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Zvyk, to je příšera

Lenka Lichtenberg
Langue: tchèque


Lenka Lichtenberg

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Neptej se, můj milý
(Lenka Lichtenberg)
Zas v slunci zlatém
(Lenka Lichtenberg)
Máj 1945‎
(Dagmar Hilarová)


Testo/Lyrics/Text: Anna Hana Friesová
Musica/Music/Hudba: Lenka Lichtenberg


2022
Thieves of Dreams/ Zloději snů. Songs of Theresienstadt’s Secret Poetess
Thieves of Dreams/ Zloději snů. Songs of Theresienstadt’s Secret Poetess

Per il suo album “Thieves of Dreams”, inciso con perizia insieme a diciotto musicisti, Lenka Lichtenberg (voce, piano, synth) si è immersa nella Cecoslovacchia e nella storia di deportazione della sua famiglia: “Quando mia madre Jana Renée e Friesova è venuta a mancare nel 2016, stavo mettendo in ordine la sua scrivania a Praga e ho scoperto due piccoli quaderni. Erano pieni di poesie che mia nonna, Anna Hana Friesova (1901-1987), aveva scritto nel campo di concentramento di Theresienstadt. (…) Davanti ai miei occhi c'erano pagine strappate con i sogni scritti a mano di mia nonna e i suoi incubi nel campo, storie che non mi ha mai raccontato. Così, mi sono imbarcata in una ricerca per condividere i suoi scritti dall' ‘inferno in terra’, per citare Primo Levi, e per riportare in vita la sua voce nel modo migliore che conoscessi: come musica, in un progetto che abbraccia otto decenni e tre generazioni”. I sedici brani mostrano una particolare sensibilità melodica e sono stati composti e arrangiati dalla stessa Lenka Lichtenberg, a volte in collaborazione con altri musicisti, e sono in grado di restituire all’ascoltatore una densa trama affettiva che invita ad immergersi nel libretto molto curato che riporta sia la copia di pagine scritte a mano da Anna Hana Friesova, sia la traduzione dei testi in inglese, preceduti da una toccante e documentata introduzione autobiografica scritta da Lenka Lichtenberg intitolata Ladri di sogni.
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1. Kam jsme to zašli? (What is this place?)
2. Zas v slunci zlatém (Once again in golden sunlight)
3. Čekáme kdesi na konci aleje (Waiting at the end of an alley)
4. Zázraky (Miracles)
5. Studený soumrak byl, můj milý (It was a cold dusk)
6. Zvyk, to je příšera (Habit is a monster)
7. Utíkej, utíkej, člověče (Run, run, little human)
8. Divoká, dravá voda byla (Wild, beastly water)
9. Koleda, koleda (Trick or treat)
10. Jdou naše nohy (Feet are marching)
11. Chtěla jsem tě proklít, hořká zemi (I wanted to curse you, bitter land)
12. Můj ráji samoty (My paradise of solitude)
13. Ženeme čas (We're chasing time)
14. Mám vlastní trud (I have my own grief)
15. Neptej se, můj milý (Don't ask me, my love)
16. Maminka (Maminka)

Zvyk, to je příšera, jež hltá všechno chtění,
tak praví Shakespeare a já píši ti, že láska již je zvyk
a zvyk již láskou není.
Toť boj, vězení, jež nutno lišiti.
Ke konci lásky vždycky stíny straší
jak lidi před smrtí, jimž kyne zmlknutí.
Nemůže jinak být před koncem lásky naší,
tak proto naposled já, drahý, řeknu ti:
jen jeden život mám a ten ti patřil celý
s kořeny v zemi, s květem v obloze.
Tak vždy to bývá, že zem se s nebem dělí
a pak to všecko zvadne uboze.
Zastavují se naše hodiny
a líná touha už je nenatáhne.
Pro cvrkot banální a rodinný
kterápak ruka lásky sáhne.
Píši to inkoustem a myslím krví
a nestydím se nakonec ti říct:
mé tělo nepanenské že´s měl prvý,
že jsem ti dala vše a nemám nic.
Že jsem ti dala sny, a to je těla dražší,
neb tělo otupí i podle Shakespeara,
však sny se vzepřou a svou krásou straší
a touha promění se časem v upíra.
Píši to inkoustem a myslím krví,
asi je načase si to všechno říct.
Kam cesty povedou, kdoví,
já jen dobře vím, že nemám nic
nemám nic
nic
nemám nic...
Píši to inkoustem a myslím krví
krví
a myslím krví...

envoyé par Stanislava - 19/7/2022 - 17:25



Langue: italien

Versione italiana di Stanislava
L'ABITUDINE È UN MOSTRO

L'abitudine è un mostro che assorbe tutte le brame,
così dice Shakespeare, e io ti scrivo che l'amore è diventato un'abitudine
e l'abitudine non è più amore.
È una lotta, una prigione, ed è necessario distinguere.
Quando l'amore sta per terminare, sempre appaiono ombre spaventose,
come per chi approccia la morte e sente vicino il cenno di tacere.
Non sarà diverso prima della fine del nostro amore,
e per questo, caro, io ti dico per l'ultima volta:
ho solamente una vita e quella ti apparteneva per intero
con le radici in terra e il fiore nel cielo.
Succede spesso che la terra condivide le cose con il cielo
e poi tutto quanto appassisce miseramente.
Il nostro orologio si sta fermando
e il desiderio pigro non lo caricherà più.
Per il viavai banale, di famiglia,
chi allunga la mano d'amore?
Lo scrivo con l'inchiostro ma penso con il sangue
e dopo tutto non mi vergogno di dirti
che il mio corpo di non-vergine l'hai avuto per primo,
che ti ho dato tutto e non ho niente,
che ti ho dato i sogni, e quelli valgono più del corpo,
poiché il corpo perde fascino, lo dice anche Shakespeare,
ma i sogni si sollevano e fanno spavento con la loro bellezza
e il desiderio con il tempo si trasforma in un vampiro.
Lo scrivo con l'inchiostro ma penso con il sangue,
forse è arrivato il momento di fare chiarezza.
Dove condurrà il cammino, chi lo sa,
l'unica cosa che so bene è che non ho niente
non ho niente
niente
non ho niente...
Lo scrivo con l'inchiostro ma penso con il sangue
con il sangue
penso con il sangue...

envoyé par Stanislava - 19/7/2022 - 17:27




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