Popolo in festa, alza la testa
Guardati intorno che fasto che c'è
Gente cortese, questo è il paese
Dove il potente fa tutto per te
Io sto scoppiando, scoppiando di cosa?
Scoppiando di gioia, la prova ne è
Che il mio strumento già canta da sé
Che il mio strumento già canta da sé
E cosa dice il mio strumento?
Tutte domeniche sul calendario
Ora che abbiamo il nostro vicario
Tutte domeniche di carnevale
Ora che abbiamo un vicario imperiale
Amici, sapete leggere un viso?
Un viso dice sempre la verità
Gente guardate, sul suo bel viso
C'è scritto "pace, giustizia e pietà"
Basta un potente, uno solo
E il paradiso qui sulla terra diventa realtà
Niente più lotte piccine e meschine
Fra case vicine, la prova ne è
Che il mio strumento lo canta da sé
Che il mio strumento lo canta da sé
Niente più boia, nemmeno un sicario
Ora che abbiamo il nostro vicario
Qui sul sedere un solo stivale
Quello del nostro vicario imperiale
Popolo, questa non è una festa
Per consolarci che il pane non c'è
Con un vicario così bonario
Vivremo tutti una vita da re
Galline grasse e poi niente più tasse
Saremo signori, la prova ne è
Che il mio strumento lo canta da sé
Che il mio strumento lo canta da sé
Che sia dannato chi dice il contrario
Avremo tutto dal nostro vicario
E anche a quaresima avremo il maiale
Visto che abbiamo un vicario imperiale
Guardati intorno che fasto che c'è
Gente cortese, questo è il paese
Dove il potente fa tutto per te
Io sto scoppiando, scoppiando di cosa?
Scoppiando di gioia, la prova ne è
Che il mio strumento già canta da sé
Che il mio strumento già canta da sé
E cosa dice il mio strumento?
Tutte domeniche sul calendario
Ora che abbiamo il nostro vicario
Tutte domeniche di carnevale
Ora che abbiamo un vicario imperiale
Amici, sapete leggere un viso?
Un viso dice sempre la verità
Gente guardate, sul suo bel viso
C'è scritto "pace, giustizia e pietà"
Basta un potente, uno solo
E il paradiso qui sulla terra diventa realtà
Niente più lotte piccine e meschine
Fra case vicine, la prova ne è
Che il mio strumento lo canta da sé
Che il mio strumento lo canta da sé
Niente più boia, nemmeno un sicario
Ora che abbiamo il nostro vicario
Qui sul sedere un solo stivale
Quello del nostro vicario imperiale
Popolo, questa non è una festa
Per consolarci che il pane non c'è
Con un vicario così bonario
Vivremo tutti una vita da re
Galline grasse e poi niente più tasse
Saremo signori, la prova ne è
Che il mio strumento lo canta da sé
Che il mio strumento lo canta da sé
Che sia dannato chi dice il contrario
Avremo tutto dal nostro vicario
E anche a quaresima avremo il maiale
Visto che abbiamo un vicario imperiale
Contributed by Alberto Scotti - 2020/9/23 - 03:32
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Testo: Herbert Pagani
Musica: Beppe Moraschi
Album: Ballate dal Marco Visconti