It's a fire
These dreams that pass me by
This salvation I desire
Keeps getting me down
'Cause we need to
Recognize mistakes
For time and again
So let it be known for what we believe in
I can see no reason for it to fail
'Cause this life is a farce
I can't breathe through this mask
Like a fool
So breathe on, sister, breathe on
From this oneself
Testify or tell
It's fooling us now
So let it be known for what we believe in
I can see no reason for it to fail
'Cause this life is a farce
I can't breathe through this mask
Like a fool
So breathe on, little sister, breathe on
Ah, so breathe on, little sister, like a fool
These dreams that pass me by
This salvation I desire
Keeps getting me down
'Cause we need to
Recognize mistakes
For time and again
So let it be known for what we believe in
I can see no reason for it to fail
'Cause this life is a farce
I can't breathe through this mask
Like a fool
So breathe on, sister, breathe on
From this oneself
Testify or tell
It's fooling us now
So let it be known for what we believe in
I can see no reason for it to fail
'Cause this life is a farce
I can't breathe through this mask
Like a fool
So breathe on, little sister, breathe on
Ah, so breathe on, little sister, like a fool
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Cover di una canzone dei Portishead - 1994 (dall'album Dummy)
Le due cantanti trasformano il pezzo dei Portishead in «un dialogo tra amiche chiuse in uno sgabuzzino che si fanno forza l’una con l’altra e sussurrano: usciremo di qui». È una canzone perfetta per questi strani giorni
C’è una canzone nascosta in Dummy, l’album d’esordio dei Portishead. Non è celebrata quanto i singoli Glory Box o Numb. Anzi, nelle prime stampe europee dell’album, nel 1994, non era nemmeno inclusa nella tracklist. Scritta principalmente dalla cantante Beth Gibbons, parlava di errori e sogni, paura e salvezza. Era suonata con un organo Hammond e aveva un beat stranamente sensuale per il tema del pezzo. Conteneva uno strano passaggio nel ritornello: “Questa vita è una farsa / non riesco a respirare con questa maschera / come una stupida / perciò continua a respirare, sorella, continua a respirare”.
Bloccata in un Airbnb in Nuova Zelanda durante il lockdown, Amanda Palmer riascoltava Dummy in cerca di conforto.
A Palmer è venuta l’idea di trasformarla in un «dialogo fra due amiche chiuse in uno sgabuzzino buio, due amiche che si fanno forza l’una con l’altra e sussurrano: usciremo di qui». Come partner, Palmer ha scelto una delle più grandi cantanti di musica tradizionale americana (e non solo) esistenti, ovvero Rhiannon Giddens. L’arrangiamento è curato da Jherek Bischoff, collaboratore di lunga data di Palmer che ha reinventato il pezzo per archi. I proventi della canzone vanno al Free Black University Fund.
da Rolling Stone: La canzone da ascoltare oggi è ‘It’s a Fire’ di Amanda Palmer e Rhiannon Giddens
Nota: attribuiamo la canzone, originariamente dei Portishead, a Amanda Palmer perché è grazie alla sua versione che ha trovato un nuovo significato.