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Canzone di Adriana

Adriana
Langue: italien


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2 febbraio 2022.

nuar
Eccoci qua.

Spesso faccio preamboli lunghissimi. Stavolta no. Adriana, che fa parte di questo sito come amministratrice fin dal suo primo giorno, questa mattina ha deciso che decideva lei, e non Dio. E si è gettata di sotto da qualcosa, un terrazzo, una finestra, non lo so e non importa. Ha fatto il suo volo.

Non intendo ricamarci sopra. Non intendo fare ipotesi, né cercare perché. E ancor meno intendo scrivere una specie di “coccodrillo” per un'amica e una compagna Anarchica. Quel che ha fatto per questo sito, resta qua dentro e ci rimarrà fin quando esso esisterà.

Schiva, riservata, amante della pioggia, del freddo, del cattivo tempo, dei cieli nuvolosi. Ecco, voglio dire solo questo, in tempi dove si abusa del termine “solare”. Dicendo altro, sgranare immagini e ricordi, sarebbe solo un inopportuno tentativo di fare poesia. E, come ben si sa, i poeti sono strane creature. Ogni volta che parlano, è una truffa.

Quel che Adriana si portava dentro, era esclusivamente suo. Ad un certo punto ha deciso di rivendicarlo. Mi verrebbe da dire che, col suo gesto, ha anche dato l'ultimo suo contributo a questo sito. Ma, stavolta, la canzone la ha scritta lei. Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel.

Inserisco questa cosa, quindi, come una normale canzone, o un brano musicale. A suo nome, come dev'essere. Quel che sto scrivendo ora, ne è solo l'introduzione, di quelle firmate “RV”. Non metto nessuna musica di accompagnamento, perché la musica e il gesto qui si confondono, e nessuno sarebbe in grado di districarli se non chi li ha compiuti.

Questo non è un addio, perché dio non esiste. E non è nemmeno un arrivederci, perché non ci rivedremo. Però traverseremmo litri e litri di corallo per raggiungere un posto che si chiamasse “Arrivederci”.

Ciao, Marmottoska.
Fine dell'introduzione. Silenzio. [RV]
2 febbraio 2022.

envoyé par Riccardo Venturi - 2/2/2022 - 23:37



Langue: anglais

In English by Riccardo Venturi, 3-2-2022 00:58
Adriana's Song

Here we are.

I often make very long preambles. Not this time. Adriana, who has been an administrator of this website since its very first day, took this morning her decision. She, not God. And she threw herself down from something, a balcony, a window, I do not know and it does not matter. She made her flight.

I do not want to elaborate a story, now. I do not want to speculate or to look for possible causes. Even less do I want to write an obituary for an Anarchist friend and comrade. All what she did for this site is there, and there it will remain as long as this site exists.

Adriana was a reserved, even shy woman. She loved rain, bad and cold weather, cloudy skies. I want to say only this, in times when the term “solar” is overabused. Should I say more, should I pour out a series of images and memories, this would be just an inopportune attempt to make poetry. It is well known that poets are strange creatures. Whenever they speak, they cheat.

What Adriana carried inside herself belonged to her only. At some point of her life, she decided to claim her right. It comes to my mind that she made with her act also her last contribution to this site. But, this time, it is her own song. Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel.

So, I include all this into the site as an ordinary song or piece of music. On her name, as for all other songs. What I am writing now is just an introduction signed “RV”. A song with no arbitrary background music, because the music and the act mix here to such a level, that no one would be able to untangle them except their authors.

This is no adieu, because dieu does not exist. It is not even a goodbye, because we shall not see each other again. But we would like to swim across liters and liters of coral to reach some place called “Goodbye”.

Farewell, Marmottoska.
End of introduction. Silence. [RV]
February 3, 2022.

3/2/2022 - 00:59


Anna si alza, andiamo via
e mentre la strada mi fa perdonare
c'è Anna che brinda alla sua anarchia,
Anna imprendibile più di un momento,
Anna dà un bacio alla piazza e poi se ne va.

ciao Adri

daniela -k.d.- - 3/2/2022 - 00:42


"Ritornato il silenzio
Dio si assicurò che fosse morta.
Lo era ormai per sempre
lasciando su questa terra un dolore in più."
Piero Ciampi, Disse: Non Dio, decido io

Ciao streguzza,
mi mancherai moltissimo.

B.B. - 3/2/2022 - 11:10


Va la vita, va avanti, indietro, chi lo sa
e si volta ogni tanto a guardarti accigliata
questi tempi braccati, perduti… si vedrà
mi hanno detto che oggi Nina s’è suicidata

mentre pare ritorni una vita normale
mentre aspetto e poi aspetto oltre questa serata
come stai? come sto? come chi non sta male
mi hanno detto che oggi Nina s’è suicidata

come stai? come sto? sempre più indifferente
chi non spera non può essere disperata
troppo male non va, compatibilmente
mi hanno detto che oggi Nina s’è suicidata

mi hanno detto che oggi ha saltato nel vuoto
come un fatto già noto, era tanto malata
di una nera vertigine, un freddo d’azoto
una qualche mistura di nebbia e d’orzata

era una vita fa, manco più mi ricordo
che mi scrisse per qualche canzone ascoltata
non ci si sente più, oppure sono sordo
era una vita fa, era una vita andata.

