E’ notte e il fiume canta sotto le stelle,
racconta il vento le Città del Sole…
e danzano i ribelli e batte il cuore,
tiene lontana la paura dal dolore
Libera è la terra che cammina,
col passo di chi non si arrende
e gira, danza e gira e si fa bella
solo per chi la terra la difende
Azadi, azadi, azadi
Forte il tamburo batte e ride il cuore
diventa fuoco e il sangue nelle vene
e l'aria è una tempesta di colori
stretti alla vita danzano i guerrieri
e gira, danza e gira e si fa bella
solo per chi la terra la difende
Azadi, azadi, azadi
[Quando sarò stato liberato
vedrò l'amore ovunque
Sono stupito di testimoniare la sua grandezza
le piccole foglie scivolano via nell'acqua
Ma una grande nave può trasportarci
I miei piedi sono sulla terra
Il mio cuore è nel cielo
E finalmente sono libero]
racconta il vento le Città del Sole…
e danzano i ribelli e batte il cuore,
tiene lontana la paura dal dolore
Libera è la terra che cammina,
col passo di chi non si arrende
e gira, danza e gira e si fa bella
solo per chi la terra la difende
Azadi, azadi, azadi
Forte il tamburo batte e ride il cuore
diventa fuoco e il sangue nelle vene
e l'aria è una tempesta di colori
stretti alla vita danzano i guerrieri
e gira, danza e gira e si fa bella
solo per chi la terra la difende
Azadi, azadi, azadi
[Quando sarò stato liberato
vedrò l'amore ovunque
Sono stupito di testimoniare la sua grandezza
le piccole foglie scivolano via nell'acqua
Ma una grande nave può trasportarci
I miei piedi sono sulla terra
Il mio cuore è nel cielo
E finalmente sono libero]
envoyé par Dq82 - 5/3/2021 - 09:36
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2020
Ritorno al fuoco
La traccia finale di Ritorno al fuoco è Azadi, una parola urdu che rappresenta un concetto da sempre caro ai Gang e molto presente anche in questo nuovo album: libertà! Sostenuta da un’intro piena di strumenti etnici, Azadi è, per citare ancora una volta le parole di Marino Severini, “un inno, una preghiera, ma anche un grido che ha invaso le strade del Kashmir contro quella che è considerata l’occupazione indiana e che poi ha trovato eco per le strade dell’India nella voce degli oppositori al nazionalismo indù”. Azadi è dunque il canto finale di chi da sempre difende la propria terra, quello con cui in questo nuovo lavoro si concludono le danze attorno al fuoco prima di andare a dormire, un modo per darsi la buonanotte certi che, nella resistenza per una libertà tanto agognata, il mattino seguente sarà migliore della giornata appena trascorsa
Radio Flâneur