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Σούρα και μαστούρα

Anestis Delias / Ανέστης Δελιάς
Language: Greek (Modern)


Anestis Delias / Ανέστης Δελιάς

List of versions


Related Songs

Τα κατά Μάρκον
(Yorgos Dalaras / Γιώργος Νταλάρας)
Ο πόνος του πρεζάκια
(Anestis Delias / Ανέστης Δελιάς)


Soúra kai mastoúra
[1936]

Στίχοι και μουσική / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Anestis Delias [Ανέστης Δελιάς]

Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1. Anestis Delias [Ανέστης Δελιάς]
'Αλμπουμ / Album :
 Σούρα και μαστούρα [1936]


2. Spýros Zagoraíos [ Σπύρος Ζαγοραίος]
'Αλμπουμ / Album : 24 Απαγορευμένα Ρεμπέτικα [1996]

3. Agathōnas Iakovidīs [Αγάθωνας Ιακωβίδης]
'Αλμπουμ / Album : Του Τεκέ Και Της Ταβέρνας [1996]

4. Yorgos Dalaras / Γιώργος Νταλάρας
'Αλμπουμ / Album : Τραγούδια Με Ουσίες [2008]



* Da sinistra: Stratos Pagiumtzis [ Στρατός Παγιομτζής] , Markos Vamvakaris [Μάρκος Βαμβακάρης], Giorgos Batis [Γιώργος Μπάτης] , Anestis Delias [Ανέστης Δελιάς]

Anestis Delias : “un angelo buttato nella spazzatura”

Anestis Delias fu un rebetis fuori dal comune. L’amico Markos Vamvakaris , che lo conosceva meglio di altri, lo caratterizzò efficacemente come «ένας άγγελος πεταμένος στα σκουπίδια» / un angelo gettato nella spazzatura. Nel 1934 fondò il Famoso quartetto del Pireo [Τετράς η Ξακουστή του Πειραιώς ] insieme a Stratos Pagiumtzis [ Στρατός Παγιομτζής] , Markos Vamvakaris [Μάρκος Βαμβακάρης], Giorgos Batis [Γιώργος Μπάτης].
Dal 1936 fu costretto ad interrompere le registrazioni delle canzoni per non avere accettato di sottostare alla censura del regime totalitario di Metaxas. Compose poche canzoni, in tutto 13 in tre anni, che però avrebbero avuto una forte influenza sulla musica degli anni successivi. Stellakis Perpiniadis, un importante esponente del rebetiko negli anni ’30, ebbe a dichiarare: Ήταν υπέροχος συνθέτης και πολύ καλός, στο μπουζούκι, πολύ πιο καλός καιαπό το Μάρκο και από όλους τους άλλους, στο παίξιμο / Era un grande compositore e molto bravo nel bouzouki, molto meglio di Marco [Vamvakaris] e di tutti gli altri, nel suonare.
Despina Michael , autrice di testi significativi sul rebetiko, in un suo saggio traccia il seguente giudizio sulla figura di Delias in relazione al contesto storico:

Damianakos afferma che “La storia del rebetiko è, quindi, la storia del sottoproletariato greco in una società in fase di industrializzazione”. Delias potrebbe essere considerato il rappresentante di quel sottoproletariato, un gruppo nella società impotente contro le forze del capitalismo, che lo stavano sopraffacendo. Il suo unico rifugio a quel tempo (1922-1940) sembrava essere la fuga dal dolore della vita. Per Delias la fuga è stata l'eroina e, in ultima analisi, la morte. E se rappresenta gli abitanti marginali o "emarginati" della società descritti da Damianakos, allora parte della sua immagine sarà sempre quella del perdente, la vittima perenne. Considerando quanta parte della recente politica greca è stata percepita come giocata, la tragedia di Delias è notevolmente consona alle sue società, anche molto tempo dopo, o meglio, soprattutto dopo, la sua morte.

Damianakos claims that ‘Η ιστορία του ρεμπέτικου είναι, λοιπόν, η ιστορίατου Ελληνικού υπο προλεταριάτου σε μια υπό εκβιομηχάνιση κοινωνία’. Delias could be considered representative of that sub-proletariat, a group in society power -less against the forces of Capitalism, which were overwhelming it. Its only refuge at that time (1922-1940) seemed to be escape from life’s pain. For Delias the escape was heroin, and, ultimately, death. And if he represents the fringe-dwellers or ‘outcasts’ of society that Damianakos describes, then part of his image will always then be that of the underdog, the perennial victim. Considering how much of recent Greek politics has been perceived to have been played out, Delias’ tragedy is remarkably consonant with his societies, even long after, or rather, especially after, his death.

