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Brucia la città

Casa del Vento
Langue: italien


Casa del Vento

Liste des versions


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Notte di San Severo
(Casa del Vento)
Il ballo di Aureliano
(Modena City Ramblers)
Genova chiama
(Casa del Vento)



ciscocasaventoNel 2001 uscì per Mescal "900", un album apprezzato dalla critica e amato da un pubblico che fedelmente seguì la "Casa del Vento" attraverso una coinvolgente tournèe . "900" oltre a contenuti di spessore e suoni coloratissimi, aveva uno specialissimo ospite: "Cisco" Bellotti, cantante dei Modena City Ramblers. Il 15 Luglio 2002 Mescal e Social Forum presentano un importantissimo progetto con la band aretina. Dopo i fatti di Genova, e già sulla scia di brani intensi come A las barricadas, che trattavano questioni legati ai problemi della globalizzazione, il gruppo ha incentrato il proprio interesse artistico verso le riflessioni sociali e culturali che il movimento sta perseguendo. Con Vittorio Agnoletto e gli altri portavoce del Social Forum si è deciso di proporre anche qualcosa di musicalmente significativo per il movimento; ecco allora i due brani che la band di Arezzo aveva scritto subito dopo i fatti di Genova: "Genova Chiama" e "La Canzone di Carlo".

La prima, intitolata "Genova chiama", parafrasando una famosa canzone dei Clash (London Calling), rappresenta un vibrante richiamo ad un impegno sociale che parta "dal basso" e che porta le persone a manifestare sia il proprio dissenso verso le posizioni neo-liberiste, sia la propria voglia e necessità di costruire un mondo più giusto e con regole diverse. "Genova Chiama" è stata scelta dai portavoce del Social Forum (No Global) come inno ufficiale del movimento italiano. La seconda, "La Canzone di Carlo", citazione tratta da un film del regista inglese Ken Loach (La canzone di Carla), è una ballata dedicata a Carlo Giuliani, brano che affronta con poesia e con passione, ciò che è successo quel maledetto 20 luglio 2001.

A breve ci sarà la pubblicazione di un EP, intitolato "Genova Chiama". L'album sarà distribuito da Il Manifesto e Carta, e verrà venduto nelle Librerie Feltrinelli e in altri punti vendita della rete del quotidiano Il Manifesto. Includerà 4 brani: Genova chiama, La canzone di Carlo, Carne da cannone e Notte di San Severo (queste ultime due estratte dall'album "900" ). I proventi verranno interamente devoluti al Social Forum per il finanziamento di progetti a scopo sociale. L’operazione sarà promossa, per ciò che riguarda la carta stampata, da Il Manifesto, Carta, Liberazione e L'Unità, oltre a godere della collaborazione di Smomoranda. Vi sarà un intensa campagna di promozione e un live di presentazione su Popolare Network, partecipe nei mesi preparatori dell’anno scorso alle manifestazioni anti G8 e in seguito testimone dei gravissimi fatti di Genova. Popolare Network vuole accompagnare in modo significativo, col suo sostegno e la sua presenza, le iniziative del movimento. In questa cornice, le radio indipendenti che compongono il network sono felici di promuovere il progetto Casa del Vento & Social Forum accanto alle altre testate con cui condividono principi e valori fondamentali, che si traducono anche in informazione, cultura e musica.
Infine verranno realizzate delle presentazioni con mini set live (es: Librerie Feltrinelli). Il tutto associato ad un tam-tam con la Rete dei Forum Sociali di di tutta Italia.
La Casa del Vento si propone nella prossima estate come una delle band più attente verso le tematiche legate al No Global, trasportando nei concerti l'energia che tale progetto sta delineando. Ma nel live estivo non solo "Genova Chiama" e "La canzone di Carlo", verranno affiancate ai brani contenuti in "900" (Carne da cannone, A Las Barricadas, Novecento, Brucia la città, Notte di San Severo e altre). Saranno infatti proposte in anteprima le nuove canzoni inedite, che faranno parte del prossimo album della Casa del Vento, previsto per l’autunno 2002.

Nella città arrivò la notizia
Di questa nuova destra al potere
Massoni liberisti e bottegai
Ed i figli delle camicie nere.

Annunciarono con la bava alla bocca
Qui comincia il tempo di restaurazione
Una banda di razzisti ed arroganti
Con l'idea della pura nazione.

