Ieri ho sognato l’uomo grande con la barba
E m’ha detto: «Guarda cosa m’hanno fatto
Quanta gente che m’ha preso e poi m’ha rigirato
Consumato, digerito come un surgelato
E scusa se ho il cappotto, ma a Londra fa fresco»
E mi parlò in inglese come lo parla un tedesco
Mi parlò in inglese come lo parla un tedesco
Poi è venuto l’uomo con il pizzo e fronte ampia:
«Sessant’anni dopo guarda un po’ che scempio
Io sto qui in bacheca e milioni di persone
Mi passano davanti per vedermi bene
Ma mi conoscon pochi e nessuno bussa»
E mi parlò italiano con inflessione russa
Mi parlò italiano con inflessione russa
Poi è venuto l’uomo piccolo e deforme
Quanti anni spesi per trovare le mie orme
«Ora voi» m’ha detto «m’avete eletto santo
Ma non per parlarmi, ma solo per rimpianto
Ora dormo a Roma, vado ch’è già tardi»
E mi lasciò sul tavolo dei dolcetti sardi
Mi lasciò sul tavolo dei dolcetti sardi
Poi è venuto l’uomo biondo con gli occhiali
«La burocrazia» ripete «è fonte d’ogni male
A me a poco a poco s’annebbia la vista
Sai, è dal ‘40 che c’ho il mal di testa
Scherzo un po’ pesante di un amico mio georgiano»
E mi volle parlare per gioco in messicano
Mi volle parlare per gioco in messicano
Poi è venuta lei e ha detto: «Forse è tempo
Che anche in Italia io faccia il mio avvento
Credo anche stavolta il sardo parlerò»
Forse è giusto, ho detto, ma guarda che però
Sbagli ad imparare una lingua solamente
Ma venti e più dialetti parlerai correntemente
Venti e più dialetti parlerai correntemente
E m’ha detto: «Guarda cosa m’hanno fatto
Quanta gente che m’ha preso e poi m’ha rigirato
Consumato, digerito come un surgelato
E scusa se ho il cappotto, ma a Londra fa fresco»
E mi parlò in inglese come lo parla un tedesco
Mi parlò in inglese come lo parla un tedesco
Poi è venuto l’uomo con il pizzo e fronte ampia:
«Sessant’anni dopo guarda un po’ che scempio
Io sto qui in bacheca e milioni di persone
Mi passano davanti per vedermi bene
Ma mi conoscon pochi e nessuno bussa»
E mi parlò italiano con inflessione russa
Mi parlò italiano con inflessione russa
Poi è venuto l’uomo piccolo e deforme
Quanti anni spesi per trovare le mie orme
«Ora voi» m’ha detto «m’avete eletto santo
Ma non per parlarmi, ma solo per rimpianto
Ora dormo a Roma, vado ch’è già tardi»
E mi lasciò sul tavolo dei dolcetti sardi
Mi lasciò sul tavolo dei dolcetti sardi
Poi è venuto l’uomo biondo con gli occhiali
«La burocrazia» ripete «è fonte d’ogni male
A me a poco a poco s’annebbia la vista
Sai, è dal ‘40 che c’ho il mal di testa
Scherzo un po’ pesante di un amico mio georgiano»
E mi volle parlare per gioco in messicano
Mi volle parlare per gioco in messicano
Poi è venuta lei e ha detto: «Forse è tempo
Che anche in Italia io faccia il mio avvento
Credo anche stavolta il sardo parlerò»
Forse è giusto, ho detto, ma guarda che però
Sbagli ad imparare una lingua solamente
Ma venti e più dialetti parlerai correntemente
Venti e più dialetti parlerai correntemente
Contributed by Alberto Scotti - 2020/10/2 - 18:30
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