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The Natural Urge

Unthank : Smith
Language: English


Unthank : Smith

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Paschendale
(Iron Maiden)
Why Must a Building Burn
(Maxïmo Park)
Novembre 1918
(Pauline Collet)


(Paul Smith)
Album: Nowhere And Everywhere (2023)
Clarinet: Faye MacCalman



Paul Smith: This song was vaguely inspired by the bleak, gnarled landscapes depicted by Paul Nash in his role as an official WW1 artist, such as the mockingly-titled 'We are Making a New World' (1918). In that context, the song speaks for itself. This was the first original song I brought to Rachel, to see if she might be interested in collaborating, and to see if our two musical worlds might have a meeting point.

liner notes of the album

Paul comments: “The Natural Urge is, ultimately, an anti-war song, but I tried to write something more atmospheric and less obvious than that might imply. The guitar riff reminded me of a folk melody, and the theme also seemed to fit with the tradition of protest.”

Rachel adds: “I enjoy the brooding atmosphere that builds through The Natural Urge with layered harmonium and guitar, and how the clarinet blends with our voices, making it sound like a haunting third voice.”

The Natural Urge Archives - Folking.com
The ever forming and dissolving of the sky
The crystallising and reforming of the sea
Airborne are our hopes
Nowhere and everywhere

And the earth does mushroom and churn
In accordance with human folly
They call it the natural urge
But I prefer human folly

The ever droning and revolving in the sky
The stubborn engines turning over in the wind
Airborne are our hopes
Nowhere and everywhere

And the earth does mushroom and churn
In accordance with human folly
They call it the natural urge
Oh, but I call it human folly

The ever forming and dissolving of the sky
The ever forming and resolving of the sky

2023/4/12 - 18:13



Language: Italian

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 18-4-2023 21:06

Passchendale (La foto è di John Ronald Reuel Tolkien)
Passchendale (La foto è di John Ronald Reuel Tolkien)


Paul Smith: “Questa canzone si ispira vagamente ai paesaggi desolati e aspri dipinti a Paul Nash nella sua funzione di artista ufficiale durante la I guerra mondiale, come quello intitolato sarcasticamente We are Making a New World (“Stiamo facendo un mondo nuovo”) [1918]. In tale contesto, la canzone parla da sola. Si tratta della prima canzone originale che ho portato a Rachel per vedere se fosse interessata a collaborare e se i nostri due mondi musicali potessero avere un punto d'incontro.”

dalle note presenti nell'album

Paul commenta: “The Natural Urge è, in ultima analisi, una canzone contro la guerra; ma ho cercato di scrivere qualcosa più di atmosfera e di meno banale di quanto ciò possa significare. La mia frase melodica chitarristica ha reminiscenze di melodia popolare, e anche il tema mi sembrava ben azzeccarci con la tradizione di protesta.”

Aggiunge Rachel: “Mi piace l'atmosfera che aleggia dentro ogni parte di The Natural Urge con harmonium e chitarra uno sopra l'altro, ed il modo in cui il clarinetto si mischia alle nostre voci, facendolo sonare come un'ammaliante terza voce.”

The Natural Urge Archives – Folking.com

Due parole del traduttore. Con questa (bellissima) canzone inauguro anche la mia decisione di eliminare da ciò che scrivo qualsiasi forma di anglicismo, timoroso di incorrere nelle salatissime multe paventate da Rampelli. Del resto, qualsiasi parola del barbaro idioma d'Albione può essere resa in italiano semplice e chiaro, e senza ricorrere a ridicoli neologismi simil-dannunziani.

