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Filastrocca della donna e della mimosa

Mimmo Mòllica
Lingua: Italiano



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mimosa


La «Filastrocca della donna e della mimosa» è stata scritta da Mimmo Mòllica in occasione dell'8 marzo, «Giornata internazionale dei diritti della donna», festa della donna. Al centro sono le conquiste sociali e politiche ottenute dalle donne, ma pure le discriminazioni e le violenze subite, di cui in molte parti del mondo le donne sono tuttora oggetto. L'8 marzo è una Festa importante, e il raggiungimento della effettiva parità di genere è l'obiettivo. Perché la mimosa? L'8 marzo 1945 l'Unione delle Donne, in Italia, volle celebrare la prima giornata della donna. Finita la guerra - poi - l'8 marzo 1946 questa festa fu celebrata in tutta l'Italia e la mimosa fece la sua prima comparsa come simbolo.
L'idea fu di tre donne: Teresa Noce, Rita Montagnana, moglie di Palmiro Togliatti, e Teresa Mattei, pedagogista e partigiana. Durante un corteo femminista venne distribuita la mimosa appena fiorita e si temette che il gesto simbolico potesse "turbare l'ordine pubblico. Perfino la presenza delle donne in corteo venne considerata "occupazione abusiva di suolo pubblico". Ma le donne non sono abusive. Così come abusivi non sono i loro diritti.
«Filastrocca della donna e della mimosa» - Nostrofiglio.it


«Filastrocca della donna e del lavoro», «Filastrocca della donna e della mimosa» e «Filastrocca contro la violenza sulle donne» sono tre filastrocche scritte da Mimmo Mòllica in occasione dell'8 marzo e della giornata della donna.

Filastrocche per la giornata della donna - Nostrofiglio.it
A maggio fioriscono le rose,
a marzo è un’esplosione di mimose,
grappoli in fiore di palline gialle
come coloratissime farfalle.

Quel grappolo di giallo paglierino
apre la strada al pesco e al biancospino,
smorza il grigiore triste dell’inverno,
rimette a posto il sole il Padreterno.

Così ogni fiore ha il suo significato
un ‘codice’ a colori ch’è sbocciato
mostrando al mondo intero «petalosa»
che cosa simboleggia la mimosa.

E l’otto marzo perché se ne fa dono
ad ogni donna, e a chi donne non sono?
Perché son donne forti e generose,
fertili e belle come le mimose,
la Festa delle Donne è l’occasione
per dire no alla discriminazione.

Più che parlare delle «quote rosa»
ti parlo di una donna ormai famosa,
pedagogista e poi parlamentare
che un dì le donne volle festeggiare.

Fu la signora Teresa Mattei
che l’otto marzo del quarantasei
da quella pianta forte e generosa
prese un rametto giallo di mimosa
e lo donò alle donne e ragazzine,
a donne come voi, care bambine.

Quella Giornata poi tanto speciale
divenne della Donna festa abituale:
mamma, sorella, zia, cugina e nonna,
simbolo della Festa della Donna.

Quel fiore giallo è simbolo di luce,
colore che rallegra e che seduce,
ispira forza e buona volontà,
la fantasia e la creatività.

E mette buonumore ed energia,
vitalità, buonsenso ed ironia,
perché ogni donna è unica e speciale,
è proprio una figura universale.

La «Festa della donna» è la Giornata
in cui ogni donna viene festeggiata,
giornata dell’orgoglio femminile,
perché un Paese non è mai civile
se non c’è l’uguaglianza sostanziale:
«Giornata della Donna», festa internazionale.

È la Giornata della gialla mimosa
che porta in sé un’eredità preziosa,
e la mimosa è come una bandiera
che sventola nel cielo a primavera
è un ramoscello che sa di memoria,
un ramoscello entrato nella la storia.

Questa Giornata tutta al femminile
è un’occasione di lotta civile
e all’8 marzo, miei cari bambini,
sono stati intitolati strade e giardini.

inviata da River - 3/3/2021 - 16:16




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