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Una donna non può

Marzia Schenetti
Language: Italian


Marzia Schenetti

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Un posto migliore
(Marzia Schenetti)
Giuliana
(Marzia Schenetti)
Jin Jiyan Azadì
(Marzia Schenetti)



[2021]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Gianfranco Domizi - Marzia Schenetti
Album / Albumi: Ritratti di donne

Marzia Schenetti
RITRATTI DI DONNE
2021

schenetti


- Un posto migliore
- Jin Jiyan Azadì
- Una donna non può
- Solo il vero rende liberi [La ballata di Paola Regeni]
- Tutto il bene del mondo
- Con un raggio di sole negli occhi
- Giuliana
- Ascolta ragazzo
- Anche questa volta ragazze c'han fregato
- Jole


Marzia Schenetti.
Marzia Schenetti.



Amedea Zanarini


Amedea Zanarini è nata nel 1924 a Bentivoglio nei pressi di Bologna in una famiglia che conduceva a mezzadria un fondo a Castagnolino. La famiglia era antifascista e infatti Amedea porta il nome di un suo zio, capo lega dei contadini, ucciso nel 1921 dagli squadristi di San Giorgio di Piano durante un’azione in cui restarono feriti anche altri due zii. Il padre Primo subì minacce e violenze da parte dei fascisti, la stessa Amedea e i suoi fratelli che non erano iscritti alle organizzazioni giovanili fasciste, furono discriminati a scuola e additati come figli di sovversivi. Amedea lasciò la scuola a 9 anni.

Quando nel 1936 la famiglia si trasferì a Padulle di Sala Bolognese, il padre lavorò in un primo momento come salariato e poi come bracciante, in seguito alla disdetta del terreno da parte del proprietario. Anche Amedea cominciò a lavorare come bracciante. Dopo l’occupazione nazista dell’Italia e la formazione della Repubblica Sociale Italiana nell’autunno del 1943, Amedea iniziò a partecipare alle riunioni clandestine antifasciste e nell’estate del 1944, con il nome di battaglia Catia, assunse il ruolo di staffetta di un gruppo partigiano: tra i suoi compiti vi erano il trasporto di esplosivi, munizioni e armi, la consegna di ordini, la ricerca di luoghi sicuri per svolgere le riunioni o per installare le basi, la raccolta di viveri, il mantenimento dei collegamenti tra diversi gruppi.

Dopo qualche tempo Amedea cominciò ad organizzare e tenere riunioni per radunare le donne nei Gruppi di difesa della donna, la principale organizzazione femminile di massa della Resistenza italiana: a fine 1944 più di 100 donne facevano parte dei Gdd della zona di Sala Bolognese.I Gdd organizzarono diverse manifestazioni di donne per chiedere maggiori razioni alimentari, la cacciata dei nazisti e dei fascisti e la fine del conflitto. Amedea diresse la manifestazione del 17 aprile 1945, durante la quale numerose donne entrarono negli uffici del municipio di Sala Bolognese e furono costrette a terminare la manifestazione dai tedeschi che le minacciarono e ne arrestarono alcune.

Per la sua attività nella Resistenza è stata riconosciuta partigiana con il grado di sottotenente della 63ª brigata Garibaldi Bolero. Dopo la guerra Amedea non abbandonò il suo impegno politico, spinta come ai tempi della Resistenza dal desiderio di azione, di conoscenza dei problemi sociali e delle idee politiche, e di emancipazione delle donne, che nel suo pensiero dovevano veder migliorare le loro condizioni, ottenere un pieno riconoscimento come cittadine e soprattutto avere la possibilità di fare tutto quanto facevano anche gli uomini.

Funzionaria del Partito comunista, fu dapprima impegnata nella campagna per il voto femminile, poi in quella elettorale del 1948 e in seguito in numerose battaglie per l’affermazione dei diritti delle donne. Si impegnò anche nell’organizzazione del Pci a Bologna e in altre zone del Sud e del Norditalia, sempre a contatto con gli ambienti femminili e con le donne lavoratrici. In anni più recenti ha contribuito a fondare l’Associazione di donne Armonie, tuttora attiva nel campo dei diritti femminili.

Un contributo dedicato ad Amedea Zanarini è contenuto nella primo volume di Ritratti di Donne (Marzia Schenetti)
Mio padre mi diceva sempre:
quante cose è possibile fare se tu fossi un uomo,
potresti partire anche adesso,
andare per monti e dispensare vendetta o perdono,
lo sai com'è morto lo zio,
un uomo col fucile può pensare anche a questo.

Il sole che nasce, bisogna far presto,
più non mi condiziona non essere un uomo,
quello che rimane da fare posso farlo anch'Io.

Ho qualcosa da fare e comincia a Settembre,
l'opinione degli altri non mi renderà ostaggio,
so combattere con anima e coraggio,
corro i rischi che posso, la notte mi nascondo,
un piccolo passo d'ognuno e si libera il mondo.

Ero buona per la casa, per i figli e per i campi,
poco sapevo, ci tenevano ignoranti,
avevo fatto la quarta elementare,
ma ognuno capisce quello che c'è da fare ...
posso andare dovunque e trovare il mio posto,
quello che conta è partecipare.

Giro l'Italia per ascoltare le storie
di vite sempre più consumate,
la terra cambia colore quando scendi giù al Sud,
ho dato risposte ed imparato di più,
coltivare l'amore è una risorsa importante
e parimenti importante reagire all'insulto e alla percossa (
la donna è la salvezza del mondo, tocca andare di corsa.

Una donna non può sollevare dei pesi,
sfidare il destino, contraddire la gente,
una donna lasciata t'aspetta per mesi,
per anni o decenni anche in cambio di niente,
non può fare l'agente,
non può neanche votare,
se si vuole impegnare e contare nessuno la sente.

Una donna non può fare troppo l'offesa,
bere un quarto di vino, smascherare chi mente,
una donna a passeggio è una preda indifesa,
se la guardano in strada, ha sbagliato e si pente,
stare sotto la lente è l'esistenza d'ognuna,
regaliamo la vita a chi resterà indifferente.

Ma ora basta dire alla donna che cosa deve fare
e dov'è che può stare,
ognuna ha il diritto di trovare il suo posto,
poche cose conosco ma so che un nuovo modo d'essere donna
è una scelta preziosa,
rimane la cosa che per prima
… dobbiamo e dovremo cambiare.

Contributed by marziaschenetti - 2023/9/21 - 15:48




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