Alessio Lega

3/2/2022 - 11:27


A život jde, jde vpřed, či zpátky, kdo ví
a čas od času se na tebe zamračeně ohlédne
tahle uhnaná doba, ztracená... ono se uvidí
řekli mi, že Nina si dneska vzala život

a mezitím to vypadá, že se život vrací k normálu
mezitím čekám, a zas čekám, až za hranice tohoto večera
jak se máš? jak se mám? jako ten, kdo se nemá špatně
řekli mi, že Nina si dneska vzala život

jak se máš? jak se mám? čím dál lhostejnější
kdo nedoufá, nemůže být zoufalá
tolik zle se nevede, se vším všudy
řekli mi, že Nina si dneska vzala život

řekli mi, že dneska skočila do prázdna
jako už známý fakt, byla tolik chorá
černou závratí, dusíkovou zimou,
jakousi směsí mlhy a mandlového nápoje

to tenkrát, už si ani nevzpomínám, uplynul celý život,
napsala mi o nějaké písni, co poslouchala
už se neslyšíme, a nebo jsem hluchý,
uplynul celý život, život odešlý.

Alessio Lega
(versione ceca)

Stanislava - 4/2/2022 - 21:05


Il Teatro degli Orrori


La Canzone di Tom


Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via!
Questo non è uno scherzo,
Non è neanche una fantasia.

Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via!
Come ci illudi, Tom,
Di essere ancora tutti vivi
Mentre guardiamo sempre dall'altra parte.

Avrei voluto dirti tante cose,
Forse la più importante non la ricordo più.
Avrei voluto averti amato.
Ma è così tardi ora,
Parlami ancora Tom,
Parlami ancora...
Dimmi qualcosa.

Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via!
Questo non è uno scherzo,
Non è neanche una fantasia.

Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via... per sempre!
Ma come ci illudi, Tom,
Di essere ancora tutti vivi
Mentre guardiamo sempre dall'altra parte.

Avrei voluto dirti tante cose...
Forse la più importante non me la ricordo più.
Avrei voluto averti amato,
Ma è così tardi ora.
Parlami ancora Tom,
Parlami ancora...
Dimmi qualcosa.

Ma non importa,
Non è per questo che ti chiamo.
Volevo dirti...
Volevo dirti "ti amo"!

Cantare una canzone, per non dimenticarti più!
Cantare una canzone, per averti sempre...
Sempre con me!

Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via!
Uno di questi giorni
La farò finita pure io.

Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via... per sempre!
Come ci illudi, Tom,
Di essere ancora tutti vivi
Mentre guardiamo sempre dall'altra parte.

B.B. - 9/2/2022 - 17:07


Oggi pomeriggio, 5 marzo 2022, le ceneri di Adriana sono state gettate, come desiderava, nel Lago Maggiore. In una giornata di sole, di vento e di freddo in un vecchio borgo di pescatori chiamato La Rotta, nel comune di Dormelletto in provincia di Novara. C'eravamo, i parenti, gli amici, qualche anarchico. Con quel che restava del viaggio terreno di Adriana in un'urna, un mazzo di mimosa, delle pietruzze colorate e una cassa di Erbaluce, il suo vino preferito. Il suo compagno d'una vita, Walter, un'amica e una giovanissima nipote di Adriana si sono staccati da un pontile su una barchetta a remi e sono andati un po' al largo; sembra, fra l'altro, che l'urna proprio non si volesse aprire. Alla fine, però, Adriana se n'è andata in fondo al lago mentre stavamo lì a guardare sulla riva, in silenzio, chi piangendo, chi guardando semplicemente, chi facendo e pensando chissà cosa. Miope come sono, sebbene inforcassi gli occhiali, mi sono messo su una spiaggetta del porticciolo per vedere meglio; così ho fatto in tempo a vedere prima una folaga, e poi una coppia di cigni che sembrava proprio dirigersi dove Adriana stava affondando, o salendo, chissà. O galleggiando su quello specchio d'acqua calmo, tranquillo, veramente pieno di pace senza che stavolta questa parola sia usata a sproposito -come spesso si fa anche con le migliori intenzioni. Abbiamo intonato, stonatissimi, il Galeone e Addio a Lugano, naturalmente sbagliando le parole e confondendo le strofe. Le bottiglie di Erbaluce sono state scolate senza tanti complimenti. Non c'è altro da dire, perché le cose più importanti tendono ad essere trattenute dentro, oppure a andare a fare compagnia a Adriana sul fondo del lago. Lì resteranno. Appena fuori dal porticciolo della Rotta, una bottega di vino sfuso esattamente accanto a una macelleria araba “Halal”; ne sono uscito fuori con una bottiglia di barbera e una di dolcetto. Così Adriana ha detto la sua ultima cosa, e l'ha detta bene partendo sulla sua barchetta dell'Arrivederci.

Riccardo Venturi - 5/3/2022 - 20:53


Se non fosse stato per la mia oramai inveterata abitudine di avere a che fare con ospedali, sanità pubblica, antiaggreganti piastrinici dimenticati, operazioni e disguidi coi piedi già in sala operatoria, lo avrei scritto ieri; ma tant'è, visto che, a distanza di un anno, Adriana non si è ancora decisa a risorgere, quella testona (ma gli anarchici, notoriamente, sono tutti delle grandissime teste dure, e le anarchiche ancor di più). Insomma, Adriana, va bene, ora ti sei riposata, sei lì tutta sparsa nel Lago Maggiore e magari ci stai anche benissimo...però, santa pazienza, la resurrezione gliela vogliamo sempre lasciare a quel giovanotto palestinese morto in croce qualche annetto fa...? C'è bisogno di te, qui fra poco si fanno i vent'anni e tu non puoi mancare. E poi vuoi mettere i titoloni dei giornali...GLI ANARCHICI NON MUOIONO MAI: ORA PERSINO RISORGONO! Mi vedo persino il papa che ride sotto i baffi (che non ha, ma vabbè). Vabbè, dai, un anno. Che vuoi che sia, Marmottoska, un anno....e un abbraccio grande.

Riccardo Venturi - 3/2/2023 - 16:37




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