Via Modesta Valenti c'è un altare di neve
ci sono corone di spine, c'è un silenzio feroce
Sono ombre sui muri in cerca del fuoco
sono angeli e diavoli ubriachi di vento, caduti nel vuoto
E la notte li sputa sulla faccia di Dio
Tu che puoi coprili d'oro e poi prendili per mano
Tu che puoi portali in volo sopra i tetti, oltre il cielo
e profuma i loro sogni, metti un fiore sul cuscino
Tu che puoi canta per loro, spezza il pane, versa il vino
Via Modesta Valenti c'è una chiesa che brucia
c'è un bacio rubato alla fine dell'ultima cena
Sono anime in fuga dai deserti del cielo
Sono corde spezzate di quella chitarra che suona il destino
E la notte li sputa sulla faccia di Dio
Tu che puoi coprili d'oro e poi prendili per mano
Tu che puoi portali in volo sopra i tetti, oltre il cielo
e profuma i loro sogni, metti un fiore sul cuscino
Tu che puoi canta per loro, spezza il pane, versa il vino
Via Modesta Valenti c'è una stella che cade
c'è una fossa comune per chi non si dà pace
e c'è una promessa alla fine del mondo
le stesse parole da croce a croce
pronunciate al tramonto
le stesse parole pronunciate al tramonto
dal figlio di Dio
ci sono corone di spine, c'è un silenzio feroce
Sono ombre sui muri in cerca del fuoco
sono angeli e diavoli ubriachi di vento, caduti nel vuoto
E la notte li sputa sulla faccia di Dio
Tu che puoi coprili d'oro e poi prendili per mano
Tu che puoi portali in volo sopra i tetti, oltre il cielo
e profuma i loro sogni, metti un fiore sul cuscino
Tu che puoi canta per loro, spezza il pane, versa il vino
Via Modesta Valenti c'è una chiesa che brucia
c'è un bacio rubato alla fine dell'ultima cena
Sono anime in fuga dai deserti del cielo
Sono corde spezzate di quella chitarra che suona il destino
E la notte li sputa sulla faccia di Dio
Tu che puoi coprili d'oro e poi prendili per mano
Tu che puoi portali in volo sopra i tetti, oltre il cielo
e profuma i loro sogni, metti un fiore sul cuscino
Tu che puoi canta per loro, spezza il pane, versa il vino
Via Modesta Valenti c'è una stella che cade
c'è una fossa comune per chi non si dà pace
e c'è una promessa alla fine del mondo
le stesse parole da croce a croce
pronunciate al tramonto
le stesse parole pronunciate al tramonto
dal figlio di Dio
envoyé par Dq82 + Lorenzo - 29/11/2020 - 18:33
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2020
Ritorno al fuoco
Intervista a Marino Severini (fatta da mio figlio) che parla di questa canzone e ne recita qualche verso...
In attesa di poterla ascoltare integralmente.
L'album è già stato sentito in anteprima dai co-produttori, tra cui anche alcuni amministratori di questo sito.
Da più trent’anni la Comunità di Sant’Egidio ricorda le vittime di chi vive in strada a partire dalla morte di Modesta Valenti, un’anziana senza fissa dimora, di 71 anni, che viveva nei pressi della Stazione Termini, dove si rifugiava la notte per dormire.
Il 31 gennaio 1983 Modesta si sentì male proprio alla Stazione Termini e l’equipaggio dell’ambulanza che accorse alla chiamata non volle prenderla a bordo perché, a causa delle condizioni in cui viveva, era sporca e aveva i pidocchi.
Modesta morì dopo ore di agonia, in attesa che qualcuno decidesse di prestarle soccorso.
La sua morte ha segnato profondamente l’amicizia della Comunità di Sant’Egidio con chi è senza dimora. Per questo, nell’anniversario della sua scomparsa, si fa memoria nella liturgia di tutti gli “amici per la strada” a cui la Comunità si è fatta prossima che hanno perso la vita, ricordando ciascuno per nome. Con loro la Comunità, attraverso il servizio delle mense, le cene itineranti, i luoghi di accoglienza, ha intessuto negli anni rapporti di prossimità e di familiarità, nel tentativo di migliorare le difficili condizioni della loro vita.
La memoria di Modesta e degli amici per la strada, da Roma si è diffusa in tanti luoghi dove la Comunità è vicina a chi vive e muore senza dimora.
A Roma Via Modesta Valenti è l'indirizzo fittizio che viene attribuito sui documenti ai senza fissa dimora.