E la vostra libertà è una fregatura
Perché siamo già abbastanza soggiogati
Voi vorreste esser liberi più adesso
Liberi di vederci più sfruttati.

Manca l'impegno la lotta la solidarietà.

Brucia brucia brucia brucia la città
Brucia brucia brucia brucia la città.

Questa ciurma ha un armadio di vergogne
Ci ha portato dentro al fango di una guerra
Non prendiamo esempio da quelle carogne
Che ci vogliono schiacciare in questa terra.

Non rinnegano mai quella dittatura
Reprimevano tutti i contestatori
Comunisti scioperanti ed operai
Li purgavano con l'olio e coi bastoni.

E i nostri padri ormai dimenticati
Uccisi dalla fame e dalla guerra
Dal sonno sono stati risvegliati
Sepolti ancora in un nuovo metro di terra.

Manca l'impegno la lotta la solidarietà.

Brucia brucia brucia brucia la città
Brucia brucia brucia brucia la città.

Questa città ormai si è sputtanata
In mezzo a questi macchinoni ed arrivismo
Arricchiti e donne ingioiellate
Anime morte fatte di menefreghismo.

Ma io dico, perlomeno ricordare
E' disarmante poi parlare di memoria
Non c'è traccia di un valore del passato
Che ci lasci anche il passaggio della storia.

E i nostri padri che han vissuti anche la guerra
Che han sofferto ogni patema e privazione
Non si meritano di certo anche un presente
Che riservi il senso dell'umiliazione.

Manca l'impegno la lotta la solidarietà.

Brucia brucia brucia brucia la città
Brucia brucia brucia brucia la città.

Vi hanno sentito urlare a squarciagola
Il triste nome di quell'anima nera
L'ultima volta che l'avete fatto
Fu un nuovo giorno d'Aprile in primavera.

Manca l'impegno la lotta la solidarietà.

Brucia brucia brucia brucia la città
Brucia brucia brucia brucia la città.

envoyé par Ahmed il Lavavetri Passato Alla Resistenza Armata - 12/11/2007 - 17:07




Langue: français

Version française: Marco Valdo M.I. - 2008
LA VILLE BRÛLE

Dans la ville arriva l'annonce
de cette nouvelle droite au pouvoir
Maçons libéraux et boutiquiers
Et les fils des chemises noires

Ils annoncèrent la bave à la bouche
Ici commence le temps de la restauration
Une bande de racistes et d'arrogants farouches
Avec leur idée de pureté de la nation

Et votre liberté est une foutaise
Car nous sommes déjà assez asservis
Vous voudriez être encore plus libres maintenant
Libres de nous voir plus exploités

Engagement lutte solidarité manquent
Brûle brûle brûle brûle la ville
Brûle brûle brûle brûle la ville

Cette racaille a une armoire de vergognes
Elle nous a jeté dans la boue d'une guerre
Ne prenons pas exemple sur ces charognes
Qui veulent nous chasser de la terre.

Ils ne renient jamais cette dictature
Ils réprimaient tous les contestataires
Communistes grévistes ouvriers
Ils les purgeaient avec de l'huile et des bâtons.

Et désormais oubliés, nos pères
Tués par la faim et par la guerre
De leur sommeil ont été réveillés
encore sous un nouveau mètre de terre enterrés

Engagement lutte solidarité manquent

Brûle brûle brûle brûle la ville
Brûle brûle brûle brûle la ville

Cette ville désormais s'est déshonorée
au milieu de ces grosses voitures et de l'arrivisme
Des enrichis et des femmes à bijoux
Âmes mortes faites de je m'en foutisme.

Mais moi je dis, pour le moins remémorer
C'est désarmant de parler de mémoire
Il n'y a pas de traces d'une valeur du passé
Qui nous laisserait aussi le passage de l'histoire.

Et nos pères qui ont vécu aussi la guerre
Qui ont souffert tous les tourments et les privations
Ne méritent certainement pas aussi un présent
Qui donnerait le sentiment de l'humiliation.

Engagement lutte solidarité manquent

Brûle brûle brûle brûle la ville
Brûle brûle brûle brûle la ville

On y a entendu hurler à gorge déployée
Le triste nom de cette âme noire
La dernière fois que vous l'avez fait
fut un nouveau jour d'avril au printemps.

