Si possono frantumare ossa
sbriciolare le terre in polvere
la polvere impastare al sangue
uomini e case macinare
con il cingolo dei carri
spianare corpi e macerie
come una sfoglia sottile
farne un rosso mantello
al proprio orgoglio ferito
non si può non rabbrividire
davanti a corpi dilaniati
dall’odio di corpi disperati
cresciuti dietro le sbarre
importante è ricordare sempre
chi ha eretto quelle sbarre
chi è entrato in casa di chi
e chi di un popolo libero
ha fatto colonia e prigione
terra rubata per diritto divino
diritto donato da un dio
incapace di misericordia
quanto ogni dio nemico
distratto quando il suo popolo
maturava col sangue i crediti
ora esatti a degli innocenti
con l’aiuto dei debitori
oggi in veste di spettatori
sempre la disperazione è feroce
ciecamente colpendosi colpisce
l’odio è un’idea invulnerabile
insensibile a razzi e cannoni
si possono sfibrare le schiene
strappare dalle mani i sassi
le mani stesse strappare
riuscire a distruggere un corpo
prima che si distrugga tra i corpi
l’odio è un fiore crudele
che tenace attecchisce nei cuori
il soffio indifferente della morte
ne sparge i semi nel mondo
importante è ricordare sempre
chi ha seminato quell’odio
chi ha eretto quelle sbarre
chi vi ha rinchiuso quei corpi
perché sarà suo il raccolto
sbriciolare le terre in polvere
la polvere impastare al sangue
uomini e case macinare
con il cingolo dei carri
spianare corpi e macerie
come una sfoglia sottile
farne un rosso mantello
al proprio orgoglio ferito
non si può non rabbrividire
davanti a corpi dilaniati
dall’odio di corpi disperati
cresciuti dietro le sbarre
importante è ricordare sempre
chi ha eretto quelle sbarre
chi è entrato in casa di chi
e chi di un popolo libero
ha fatto colonia e prigione
terra rubata per diritto divino
diritto donato da un dio
incapace di misericordia
quanto ogni dio nemico
distratto quando il suo popolo
maturava col sangue i crediti
ora esatti a degli innocenti
con l’aiuto dei debitori
oggi in veste di spettatori
sempre la disperazione è feroce
ciecamente colpendosi colpisce
l’odio è un’idea invulnerabile
insensibile a razzi e cannoni
si possono sfibrare le schiene
strappare dalle mani i sassi
le mani stesse strappare
riuscire a distruggere un corpo
prima che si distrugga tra i corpi
l’odio è un fiore crudele
che tenace attecchisce nei cuori
il soffio indifferente della morte
ne sparge i semi nel mondo
importante è ricordare sempre
chi ha seminato quell’odio
chi ha eretto quelle sbarre
chi vi ha rinchiuso quei corpi
perché sarà suo il raccolto
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