Ricordi mamma quando ti lasciai,
tremavala tua mano nel saluto,
forse credevi rivedermi mai,
e invece vedi, mamma, son venuto.
Ho combattuto là sopra quel monte,
coi miei compagni e tanti ne morì,
ma per la patria e con il sole in fronte,
credimi, bello era morir così.
E m'era tetto il ciel
con tutte le sue stelle,
e m'era amico il gel,
amico per la pelle.
Ma quei nostri cuor
spuntava sempre il sol
al grido dell'amor,
la patria è che lo vuol.
E tante volte in una quieta sera
vedeva il cuor lontano il casolare
ma sempre fra quei boschi han sventolato
alti nel sole liberi i colori
di questa terra, perchè mai piegato
giacque per lei l'amor dei nostri cuori
E m'era tetto il ciel
con tutte le sue stelle,
e m'era amico il gel,
amico per la pelle.
Ma quei nostri cuor
spuntava sempre il sol
al grido dell'amor,
la patria è che lo vuol.
tremavala tua mano nel saluto,
forse credevi rivedermi mai,
e invece vedi, mamma, son venuto.
Ho combattuto là sopra quel monte,
coi miei compagni e tanti ne morì,
ma per la patria e con il sole in fronte,
credimi, bello era morir così.
E m'era tetto il ciel
con tutte le sue stelle,
e m'era amico il gel,
amico per la pelle.
Ma quei nostri cuor
spuntava sempre il sol
al grido dell'amor,
la patria è che lo vuol.
E tante volte in una quieta sera
vedeva il cuor lontano il casolare
ma sempre fra quei boschi han sventolato
alti nel sole liberi i colori
di questa terra, perchè mai piegato
giacque per lei l'amor dei nostri cuori
E m'era tetto il ciel
con tutte le sue stelle,
e m'era amico il gel,
amico per la pelle.
Ma quei nostri cuor
spuntava sempre il sol
al grido dell'amor,
la patria è che lo vuol.
envoyé par Dq82 - 28/10/2020 - 13:19
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Autore del testo: Giovanni Menozzi,
tema musicale di Livio Gambetti.
[Cfr. Savona A. V., Straniero M. L., anti della Resistenza italiana, Milano, Rizzoli, 1985, p. 105]: