Ne abbiamo attraversate di tempeste...
Ne abbiamo attraversate di tempeste,
E quante prove antiche e dure,
Ed un aiuto chiaro da un'invisibile carezza
Di un custode
Degna è la vita di colui che è sveglio,
Ma ancor di più di chi diventa saggio
E alla Sua gioia poi si ricongiunge,
Sia lode, sia lode,
Lode all'Inviolato,
Lode all'Inviolato.
E quanti personaggi inutili ho indossato...
E quanti personaggi inutili ho indossato,
Io e la mia persona quanti ne ha subiti...
Arido è l'inferno,
Sterile la sua via.
Quanti miracoli, disegni e ispirazioni,
E poi la sofferenza che ti rende cieco...
Nelle cadute c'è il perché della Sua assenza,
Le nuvole non possono annientare il Sole!
E lo sapeva bene Paganini
Che il diavolo è mancino, è subdolo
E suona il violino.
Che il diavolo è mancino, è subdolo
E suona il violino.
Contributed by Riccardo Venturi - 2022/6/27 - 21:06
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Testo e musica / Lyrics and Music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Franco Battiato
Album / Albumi: Caffè de la Paix
Novembre 1993. Ogni canzone, si dice, racconta una storia; anche quella dal contenuto più concettuale ed astratto, la chanson philosophique o comunque la si voglia chiamare. Può raccontare anche la tua, di storia. E un ricordo, un ricordo preciso che può anche non essere particolare, rilevante, decisivo, tragico o divertente. Solo il ricordo di un momento. Sono alla guida di una scassata Ford Escort bianca e sto passando il casello di Carrara diretto alla Spezia, non ricordo più nemmeno per fare che cosa, e non importa; forse, una semplice e momentanea fuga. La macchina è scassata e vecchia, ma ha un mangiacassette; guidando, da solo, le parole di Lode all'Inviolato: E quanti personaggi inutili ho indossato...io e la mia persona quanti ne ha subiti.... Essere assaliti da una specie di groppo in gola mentre si guida un'automobile può essere pericoloso, oppure può fissare un ricordo incancellabile, un istante a cui, probabilmente, ne convergono molti altri. Molti anni dopo, nel giugno del 2022, un giovane e valente cantautore e musicista che ho la fortuna di conoscere, Rocco Rosignoli, nel mezzo di un bosco caccia fuori il suo violino elettrico (per suonare il violino elettrico in Via della Povertà...) e, durante un solitario sound check tra gli alberi di un appennino attacca le note di quella canzone; poco dopo la esegue in concerto, uno spettacolo che deve parlare di presenze soprannaturali, di streghe, di maghi e, appunto, del Diavolo. Nonostante quella vecchia canzone ne parli esplicitamente, e di quanto sia arido l'Inferno e sterile la sua via (comunque, meno arido e sterile del Terzolle in questi siccitosi frangenti, o di quel canale piacentino vicino alla Besurica che reca il nome di Canale della Fame), non mi era mai venuto in mente di approssimarla al Diavolo, il simpatico Old Nick sulle cui vie il sottoscritto e tutti i suoi personaggi (inutili? Utili? E chi lo saprà mai...) hanno non di rado ballettato come orsi in un negozio di porcellane (dire “danzato” no, sarebbe davvero troppo, scoppierebbe dalle risate persino Satana). E così, tra un ricordo lontano, una Ford Escort da decenni rottamata (me la aveva passata mio fratello, targata FI B29053), presenze demoniache e chissà quali e quant'altre cose appartenenti a sfere di profondità simili, o isòbate, dei pozzi degli inferi, il violinista suona e canta. E lo sapeva bene Paganini... forse sapeva persino che Diavolo ci stavo andando a fare, alla Spezia. [RV]
Rocco Rosignoli, Veleia Romana (PC), 19 giugno 2022.