Come uccelli i ragazzi si lanciavano al cielo, con le ali della libertà
senza paura di schiantarsi al suolo
dal terzo piano, via dalla viltà.
Era settembre e io li raccoglievo, per mano li tenevo
li abbracciavo e li stringevo,
preziosi semi per salvare loro, per salvare me e l’intera umanità.
Avevo quattordici anni e non sapevo
che così iniziavo a far qualcosa di pericoloso.
Perché era presto,
presto per morire,
presto per soffrire,
presto anche solo per guardare.
Perché era presto per soffrire, presto per morire
e però tardi per starsene a guardare.
Era settembre e non sapevo che andavo a cominciare
qualcosa di importante e che rimane.
La potenza di quei giorni,
m’ha caricato per sessant’anni,
non è stato facile, ma senza armi,
ho lottato sempre contro ai torti.
Fino in fondo come
una piccola ribelle in cerca di giustezza,
le donne unite non possono perdere
se sanno scegliere con fierezza
Se sanno stare dalla parte giusta
sono scomode e diventano porte chiuse in faccia.
Se sanno stare dalla parte giusta
sono scomode e diventano porte chiuse in faccia.
Ma io no non ho mai smesso
di mettere le mani sulle piaghe
perché le donne che si sappia
non possono impastare solo il pane.
E prima di prendere una qualsiasi decisione
mi dovevo informare e volevo sapere
per poter scegliere da che parte stare,
per rendere un posto, un posto migliore.
Perché era presto per soffrire, presto per morire,
però tardi per starsene a guardare.
Era settembre e non sapevo che andavo a cominciare
qualcosa di importante e che rimane.
Anche per quest’anno ragazze ci han fregato
ma dietro a quelle porte qualcosa l’ho cambiato.
Anche questa volta ragazze ci han fregato
ma dentro a quelle stanze il dito l’ho affondato.
Anche per quest’anno ragazze c’han fregato,
anche questa volta ragazze c’han fregato,
anche per quest’anno ragazze c’han fregato
ma dentro a quelle stanze il dito l’ho affondato.
senza paura di schiantarsi al suolo
dal terzo piano, via dalla viltà.
Era settembre e io li raccoglievo, per mano li tenevo
li abbracciavo e li stringevo,
preziosi semi per salvare loro, per salvare me e l’intera umanità.
Avevo quattordici anni e non sapevo
che così iniziavo a far qualcosa di pericoloso.
Perché era presto,
presto per morire,
presto per soffrire,
presto anche solo per guardare.
Perché era presto per soffrire, presto per morire
e però tardi per starsene a guardare.
Era settembre e non sapevo che andavo a cominciare
qualcosa di importante e che rimane.
La potenza di quei giorni,
m’ha caricato per sessant’anni,
non è stato facile, ma senza armi,
ho lottato sempre contro ai torti.
Fino in fondo come
una piccola ribelle in cerca di giustezza,
le donne unite non possono perdere
se sanno scegliere con fierezza
Se sanno stare dalla parte giusta
sono scomode e diventano porte chiuse in faccia.
Se sanno stare dalla parte giusta
sono scomode e diventano porte chiuse in faccia.
Ma io no non ho mai smesso
di mettere le mani sulle piaghe
perché le donne che si sappia
non possono impastare solo il pane.
E prima di prendere una qualsiasi decisione
mi dovevo informare e volevo sapere
per poter scegliere da che parte stare,
per rendere un posto, un posto migliore.
Perché era presto per soffrire, presto per morire,
però tardi per starsene a guardare.
Era settembre e non sapevo che andavo a cominciare
qualcosa di importante e che rimane.
Anche per quest’anno ragazze ci han fregato
ma dietro a quelle porte qualcosa l’ho cambiato.
Anche questa volta ragazze ci han fregato
ma dentro a quelle stanze il dito l’ho affondato.
Anche per quest’anno ragazze c’han fregato,
anche questa volta ragazze c’han fregato,
anche per quest’anno ragazze c’han fregato
ma dentro a quelle stanze il dito l’ho affondato.
Contributed by marziaschenetti - 2023/9/21 - 17:04
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[2021]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Gianfranco Domizi - Marzia Schenetti
Album / Albumi: Ritratti di donne
RITRATTI DI DONNE
2021
- Un posto migliore
- Jin Jiyan Azadì
- Una donna non può
- Solo il vero rende liberi [La ballata di Paola Regeni]
- Tutto il bene del mondo
- Con un raggio di sole negli occhi
- Giuliana
- Ascolta ragazzo
- Anche questa volta ragazze c'han fregato
- Jole
Moglia (MN) 20/06/1929
Maria Zuccati nasce a Moglia in provincia di Mantova il 20.06.1929. Per frequentare le scuole, si trasferisce a Mantova, con la mamma e il fratello Nando/Giovanni, in via Cairoli, proprio di fronte ad una caserma. Lui, più grande, alle magistrali, lei alle medie che allora si chiamavano“industriali”. Dall’8 settembre 1943 i tedeschi occupano la città e istituiscono, con la complicità dei fascisti, ben tre campi di concentramento, dove convogliano migliaia e migliaia di militari.