Engagement lutte solidarité manquent

Brûle brûle brûle brûle la ville
Brûle brûle brûle brûle la ville

envoyé par Marco Valdo M.I. - 11/7/2008 - 21:59




Langue: anglais

Versione inglese di Anam
BURN THE CITY

In the city arrived the notice
about this new right in power
Freemason liberal and shopkeeper
and son's black overall.

with froth at the mouth they had announced
here begin the time of restoration
a gang of racist and arrogant
with the idea of a pure nation.

And your liberty is a gip
because we are quite subjugated
you'd want to be free more than now
free to see us more used.

Lack of engagement, fight, solidarity

Burn burn burn burn the city
burn burn burn burn the city

This crew has a cupboard of shames
it brings us into a war of mud
Don't take example from those bastards
they want trample on us in this earth.

They've never renounced that dictatorship
they've always repressed every dissenter
Communist strikers and workers
were purged with oil and sticks.

And our fathers almost forgotten
killed by hunger and war
From sleep they've been awakened
buried in another new meter of earth.

This city is almost badmouthed
between these huge cars and careerism
enriched and bejewelled women
dead souls forged by indifference.

But I say, at least remember
it's disarming speak about memory
there is no sign of a past worth
that leave us a history passage.

And our fathers that had lived the war
that had suffered every anxiety and deprivation
don't deserve surely a presents
that reserve sense of humiliation.

They've heard you cry at the top of one's voice
the sadly name of that black soul
the last time that you have done it
make a new April day in spring.

envoyé par Anam - 28/4/2010 - 14:49




Langue: allemand

Versione tedesca di Lotka Volterra
BRENN DIE STADT

In die Stadt kam die Meldung
dieser neuen Rechte an die Macht
Freimaurer, Liberalisten und Krämer
und die Söhne der Schwarzhemden

verkündeten, vor Aufregung schäumen:
"Hier beginnt die Restaurationszeit",
eine Clique von überheblichen Rassisten
mit der Idee der reinen Nation.

Und ihre Freiheit ist nur einen Schwindel,
weil wir schon genug unterjocht sind.
Ihr möchtet freier als jetzt sein,
freier uns ausgenutzter zu sehen.

Es fehlt den Eifer, den Kampf, die Solidarität

Brenn brenn brenn brenn die Stadt
Brenn brenn brenn brenn die Stadt

Dieses Gesindel hat einen Schrank von Schamteile,
es hat uns in die Gosse eines Kriegs gebracht.
Nehmen wir keinen Beispiel aus dieser Luder
die uns in diesem Land erdrücken wollen.

Sie verleugnen nie jene Diktatur,
sie unterdrückten jede Gegner:
Kommunisten, Streikenden und Arbeiter
wurden mit Öl und Stöcke geschlagen.

Und unsere schon lange her vergessene Väter,
von dem Hunger und Krieg umgebracht,
wurden aus dem Schlaf neu aufgewacht
und unter noch einem Meter Erde begraben.

Es fehlt den Eifer, den Kampf, die Solidarität

Brenn brenn brenn brenn die Stadt
Brenn brenn brenn brenn die Stadt

Diese Stadt ist nunmehr verarscht,
zwischen dieser Straßenkreuzer und Strebertum,
Reiche und mit Schmuck behängte Frauen
Tote Seele aus Wurstigkeit.

Aber ich sage, zumindest sich erinnern,
es ist entwaffnend über Gedächtnis reden.
Es gibt keine Spur eines Werts der Vergangenheit,
dessen uns den Übergang der Geschichte lässt.

Und unsere Väter, die den Krieg erlebten,
die jeden Schmerz und Verluste litten,
verdienen klar auch kein Präsent,
das ihnen nur Demütigung beschert

Es fehlt den Eifer, den Kampf, die Solidarität

Brenn brenn brenn brenn die Stadt
Brenn brenn brenn brenn die Stadt

Sie haben euch gehört aus vollem Halse
den traurige Name dieser schwarzen Seele schreiten
Das letzte mal, das ihr es tatet,
war ein neuer Tag in April, im Frühling

Es fehlt den Eifer, den Kampf, die Solidarität

Brenn brenn brenn brenn die Stadt
Brenn brenn brenn brenn die Stadt

envoyé par Lotka Volterra - 26/9/2022 - 15:11




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