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Language: Basque


Maite Arroitajauregi y Aránzazu Calleja

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Parole di Jon Maia
Musica di Maite Arroitajauregi e Aránzazu Calleja
dalla colonna sonora del film Il sabba (Akelarre) di Pablo Agüero.
Ispirata alla canzone popolare basca Anaiai gaztigatu nion

akelarre


Paesi Baschi, 1609. Cinque ragazze e una bambina vengono arrestate con l'accusa di aver partecipato ad un sabba e processate da un giudice inquisitore.

Le ragazze avevano semplicemente fatto una festa tra i boschi, ma le torture cui vengono sottoposte affinché confessino, convincono Ana, la più matura ed intraprendente, a condurre un'iniziativa disperata quanto audace.

Confidando nell'imminente luna piena cui dovrebbe corrispondere il ritorno degli uomini nel villaggio dal mare, la ragazza architetta un piano che faccia guadagnare tempo, finché non possano venir salvate. L'alternativa è essere torturate fino a venire arse sul rogo senza possibilità di difendersi.

Così Ana si dichiara strega assumendo su di sé tutte le responsabilità e cominciando un fantasioso racconto in merito al sabba cui avrebbe dato luogo, avendo il solo scopo di guadagnare tempo...


Il film, liberamente ispirato ad alcuni reali processi per stregoneria effettivamente nei Paesi Baschi del 1600, sa raccontare una storia antica affrontando temi modernissimi, quali il femminismo, la libertà delle donne, la repressione delle culture e delle lingue minoritarie come il basco.

‹Parli cristiano, Padre›, dice uno dei “forestieri” al parroco del paese quando questi usa la lingua locale. Il film gioca infatti sulla contrapposizione tra il castigliano, lingua della Chiesa e della Corona, e il basco, considerata una minaccia dalle autorità. Un popolo che confabula in una lingua incomprensibile è pericoloso; ed è ancor più pericoloso se a confabulare è un gruppo di giovani donne libere. E mentre il parroco ci metterà poco a convincersi a comunicare solo in castigliano, Ana e le altre ragazze non smetteranno mai di utilizzare il basco per parlare tra di loro e per cantare la canzone incriminata, quella che avevano cantato nel bosco, considerata un’invocazione a Satana: ‹Ez dugu nahi beste berorik, zure muxuen sua baino› (“non vogliamo altro calore che il fuoco dei tuoi baci”).

Il basco è una lingua considerata isolata, vale a dire una lingua che non ha legami con nessun’altra lingua esistente. I linguisti non sono ancora stati in grado di rintracciare la sua origine. Ed è probabilmente a causa del mistero che avvolge il basco che i giudici del film la considerano la favella del demonio. È la classica paura dell’ignoto, di ciò che non si comprende e che non può essere ricondotto entro i confini di qualcosa già noto. Paura scaturita anche dalla vitalità e gioia delle ragazzine, le cui giornate sono costellate di balli, canti, gite nel bosco e chiacchierate sui primi amori.

Il Sabba – la danza come resistenza contro l’oppressione


Notevolissima questa canzone, cantata più volte dalle protagoniste in varie scene, e che qui proponiamo nella versione finale, cantata durante uno spettacolare sabba liberatorio.
Ez dugu nahi beste berorik
zure muxuen sua baino

Ternuatik gure portura
Basotik labarretaraino

Ez dugu nahi beste berorik
zure muxuen sua baino
Luzifer!

2022/5/5 - 22:36




Language: Spanish

Traduzione spagnola / Traduccion al castellano
EL SABBA

No queremos otro calor
que el fuego de tus besos

Desde Terranova hasta este puerto,
desde el bosque hasta los acantilados

No queremos otro calor
que el fuego de tus besos
¡Lucifer!

2022/5/5 - 22:57




Language: Italian

Traduzione italiana
IL SABBA

Non vogliamo altro calore
che il fuoco dei tuoi baci

Da Terranova fino a questo porto
dal bosco fino alle scogliere

Non vogliamo altro calore
che il fuoco dei tuoi baci
Lucifero!

2022/5/5 - 23:00




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