Lingua   

Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης: Χορός του Ζορμπά [Συρτάκι]

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Lingua: Strumentale



Ti può interessare anche...

Sant'Anna
(John Carroll Kirby)
Κουράστηκα να σε κρατώ
(Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης)
Όλα έχουν αποδελτιωθεί
(Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης)


theodypografi
Horόs tou Zorbά [Syrtáki]
Danza di Zorba [Syrtaki]
Zorba's Dance [Syrtaki]

[1964]
Musica / Music / Musique / Sävel / Μουσική : Mikis Theodorakis / Μίκης Θεοδωράκης

zorbailgreco


E sia. Sì, lo so, D'accordo. Oggi, quando è arrivata la notizia della morte di Mikis Theodorakis, i giornali italiani -noti depositi di fetenzìa- hanno dovuto fare il “coccodrillo”; e un coccodrillo di Theodorakis non poteva che essere regolarmente pieno di Syrtaki. Theodorakis è “quello del Syrtaki”, della danza di Zorba che accompagnò il film del '64 del cipriota Michael Cacoyannis e, soprattutto, l'indimenticabile scena dove è danzata sulla spiaggia da Anthony Quinn e Alan Bates. Già, Anthony Quinn, con quella sua faccia da greco -anzi, da cretese, come cretese era l'autore del romanzo, Nikos Kazantzakis-; eppure era messicano, si chiamava Antonio Rodolfo Quinn-Oaxaca ed era nato a Chihuaua in piena Revolución da una madre di origine azteca; mentre il padre, tanto per continuare con simili e sublimi miscugli, era per metà maya e per metà irlandese. Con tutto questo miscugliare, mi vien da dire che Anthony Quinn era già nato greco, era già nato Zorba; anzi, Zorbà, che così si dovrebbe dire secondo il chilometrico titolo del romanzo di Kazantzakis, fluviale anche nei titoli. Βίος καὶ πολιτεῖα τοῦ Ἀλέξη Ζορμπᾶ, tenendo gli spiriti e gli accenti dell'ortografia del tempo, “Vita e politèia di Alexis Zorbàs”, rinunciando a tradurre quel “politèia” che vorrebbe dire troppe cose (opere? Comportamento? Fatti?) e dal quale, curiosamente, deriva anche il termine “polizia”. Siccome io i coccodrilli proprio non li saprei fare, né tantomeno il giornalista, procedo per ricordi. E mi ricordo quando lo lessi per la prima volta lo Zorba, tradotto alla svelta dal francese (non so come mai, ma le traduzioni della prosa greca moderna, allora, passavano quasi tutte prima dal francese, Zorba le Grec; in Italia, del resto, ci saranno stati al massimo un paio di traduttori competenti dal greco moderno, Filippo Maria Pontani e Nicola Crocetti, e si dedicavano perlopiù alla poesia). Ero in terza media, lo aveva comprato mio fratello maggiore negli Oscar Mondadori sulla scia del famosissimo film di Cacoyannis, e ci feci sopra una vera e propria fissa, tanto da portarlo come “saggio di lettura” a scuola; e senza sapere minimamente che, un giorno, avrei provato a leggerlo nell'originale arrivandoci in fondo dopo aver sudato non sette, ma almeno una ventina di camicie (il greco di Kazantzakis è una cosa del tutto a se stante). Un giorno, già; poi c'era, naturalmente, il Syrtaki. Vale a dire Theodorakis. Film e musica del 1964. Qui i coccodrilli giornalistici sono stati, devo dirlo, abbastanza corretti. Qualche pennaiolo deve essere persino andato a sbirciare su Wikipedia, ricordando che quella che veniva da quasi tutti considerata una “danza tradizionale greca” era stata scritta invece di sana pianta da Theodorakis. Certo, sulla base di alcune danze tradizionali, il χασάπικο e il συρτός, che vorrebbe dire, alla lettera, “strisciato”; dimodoché, il nome συρτάκι, che è un diminutivo, vorrebbe dire qualcosa come “strisciatino”. E, grazie a quel film e a quella danza, Theodorakis divenne famoso anche in Italia. Epoche in cui persino Albano “cantava Theodorakis”, per non parlare di Iva Zanicchi. Theodorakis, lui, s'era già fatto invece la sua dose di galera e di isole -era anche lui un'isolano, di Chio. Si preparava, l'anno dopo, a veder morire Sotiris Petroulas in piazza, che, come Zorba, in Italia fu abbreviato della “s” finale e divenne Pètrula. Il nominativo greco proprio non deve stare simpatico, le “s” vanno e vengono a casaccio, e per uno Zorbàs e un Pètroulas che diventano Zòrba e Pètrula c'è un'Irini Pappà (Ειρήνη Παππά) che diventa Irene Papas. Si preparava, Mikis Theodorakis, quando ancora giravano alla grande il film di Zorba e lo “Strisciatino”, il Syrtaki, all'immortale data del 21 aprile 1967, al colpo di stato dei Colonnelli, alla fuga, alla clandestinità, al nuovo arresto, alle galere, ai lager, all'esilio. Lo raccontò tutto in un libro, tradotto anche in italiano nel 1972 e attualmente introvabile a parte ,su eBay, pubblicato dagli Editori Riuniti, la casa editrice del PCI; un libro la cui possibile colonna sonora non sarebbe un brano di Theodorakis, ma di Nikos Xylouris, la canzone Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί su versi di Giorgos Skourtis, Tutto questo, nei coccodrilli di oggi, c'è un po' meno. Qualche vago accenno sull' “impegno civile” di Theodorakis, che muore oggi, novantaseienne, mentre la Grecia è tornata parafascista, con le isole diventate lager per i migranti, con i muri ai confini terrestri. In questo sito, Mikis Theodorakis è uno degli autori più presenti. Ai tempi di “gpt”, di Gian Piero Testa, ci eravamo dedicati di buzzo buono al Chiota alto quasi due metri (Mikis Theodorakis misurava un metro e novantacinque di statura); fecimus quod potuimus, dall'Epitaffio alla Spiaggia Recondita del Rifiuto, dal Treno che Parte alle Otto alle Arcadie, dall'Ostaggio Irlandese (beh, come sapete, la parola “Ostaggio” in greco corrisponde al nome di Omero) di Brendan Behan al Canto General di Neruda. Tutto quanto, ma il Syrtaki no, non c'era. Forse, anch'esso, una sorta di rifiuto. Chissà. Oggi, però, un Syrtaki ci va, Mi piacerebbe pure a me ballarmelo sulla spiaggia, Galenzana naturalmente, ma sarebbe una perfetta scena comica e quindi me lo ballo da solo in una cucina-soggiorno a Piacenza, dove mi trovo attualmente. Anthony Quinn, tifoso della Fiorentina, messicano ellenico, lo ballava meglio. Sulla copertina dell'Oscar Mondadori, lo Zorba aveva ovviamente il suo volto. Il volto di Mikis Theodorakis con quei suoi capelli estremi funge da musica. Nell'immortalità c'era già da tempo, oggi entra invece nel Vastissimo Nulla, dove più non lo toccano né l'adesso, né il qui. E' il momento del Syrtaki affinché ci entri ballando. E i coccodrilli stiano tranquilli nelle loro paludi, nei loro fiumi. [RV]


...hai mai visto una catastrofe così bella...?

inviata da Riccardo Venturi - 2/9/2021 - 18:32




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org