Io lavoro tutti i giorni
In un grande magazzino
Ho giocato con le bambole
Fin da quando ero bambino
Amo un uomo molto bello
Ma non gliene importa niente
Io lo copro di regali
Ma lo faccio inutilmente
Troppo grande la fatica
Com'è stupida la vita
Troppo grande la fatica
Io la sera lavo i panni
Scendo solo a far la spesa
Non so mai cosa pregare
Sono andato poco in chiesa
Le risate dei vicini
Quando scendo per le scale
Io sorrido gentilmente
Ma però mi fanno male
Troppo grande la fatica
Com'è stupida la vita
Troppo grande la fatica
E la notte con il buio
Cento facce d'emozioni
Le parole della gente
Brucian tutte le illusioni
Ma che cosa me ne faccio
Di una vita che è uno sbaglio?
Se quando morirà mia madre
Non avrò neanche un figlio
Troppo grande la fatica
Com'è stupida la vita
Troppo grande la fatica
In un grande magazzino
Ho giocato con le bambole
Fin da quando ero bambino
Amo un uomo molto bello
Ma non gliene importa niente
Io lo copro di regali
Ma lo faccio inutilmente
Troppo grande la fatica
Com'è stupida la vita
Troppo grande la fatica
Io la sera lavo i panni
Scendo solo a far la spesa
Non so mai cosa pregare
Sono andato poco in chiesa
Le risate dei vicini
Quando scendo per le scale
Io sorrido gentilmente
Ma però mi fanno male
Troppo grande la fatica
Com'è stupida la vita
Troppo grande la fatica
E la notte con il buio
Cento facce d'emozioni
Le parole della gente
Brucian tutte le illusioni
Ma che cosa me ne faccio
Di una vita che è uno sbaglio?
Se quando morirà mia madre
Non avrò neanche un figlio
Troppo grande la fatica
Com'è stupida la vita
Troppo grande la fatica
inviata da Alberto Scotti - 25/7/2020 - 18:28
×
Testo di Dante Luca Pieretti
Musica di Ricky Gianco e Tino Nicorelli
Album: Il vestito rosa del mio amico Piero
(giorgio)
è una riflessione sul senso della vita compiuta da un ragazzo omosessuale in preda ad autentica disperazione. Qui viene espressa la difficoltà incontrata dal cantante nel trovare un tono che, da un lato non lo esponesse al linciaggio, e dall’altro non esagerasse con la simpatia verso la condizione della persona di cui parla. Viene fuori un quadro scoraggiante della condizione omosessuale, non solo per l’oppressione sociale ma anche perché priva di qualsiasi alternativa. In tutto il disco non appare mai la prospettiva di un amore ricambiato. “Io lavoro tutti i giorni in un grande magazzino / ho giocato con le bambole / fin da quando ero bambino. / Amo un uomo molto bello / ma non gliene importa niente / io lo copro di regali / ma lo faccio inutilmente. / Troppo grande è la fatica / come è stupida la vita”.
ARTE E MUSICA… IL VESTITO ROSA DEL MIO AMICO PIERO