La Sede della Comunità viene addirittura trasformata in campo di concentramento. Di fronte alla casa di Maria si trova il portone di accesso alla caserma Bava Beccaris dove rimangono rinchiusi e, ignari degli avvenimenti, i giovanissimi militari. Così nelle altre, tante caserme, presenti a Mantova, quasi in ogni quartiere. I giovani militari della Bava Beccaris, spaventati, abbandonati dagli alti Ufficiali, affacciati alle finestre, uno sopra l’altro, chiedono aiuto, vogliono scappare. Le donne e le ragazze, fra cui Maria che ha 14 anni, decidono di aiutarli, nasconderli, rivestirli con abiti borghesi perché possano fuggire e tornare a casa.
L’8 settembre e nei giorni successivi, Maria, sua madre, il fratello aiutano i soldati con umanità, d’istinto e senza pensare al rischio che corrono. In seguito non hanno un ruolo diretto nella Resistenza, né dopo la Liberazione pensano di chiedere un riconoscimento per quanto fatto in quei drammatici giorni dell’8 settembre 1943.
Dopo la guerra Maria si avvicina alla politica militante, si iscrive al PCI nel 1948 e rimane nel partito fino alla svolta di Occhetto. Durante questo lungo periodo partecipa al Comitato Federale, è responsabile della commissione femminile provinciale, e nella redazione del settimanale “Il Progresso “. Riceve anche l’incarico di Assistente in diversi corsi nazionali dedicati alle donne di tutta Italia presso la scuola “ Marabini “ di Bologna. Ne viene data testimonianza anche nel libro pubblicato nel 2011 “Le ragazze del ’58, l’amicizia nata sui banchi di Partito “.
Dal dopoguerra Maria è iscritta e attiva nell’ UDI, prima a Moglia e poi per diversi anni nel Comitato provinciale, in seguito diventa anche Segretaria Provinciale. Nel 1956, con le prime elezioni del Consiglio dell’ Amministrazione Provinciale, viene eletta nel Consiglio e nella Giunta : a Mantova è la prima volta di una donna, Maria ha 27 anni e nel primo biennio e Assessora (ma lei preferisce dire Assessore, come allora ) all’assistenza e all’infanzia illegittima, nel secondo biennio Assessore all’ Ospedale Neuropsichiatrico.
La sua esperienza politica è descritta nel volume “Mantova, donne al governo della Provincia “. Dal 1961 al 1981 viene eletta nel Consiglio Comunale di Mantova ed è la prima donna a entrare in Giunta: nei diversi periodi svolgerà il ruolo come Assessore all’assistenza, alle scuole materne, alle Finanze, allo Sport, Quartieri, tempo Libero. Dal 1976 al 1980 è nominata nel Consiglio degli Istituti Ospedalieri “ Carlo Poma “ in qualità di Vice Presidente. Dal 1985 al 1995 viene eletta nel Consiglio Comunale di Virgilio, dove si è trasferita, con incarico di capo gruppo PCI/PDS/Indipendenti. Dal punto di vista professionale Maria fa numerose esperienze come impiegata, sia in uffici pubblici che in Istituti scolastici. Da sempre è iscritta e attiva nell’ ANPI, di cui attualmente è Presidente Provinciale Onorario.
La sua passione è raccontare la Resistenza e le storie delle donne partigiane, particolarmente di quelle attive in provincia di Mantova; per questo partecipa a numerose pubblicazioni:“La Donna Mantovana nella Resistenza“, “Mi sono messa di nome Jurica“, “Donne Partigiane“; l’ultima, nel 2017, “Il mio Viaggio, donne 1943 – 1945 “ musiche e canzoni gruppo D.Gaeta Il 2 giugno del 1980 riceve l’Onorificenza di Cavaliere della Repubblica dal Presidente Cossiga. Nel dicembre 2006, le viene assegnato il “Virgilio d’Oro“ (prima donna a riceverlo) Sindaco Fiorenza Brioni.
Una trascrizione integrale di una lunga intervista a Maria Zuccati si trova sul primo volume di "Ritratti di Donne" (Marzia Schenetti).