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Elio e le Storie Tese: Urna

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Langue: italien



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[1992]
Belisari - Conforti
Album / Albumi: a. İtalyan, Rum Casusu Çikti (1992)
b. Peerla (1998)
Cori originali: Le Mystère des Voix Bulgares

urnalce


La vita è quella cosa da cui nessuno esce vivo. (Detto popolare)


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...Andiamo avanti con un brano che parla di un argomento molto serio...cioè parla della Morte, che toccherà a tutti noi in questa sala, sebbene...benché molti di voi...lo so, questo infatti non è un brano che non è molto facile, però è molto vero. Tutti quelli che sono in questa sala prima o poi moriranno. (risata) Anch’io. E’ vero. Il bello è che è vero. Ebbene, questo brano parla di questo argomento che tocca tutti noi, e quindi è un brano veramente popolare...quindi questa è la vera musica pop...questa è la vera musica pop, ragazzi. Perché “pop” è un’abbreviazione di “popular”...siccome la morte toccherà a tutti voi, è un brano molto popolare che parla di vari tipi di urna...si apre con un coro a cappella, quindi ha molte caratteristiche, quindi...se non gli piace a uno gli piace all’altro...contiene brani tratti dal libro I Sepolcri di Ugo Foscolo...quindi se c’è un amante della letteratura apprezzerà questo brano...quindi … non so proprio che cazzo fare per far piacere questa canzone...ed ha come titolo “Urna”. (applausi)...Non è ancora cominciata… (la canzone inizia). - Stefano “Elio” Belisari (introduzione alla canzone poi registrata nell’album di inediti e rarità Peerla (1998)


La canzone (Belisari-Conforti [Rocco Tanica]) fa parte in origine dello storico album İtalyan, Rum Casusu Çikti (in lingua turca: “La spia italiana dei greci è stata espulsa”) del 1992. Nella versione originale i cori sono del Coro Vocale Femminile della Televisione di Stato Bulgara, più noto come Le Mystère des Voix Bulgares. La versione originale è di andamento speed metal; l’arrangiamento presente nell’album Peerla (1998) è più “soft” ed il coro è realizzato dai componenti di Elio e le Storie Tese). Nel testo è presente anche una citazione dalla notissima canzone Les feuilles mortes di Joseph Kosma, su testo del poeta Jacques Prévert. Vengono nominati anche alcuni personaggi in unione con la tradizionale “smorfia” del lotto (si noti che la canzone si apre con il numero 47, ovvero “il morto che parla”). Un’ulteriore (ed estesa) citazione proviene da Ufo Robot degli Actarus, gruppo che nascondeva un fior fiore di musicisti e cantanti italiani, tra i quali molti collaboratori storici di Francesco Guccini (Fabio Concato, Paola Orlandi, Vince Tempera, Massimo Luca, Ares Tavolazzi, Ellade Bandini).

Ugo Foscolo (1771-1827)
Ugo Foscolo (1771-1827)
L’album Peerla uscì esattamente il 3 dicembre 1998 con la versione “soft” di Urna qui nominata. Diciannove giorni dopo, il 22 dicembre 1998, la morte venne silenziosa come un’alce per un componente storico del gruppo demenziale più geniale della storia musicale italiana, se si escludono -ovviamente- gli Skiantos. Paolo Panigada, in arte Feiez, scomparve all’improvviso sul palco in occasione dell’inaugurazione di un locale milanese, il Roialto, mentre suonava (per l’occasione col gruppo Biba di Nicola Fasani), non si sa con quale strumento visto che ne suonava un’infinità, Rockin’ in Rhythm di Duke Ellington.

Perché questo “Extra”? Prima di tutto, perché mi andava. Sebbene io non sia ancora così vecchio, alla mia età si comincia spesso a pensare alla morte, a come comincerà l’ultimo giorno della tua vita, se te ne renderai conto, se avrai un ultimo pensiero mentre stiànti. A rigore, sono già crollato a terra una volta, oramai diversi anni fa, dentro una latrina; ma m’hanno ripigliato e l’alce, momentaneamente, si è allontanata nella foresta. Ma tornerà prima o poi, decisa a completare l’opera. Nel frattempo, come diceva il commissario Montalbano durante uno dei suoi pensieri nìvuri (“come sarà il giorno della to’ morti?...”), ogni tanto si cerca di “esorcizzare”, e oggi m’è presa la voglia -appunto- di fare l’esorcista terribilmente làico. Non c’è una ragione precisa per questa voglia; oggi mi sento benissimo, dopo un periodo un po’ così e così, il sole splende, gli uccellini cinguettano, ho riscosso la pensione, il gatto gira nel cortile e fra poco arriva l’estate. C’è pure un moscone che gira, e non somiglia affatto ad un’alce. E, del resto, sono proprio questi i momenti in cui si pensa alla morte; a pensarci mentre si è moribondi, son buoni tutti. Pensarci mentre si è in agonia, è decisamente banalotto. Buon ascolto, e mi raccomando: mani sulle palle. [RV]