Detto questo, ed applicando i criteri testè espressi, dico qualcosa sul testo da me tradotto, senza inserirvi note a pie' di pagina. Il responsabile di gestione del sito, Lorenzo Masetti, ha dichiarato in privato di non sentirsi in grado di tradurre questo testo; un apprezzabilissimo gesto di umiltà. In realtà, il testo di Paul Smith non è così complesso, a condizione di ben analizzarlo e interpretarlo -specialmente alla luce delle sue dichiarazioni al riguardo, ed al fatto che egli stesso lo ha definito a chiare lettere una “canzone contro la guerra”. Alcune mie scelte abbisognano però di un chiarimento. Crystallize (ma qui Paul Smith usa la grafia in -ise), ad esempio, non deve essere preso alla lettera (“cristallizzarsi”), bensì nel suo significato metaforico di “fissarsi, definirsi” (si noti che la mia scelta di trasformare le frasi ove è presente la “forma in -ing" in proposizioni relative italiane, proprio per evitare ineleganti infiniti sostantivati). Mushroom e churn sono verbi messi in risalto dalla particolare costruzione con does (da qui il “sì”). Ho reso churn con “ribolle” basandomi proprio sull'effetto visivo provocato dal paesaggio dipinto da Paul Nash; il verbo significa proprio “agitarsi, ribollire”, ma si utilizza usualmente in riferimento a liquidi (acqua, mare; deriva da churn che è la zangola dove si agita il latte per fare il burro). La guerra ha l'effetto di liquefare la terra e di farla ribollire, sbollare, presentarsi in bozzoli deformi: un effetto che può essere visto in moltissime foto dei terreni di battaglia devastati (Verdun, la Somme, Passchendale). Mushroom significa propriamente (oltre ad un piatto “andare in cerca di funghi”) “venire su come funghi, crescere”, ma anche un particolare significato metaforico: quello del “fuoco che dilaga”, ad esempio in un incendio boschivo. I “rigirìi” e i “ronzìi” (“rigirìo” è in realtà un toscanismo abbastanza crudo, come tanti adoperati -tra gli altri- da tale messer Durante degli Alleghieri, o Alighieri, un noto poeta e intellettuale fiorentino del XIII e XIV secolo) che si odono in the sky possono senz'altro riferirsi ad un'atmosfera da “grande guerra”, con i primi aeroplani che bombardavano già pochissimi anni dopo essere stati inventati; ma il termine usato da Paul Smith, droning (da to drone, “ronzare”, a sua volta da drone “fuco, maschio dell'ape”) non può non riportare ai modernissimi droni -raro esempio di anglicismo totalmente inserito nella fonologia e nella morfologia italiane). Engine significa, in inglese, semplicemente “macchina”, in senso generico, o “motore”; diciamo che una sua resa ottimale sarebbe proprio “macchina a motore” (da un treno ai carri armati). Per inciso: chi conduce o manovra un engine è detto, in inglese, engineer, cioè “manovratore” o “macchinista”. Indi per cui, una pletora di testi e video tecnici e divulgativi italiani sono pieni di treni condotti (e, sovente, fatti deragliare e esplodere con esiti letali) da misteriosi “ingegneri”. Ho reso stubborn (“ostinato, testardo, caparbio”) con “ottuso”: probabilmente una forzatura, ma a mio parere ci stava bene nel contesto della canzone e delle macchine da guerra.

Per concludere, si noti che nel testo sono presenti dei termini che, in inglese, sono del tutto comuni ma che, non di rado, hanno usi militari o bellici. Ai lettori ed agli ascoltatori attenti non sarà sfuggito, ad esempio, che le “speranze portate dall'aria” sono airborne. Ora, in inglese, si tratta proprio di un termine di uso più che vasto (airborne hopes, airborne words, airborne sand, airborne dust particles...); ma siamo più abituati a pensarlo utilizzato per le airborne forces che saltano giù col paracadute. [RV]
L'impulso naturale

Cielo che eternamente si forma e si dissolve
Mare che si fissa e si ricostituisce
Le nostre speranze, l'aria le porta
In nessun luogo e dappertutto

E la terra, sì, ribolle e dilaga di fuoco
Tenendo dietro all'idiozia umana
Lo chiamano impulso naturale
Ma io preferisco: umana idiozia

Cielo in cui sempre s'odon rigirìi e ronzìi
Macchine ottuse che girano nel vento
È l'aria che porta le nostre speranze
In nessun luogo e dappertutto

E la terra, sì, ribolle e dilaga di fuoco
Tenendo dietro all'idiozia umana
Lo chiamano impulso naturale
Ma io la chiamo: umana idiozia

Cielo che eternamente si forma e si dissolve
Cielo che eternamente si forma e si riscioglie.

2023/4/18 - 21:07




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