il colpo di stato era caduta la Pasqua ortodossa, sentitissima in Grecia, e sulla quale il neonato regime aveva particolarmente “puntato” e insistito come “prima Pasqua tranquilla e pacifica” dopo anni di tumulti e scontri). Tutto questo viene raccontato alla perfezione da Mikis Theodorakis nella primissima parte del suo “Diario dal Carcere” (edizione italiana: Editori Riuniti, 1972). Il titolo originale francese è Journal de Résistance, ed in particolare vi si parla delle prime iniziative resistenziali, organizzate nella più totale clandestinità e per mezzo di proclami e foglietti scritti a mano. La canzone sembra veramente inserirsi nel clima di quei giorni: è un invito alla Resistenza (così deve essere inteso il ritornello: un ritorno alla lotta partigiana in montagna, con le madri che baciano e salutano i figli che partono). Ignoro se, nell’album, si trovasse una traduzione italiana (è probabile: l’album fu pubblicato dalla Ricordi, non una casa discografica di poco conto o artigianale); ad ogni modo, ne ho fatta una, peraltro abbastanza “libera”. [RV]