La morte suole arrivare silenziosa come un’alce, così come è usa separarci dai vivi con il taglio di un utensile (spesso una falce). È altresì un evento ricorrente, che secondo studi statistici di un certo rilievo può verificarsi nelle condizioni più diverse ed imprevedibili (una nota curiosa in merito: ...Alcuni fra coloro che si pongono allascolto di questo brano decederanno durante lo svolgimento del medesimo. [B. Walsh, Life and Science Today, Ed. Athena/Barthes, Agosto 1989]).

Urna, urna, uuh,
Mettimi nell'urna, urna, uuh.
Urna cineraria, mettimi nell'urna funeraria,
Urna elettorale, mettimi nell'urna patatosa.

68: asino cotto.
47: la morte viene, silenziosa come un'alce,
Dai vivi ci separa con il taglio di una falce;
Viene, silenziosa come un'alce,
Separa, con il taglio di una falce.


Lo disse Foscolo, lo ribadisco:
Della vita il fulcro è il sepolcro.
Fulcro, sepolcro,
Fulcro, ribadisco che è un sepolcro.


E c'è qualcosa nell'aria
Che mi dice che io perirò.
O presto o tardi lo so che accadrà,
Ma la cosa non mi turba,
Ho un solo desiderio:

Voglio una degna sepoltura
Quando la morte verrà e mi ghermirà,
Una tomba linda e duratura
Che mi preserverà dall'umidità.
Ghermirà. Hu hu hu hu.

(Seguono per i più colti
Alcuni brani tratti da I sepolcri di Ugo Foscolo:)
"Sol chi non lascia eredità d'affetti
poca gioia ha dell'urna".
Urna urna uuh, uuh
Mettimi nell'urna urna uuh.


E c'è qualcosa nell'aria
- Qualcosa nell'aria -
Che mi dice che io morirò
- Non si può morire dentro, no-
Ho nel corpo una scoria
- come dice Gianni Bella -
nell'intestino crasso,
nel tenue e nel duodeno.
- Padre Luca -
Sento nel mio corpo delle scorie che mi minano.
- Baby Fuca -
Odo l'uomo del Giappone
che mi dice: "Ufo Robot, Ufo Robot!"

Si trasforma in un razzo missile
Con circuiti di mille valvole,
Tra le stelle sprinta e va
- Tra le stelle sprinta e va -
Mangia libri di matematica,
Insalate di cibernetica e ripete:
16, il culo - Il culo -

Ma mentre parlo tu non mi ascolti.
I casi sono due: o non mi ami più o sei morta.
Propenderei per la seconda ipotesi,
Perché emani un fetore nauseabondo.
E allora penso che tu voglia una...

Degna, degna, degna sepoltura
- perché la morte è arrivata e ti ha ghermita -
Una tomba linda e duratura
- che ti preserverà dall'umidità. -

Urna, urna, uuh,
Mettimi nell'urna, urna, uuh.
Urna, urna, uuh,
Mettimi nell'urna, urna, uuh.
Urna cineraria,
Mettimi nell'urna funeraria,
Urna elettorale,
Mettimi nell'urna patatosa.
Amore, amore, aaa,
Ciao, aaaaaa,
Sì devi mettermi nell'urna,
Mièttime, mièttime nell'urna.

77, tette tette: le gambe delle donne.
23 uah oh ooh: un tram. Aaaaaah
24: un altro tram.
96: l'autobus ha ha ha ha ha, hu hu hu hu.
15: l'amore perpetuo che unisce la coppia per molti anni infiniti.
64: gli anni di Bellugi.
Ha ha ha ha. He he he he.


Mauro Bellugi (1950-2021)
Mauro Bellugi (1950-2021)

envoyé par Riccardo Venturi - 27/4/2023 - 12:47




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