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Nina e Sara

Ermal Meta
Lingua: Italiano


Ermal Meta

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Castelfiorentino, l'incubo di Mailka: "Mi hanno augurato un tumore, mi hanno detto che faccio schifo, che preferiscono una figlia drogata che lesbica e poi mi hanno cacciata di casa, cambiando la serratura della porta. Non ho nemmeno fatto in tempo a recuperare i miei vestiti e i miei effetti personali. Ho perso tutto, ma non mi pento di aver detto chi sono”.

Benvenuti nell'Italia del 2021 dove il DDL Zan sulle "misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità" secondo il Presidente della Commissione Giustizia, il leghista Andrea Ostellari, "non è una priorità".

In Nina e Sara invece parli della scoperta della propria sessualità. In questo caso entri nelle vite degli altri su un argomento delicatissimo come l'omosessualità, difficile da trattare anche per chi la vive. Come ci sei riuscito?

«Per questo brano mi sono ispirato alla storia di una mia ex fidanzata di quando ero adolescente. Il nome non è quello della canzone. Era dolcissima, adorabile, ma non ero in grado di comprenderla appieno. Aveva un tormento che alcune volte esplodeva in aggressività. Un paio d'anni dopo la fine di quella storia la incontrai con la sua fidanzata: aveva un altro volto, era felice. Ho pensato che a volte il tormento di una persona omosessuale nasca perché cresce senza gli strumenti per sentirsi libero o libera. Non può sapere che amare un'altra donna o un altro uomo è una delle opzioni possibili. La canzone non parla solo di due ragazze, ma soprattutto di un contesto che nel processo di accettazione secondo me è quasi tutto, perché è proprio lo scenario che permette o impedisce di essere chi si è».

TV Sorrisi e Canzoni
È un giugno bollente dell'87
Persino le pietre avevano sete
Nina si affaccia dalla sua finestra
Ha sedici anni e guarda il mondo passare
Tra l'afa e il miraggio dell'asfalto rovente
Incontra uno sguardo e si sente bruciare
Le manca il respiro, non è naturale
Le sembra sbagliato quello che sente

Oh Nina, sei ancora una bambina
Imparerai ad amare
Oh madre, adesso lasciami stare

Tu no, tu no, tu no
Tu non sai veramente che cosa voglia dire
Ti sei sposata soltanto per riparare
Per difendere me dalle lingue amare
Io no, io no, io no
Io non intendo far finta che non sia speciale
Io non pretendo di sapere, non pretendo niente
Vorrei soltanto potermi sentire una volta normale

E così Nina conobbe l'amore
Tra spighe di grano e la pelle di sale
E labbra bocciate in mane curate
Nel viso di Sara, la foto dell'estate
E non era giusto e non era sbagliato
Per lei era amore, amore soltanto
Ma per sua madre un mortale peccato
Infine per Nina un amore negato

Oh Nina, sei una bambina
Tu non sai cos'è l'amore
Oh madre, tu lasciamelo scoprire

Tu no, tu no, tu no
Tu non sai veramente che cosa voglia dire
Ti sei sposata soltanto per riparare
Per difendere me dalle lingue amare
Io no, io no, io no
Io non intendo far finta che non sia speciale
Io non pretendo di sapere, non pretendo niente
Vorrei soltanto potermi sentire una volta normale

L'estate finì e Sara prima di andare
Dalla finestra vide Nina spuntare
Nessuna sapeva cos'avessero in mente
Qualcuno le sentì parlare:
"La felicità non te la posso garantire
Ma la tristezza te la posso risparmiare"

Poi le hanno viste insieme
Andare via insieme, ah
Le hanno viste insieme
Insieme, poi le hanno viste insieme
Andare via insieme, ah
Poi le hanno viste insieme
Le hanno viste insieme

inviata da Lorenzo - 10/4/2021 - 23:36




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