Dottore, ho un pensiero banale
che mi attraversa le mani
è un bisogno abissale di prendere ancora il timone di giorni lontani
Dottore, ho una gran voglia di uscire
dagli schemi qui imposti che fanno ammuffire;
desideri nascosti, per niente composti, per dire
Vorrei, dirle che io vorrei
disegnare su un foglio le mie meraviglie
e poi colorarle uscendo dai bordi, i contorni che mai,
non li ho mai sopportati,
i muri, i confini, i traguardi e i cancelli, i porti chiusi, serrati, i coltelli affilati
Semmai, potrei dirle, semmai,
le vorrei raccontare di quando davanti a quella frontiera gridai,
così forte gridai,
che la gola prudeva e la rabbia mordeva
“sono una donna senza alcuna bandiera!”
Ed è lì che mi han preso per matta,
prelievo coatto, immediato, sottratta alla mia libertà.
Ed è lì che mi han preso per matta,
prelievo coatto, immediato, sottratta alla mia libertà.
Dottore, avrei cose da dire
e non voglio mentire, dormire, fuggire, sfiorire
oppure anche solo lasciarmi morire
Dottore, su e giù per i corridoi
se perdete la strada o la fantasia, i sogni, le idee, le grandi ambizioni
No, non avete più scelta:
siete ormai senza eroi, l’avrà capito anche lei
che per guarire una volta per tutte, non si potrà più fare a meno di noi.
Ed è lì che mi han preso per matta,
prelievo coatto, immediato, sottratta alla mia libertà.
Ed è lì che mi han preso per matta,
prelievo coatto, immediato, sottratta alla mia libertà.
E così ci definiscono matti
Ma son solo ritratti un po’ astratti che sognano la libertà
E così chiamateci pure matti
Ma siam solo ritratti per niente astratti di libertà
che mi attraversa le mani
è un bisogno abissale di prendere ancora il timone di giorni lontani
Dottore, ho una gran voglia di uscire
dagli schemi qui imposti che fanno ammuffire;
desideri nascosti, per niente composti, per dire
Vorrei, dirle che io vorrei
disegnare su un foglio le mie meraviglie
e poi colorarle uscendo dai bordi, i contorni che mai,
non li ho mai sopportati,
i muri, i confini, i traguardi e i cancelli, i porti chiusi, serrati, i coltelli affilati
Semmai, potrei dirle, semmai,
le vorrei raccontare di quando davanti a quella frontiera gridai,
così forte gridai,
che la gola prudeva e la rabbia mordeva
“sono una donna senza alcuna bandiera!”
Ed è lì che mi han preso per matta,
prelievo coatto, immediato, sottratta alla mia libertà.
Ed è lì che mi han preso per matta,
prelievo coatto, immediato, sottratta alla mia libertà.
Dottore, avrei cose da dire
e non voglio mentire, dormire, fuggire, sfiorire
oppure anche solo lasciarmi morire
Dottore, su e giù per i corridoi
se perdete la strada o la fantasia, i sogni, le idee, le grandi ambizioni
No, non avete più scelta:
siete ormai senza eroi, l’avrà capito anche lei
che per guarire una volta per tutte, non si potrà più fare a meno di noi.
Ed è lì che mi han preso per matta,
prelievo coatto, immediato, sottratta alla mia libertà.
Ed è lì che mi han preso per matta,
prelievo coatto, immediato, sottratta alla mia libertà.
E così ci definiscono matti
Ma son solo ritratti un po’ astratti che sognano la libertà
E così chiamateci pure matti
Ma siam solo ritratti per niente astratti di libertà
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