Col cuore e la memoria eravamo sottoterra
In quella vecchia Italia di quel nuovo dopoguerra
Eppure c'era bisogno di ricominciare
senza sapere come, ma si doveva fare
Miseria che cresce addosso come un'edera di dolore
Giustizia nel bicchiere del santo bevitore
I figli e la fatica sono tutto quel che ho
In questa pianura bassa che più bassa non si può
Allora pugni in tasca prendiamo forza per lottare
Fin quando abbiamo fiato continuiamo a raccontare
dei diritti calpestati, del mondo che sogniamo
La terra è terra di tutti e per questo resistiamo
E Diva era una bimba quando vide la risaia
Tra donne che mondavano dai dieci anni alla vecchiaia
Si soffoca il dolore col ricordo, con il canto
Padrone che ne sai della mia schiena e del mio pianto?
Si balla intorno al tavolo perché sopra non c'è niente
In fondo siamo ricchi anche se siam povera gente
Che quando si fanno i conti alla fine di un giorno stanco
99 centesimi mancan sempre a fare un franco
Perché la vita è vita, anche in mezzo alle zanzare
Fin quando abbiamo fiato continuiamo a raccontare
Di donne che han lottato, del posto in cui viviamo
La terra è terra di tutti e per questo resistiamo
E monda che ti rimonda il mondo sarebbe da mondare
E radica che ti radica il mondo sarebbe da radicare
Il treno è lì che aspetta, dobbiamo ripartire
Lettera testamento fare baciare dire
Così canto a chi è lontano, a chi non ha una casa
Canto per chi non ha forza di fare un'accusa
E pianto le radici, che altro non lo so
In questa pianura bassa che più bassa non si può
Allora pugni in tasca prendiamo forza per lottare
Fin quando abbiamo fiato continuiamo a raccontare
dei diritti calpestati, del mondo che sogniamo
La terra è terra di tutti e per questo resistiamo
In quella vecchia Italia di quel nuovo dopoguerra
Eppure c'era bisogno di ricominciare
senza sapere come, ma si doveva fare
Miseria che cresce addosso come un'edera di dolore
Giustizia nel bicchiere del santo bevitore
I figli e la fatica sono tutto quel che ho
In questa pianura bassa che più bassa non si può
Allora pugni in tasca prendiamo forza per lottare
Fin quando abbiamo fiato continuiamo a raccontare
dei diritti calpestati, del mondo che sogniamo
La terra è terra di tutti e per questo resistiamo
E Diva era una bimba quando vide la risaia
Tra donne che mondavano dai dieci anni alla vecchiaia
Si soffoca il dolore col ricordo, con il canto
Padrone che ne sai della mia schiena e del mio pianto?
Si balla intorno al tavolo perché sopra non c'è niente
In fondo siamo ricchi anche se siam povera gente
Che quando si fanno i conti alla fine di un giorno stanco
99 centesimi mancan sempre a fare un franco
Perché la vita è vita, anche in mezzo alle zanzare
Fin quando abbiamo fiato continuiamo a raccontare
Di donne che han lottato, del posto in cui viviamo
La terra è terra di tutti e per questo resistiamo
E monda che ti rimonda il mondo sarebbe da mondare
E radica che ti radica il mondo sarebbe da radicare
Il treno è lì che aspetta, dobbiamo ripartire
Lettera testamento fare baciare dire
Così canto a chi è lontano, a chi non ha una casa
Canto per chi non ha forza di fare un'accusa
E pianto le radici, che altro non lo so
In questa pianura bassa che più bassa non si può
Allora pugni in tasca prendiamo forza per lottare
Fin quando abbiamo fiato continuiamo a raccontare
dei diritti calpestati, del mondo che sogniamo
La terra è terra di tutti e per questo resistiamo
inviata da Enrico Sartori - 24/3/2022 - 10:06
Perché la vita è vita, anche in mezzo alle zanzare
Fin quando abbiamo fiato continuiamo a raccontare
Di donne che han lottato, del posto in cui viviamo
La terra è terra di tutti e per questo resistiamo
qui manca il pezzo
E monda che ti rimonda il mondo sarebbe da mondare
E radica che ti radica il mondo sarebbe da radicare
Il treno è lì che aspetta, dobbiamo ripartire
Lettera testamento fare baciare dire
Fin quando abbiamo fiato continuiamo a raccontare
Di donne che han lottato, del posto in cui viviamo
La terra è terra di tutti e per questo resistiamo
qui manca il pezzo
E monda che ti rimonda il mondo sarebbe da mondare
E radica che ti radica il mondo sarebbe da radicare
Il treno è lì che aspetta, dobbiamo ripartire
Lettera testamento fare baciare dire
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Magnani - Bellodi - Magnani
I Flexus e Il Coro delle Mondine di Novi pubblicano per il 1 maggio 2020, festa del lavoro, il nuovo brano inedito “I PUGNI IN TASCA”: una canzone di forza e speranza, resilienza e resistenza alle difficoltà. Un racconto che intreccia le vere storie di donne che con la loro vita e il loro lavoro in risaia hanno scritto una pagina della storia italiana, superando fame, guerre e privazioni.
Un messaggio di coraggio per le nuove generazioni, da parte di chi ancora oggi fa sentire una voce forte e orgogliosa al mondo, salendo, anche con fatica, sul palcoscenico o cantando in un disco.
I Flexus hanno scritto un brano che mescola le sonorità del rock e della musica d’autore della band emiliana, alla tradizione del canto popolare delle mondine. Sono raccontate le storie di Diva, Silva e Lidia: tre fgure storiche del Coro: le loro origini, le loro fatiche e le speranze di una vita. In un’epoca di difficoltà e distanza diventa la musica a permettere un contatto immediato con le radici più profonde della nostra anima e della storia italiana, da cui raccogliere stimoli, forze e ideali per sfide future.