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Pietà (ogni Peste ha le sue invettive)

Alberto Cantone
Langue: italien


Alberto Cantone

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2020

Facciamo tutti la nostra parte, assumiamoci le nostre responsabilità e, soprattutto, se ci riusciamo, proviamo a indirizzare verso gli altri un po' di EMPATIA, a comprendere che il mondo non si è messo a "complottare" contro di noi.
È la Natura che fa il suo mestiere, né madre né "matrigna".
Canzone scritta d'istinto durante il lockdown della primavera del 2020

Alberto Cantone


Pietà (ogni Peste ha le sue invettive)


Questa canzone la vorrei dedicare ai miei colleghi, di cui dopo più di un anno di Covid conosco e condivido la fatica, le lacrime, le frustrazioni, le paure. Chi ha scelto questo mestiere non è un eroe, non abbiamo mai chiesto né preteso di esserlo, chiediamo però rispetto, in primis per i nostri 10 e passa anni di studio, più quelli di esperienza, perché non basta leggere 2 articoli su internet o 2 post su facebook per sentirsi autorizzati a disquisire di Covid, di vaccini e di terapie.
È così difficile capire
È così difficile accettare
che di questi tempi per suo conto
ciascuno se la passa male
C’è il soldato in prima linea del reparto geriatria
l'infermiera positiva della vicina pediatria
per non dire dell'inferno della terapia intensiva
dove si gioca a testa o croce chi è più giusto sopravviva
c'è l'inferno che avevamo sconfitto esorcizzato
si moriva sì una volta ma era solo, era solo nel passato
e c'è il medico di notte con la sua mascherina
che stramazza dopo un turno perché non c'è medicina
per la stanchezza che non sai se mai finirà domani
per la vita che non riesce a trattenere con le mani
ma c'è perfino il governante questo l'avrei detto mai
Che si capisce dallo sguardo che stanco e sa che sono guai
c'è perfino il bottegante quello coi salvadanai
con il suo negozio di quartiere che non sa se potrà riaprire mai
C’è il sognatore c’è il viandante che nulla avuto e nulla ha
eppure adesso perde tutto la sua sola libertà
e c'è il musico il giullare che non può a suonare più
che ti dimenticano tutti appena il palco non c'è più
c'è l'eroe che dona tutto è quello che sta lì in disparte
non ha nulla da donare che non ha mai avuto la sua parte
c'è chi piange, c’è chi aspetta c'è chi prega e chi trasmette
e c'è chi bestemmia perché dio, dio, è dio che lo permette
per ognuno c'è un dolore per ognuno la sua croce
forse per la prima volta potremmo unirci in una voce
e sentire che il destino mica mi ha preso di mira
il destino è questa ruota che tocca tutti e tutto gira
Ed invece è un digrignare vivente di vendetta
questo tutti contro tutti maledetta la tua setta
Maledetta la tua stirpe maledetto anche l’umano
Perché morire si è di tutti ma in un passato ormai lontano

envoyé par Dq82 - 29/4/2021 - 09:29




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