[Riccardo Gullotta]
Όταν μπουκάρω στον τεκέ, τον αργιλέ τσακώνω
Και με τα φυλλοκάρδια μου τραβώ, τον ξελιγώνω
Και με τα φυλλοκάρδια μου τραβώ, τον ξελιγώνω
Όταν μπουκάρω στον τεκέ, τον αργιλέ τσακών

Του ντεκετζή ξηγήθηκα να τον ξαναπατήσει
Κατά κακή μου σύμπτωση σώθηκε το χασίσι
Κατά κακή μου σύμπτωση σώθηκε το χασίσι
Του ντεκετζή ξηγήθηκα να τον ξαναπατήσει

Και ξεμπουκάρω απ’ τον τεκέ, μες στην ταβέρνα πάω
Δύο ποτηρίες εφετινό κάθομαι κοπανάω
Δύο ποτηρίες εφετινό κάθομαι κοπανάω
Και ξεμπουκάρω απ’ τον τεκέ, μες στην ταβέρνα πάω

Σούρας, τρελός, αν έγινα, κι έφυγα απ’ την ταβέρνα
Για το τσαρδί μου πάγαινα, είχα γίνει στην πένα
Για το τσαρδί μου πάγαινα, είχα γίνει στην πένα
Σούρας, τρελός, αν έγινα, κι έφυγα απ’ την ταβέρνα

Contributed by Riccardo Gullotta - 2021/2/7 - 19:42




Language: Italian

Traduzione italiana / Μετέφρασε στα ιταλικά / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
android2020

Rebetes a Karaiskaki, Pireo. In 2° piano: Vamvakaris con il buzuki, Batis con la chitarra, 1933
Rebetes a Karaiskaki, Pireo. In 2° piano: Vamvakaris con il buzuki, Batis con la chitarra, 1933
SBRONZA E SBALLO [1]

Quando entro nella fumeria [2], prendo il narghilè
e tiro con tutto il cuore, ho l'acquolina in bocca.
e tiro con tutto il cuore, ho l'acquolina in bocca
Quando entro nella fumeria, prendo il narghilè

Ho detto al padrone di prepararlo di nuovo:
per una sfortunata combinazione si è conservato l'hascisc.
per una sfortunata combinazione si è conservato l'hascisc
Ho detto al padrone di prepararlo di nuovo

E quando esco dalla fumeria, vado nella taverna,
lì me ne sto a sbevazzare due bicchieri di vino d'annata.
lì me ne sto a sbevazzare due bicchieri di vino d'annata.
E quando esco dalla fumeria, vado nella taverna

E quando sono ubriaco fradicio, lascio la taverna,
mi dirigo verso la mia baracca: sono stato benissimo [3]!
mi dirigo verso la mia baracca: sono stato benissimo!
E quando sono ubriaco fradicio, lascio la taverna.
[1] μαστούρα, sotto l’influenza di droghe

[2] τεκές era il locale dove i manghes si riunivano per fumare oppio e ascoltare rebetiko eseguito da suonatori di buzuki (tricordo). La parola deriva dal turco tekke, in origine luogo di sviluppo spirituale, poi sinonimo di edifici con annessa moschea e mausoleo / türbe di confraternite sufi. A sua volta il termine turco deriva dall’arabo تقیة‎ [taqīyah] , diffuso principalmente nell’islam sciita, che significa dissimulazione (della fede per sfuggire persecuzioni), paura.

[3] στην πένα , letteralmente “nella penna”. Probabilmente tale modo di dire si riferiva ad un periodo in cui disporre di una penna per scrivere era un segno distintivo di collocazione sociale
[RG]

Contributed by Riccardo Gullotta - 2021/2/7 - 19:55




Language: English

English translation / Μετέφρασε στα αγγλικά / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
D33P3R
DRUNKENNESS AND TRIP

Once I enter the opium den, I grab the hookah
I smoke with all my heart, until it's over
I smoke with all my heart, until it's over
Once I enter the opium den, I grab the hookah

I said to the owner of the den to refill it
But unlucky me there was no more hashish left
But unlucky me there was no more hashish left
I said to the owner of the den to refill it

I go out of the den, I enter a tavern
I drink two glasses of wine
I drink two glasses of wine
I go out of the den, I enter a tavern

Even if I became drunk and crazy and I left the tavern
On the way back to my home, I was feeling really good
On the way back to my home, I was feeling really good
Even if I became drunk and crazy and I left the tavern.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2021/2/7 - 21:15




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