Sono troppe le cose da dire
troppe quelle fa fare
avrei dovuto pregar di morire
in quelle acque del mare
e invece lì a provare e riprovare
Ho tenuto in braccio 1000 figli
mille meraviglie da considerare
avrei potuto quella sera di ottobre
aspettare
avrei dovuto salvarne altri mille
e riuscire a pregare
e tu a nuotare, nuotare
Avrei voluto guardarti negli occhi
prima di ripartire e lasciarti nel mare
e poi chiamarti per nome senza aspettare
ore ore ore
e tu a nuotare, nuotare
non ho saputo che fare
non riuscire a trovarti
e salvarti dal mare
ho temuto la notte
nel vederla arrivare arrivare
a segnare l'ora di andare
e tu a nuotare, nuotare
È come un muro di gomma che non puoi scavalcare
è come un soffio di vento e non puoi avanzare
è come dire che tanto è un problema del mare
e tu a nuotare, nuotare, nuotare
È come un muro di gomma la tua indifferenza
È come un mulo incazzato la misconoscenza
È come un muro di gomma la tua indifferenza
È come un muro di merda la tua arroganza
È come un muro di gomma
che lascia senza speranza
troppe quelle fa fare
avrei dovuto pregar di morire
in quelle acque del mare
e invece lì a provare e riprovare
Ho tenuto in braccio 1000 figli
mille meraviglie da considerare
avrei potuto quella sera di ottobre
aspettare
avrei dovuto salvarne altri mille
e riuscire a pregare
e tu a nuotare, nuotare
Avrei voluto guardarti negli occhi
prima di ripartire e lasciarti nel mare
e poi chiamarti per nome senza aspettare
ore ore ore
e tu a nuotare, nuotare
non ho saputo che fare
non riuscire a trovarti
e salvarti dal mare
ho temuto la notte
nel vederla arrivare arrivare
a segnare l'ora di andare
e tu a nuotare, nuotare
È come un muro di gomma che non puoi scavalcare
è come un soffio di vento e non puoi avanzare
è come dire che tanto è un problema del mare
e tu a nuotare, nuotare, nuotare
È come un muro di gomma la tua indifferenza
È come un mulo incazzato la misconoscenza
È come un muro di gomma la tua indifferenza
È come un muro di merda la tua arroganza
È come un muro di gomma
che lascia senza speranza
envoyé par Dq82 - 11/1/2021 - 16:45
×
Pietre su pietre
Canzone che nasce da un colloquio casuale con uno dei soccorritori impegnati nelle operazioni di recupero nella tragedia del 3 ottobre 2013 a Lampedusa. Quella notte morirono 366 persone (360 etiopi, 6 eritrei) e ci furono 20 dispersi, 155 i sopravvissuti. L’uomo racconta di come avrebbe voluto salvarli tutti e che, nonostante gli affanni e la lotta, tutto quello che fece non bastò. Nel brano c’è tutta la sua disperazione. Non era un addetto al soccorso, ma un pescatore che dopo quella tragedia decise di trasferirsi dall'altra parte dell'isola. E ancora ora non trova pace, Il suo racconto rimbalza contro un muro di gomma tornando sempre a se stesso come un rimpianto amaro.
rockit.it