Un lavandino in pietra e un gerlo di ricordi
Marta alla dogana sembrava all'ottavo mese
Sotto la gonna zucchero, sale e caffè per tutto il paese
Dategli una moneta, ridategli la sua vita
Dategli il sole e un po' di miele fra le dita
Dategli un treno in corsa o una finestra per scappare
Quando il vento avrà deciso da che parte andare
Quando il vento avrà deciso se correre o riposare
Francesca all'osteria versa da bere agli stranieri
C'è chi letica per la morra chi per i suoi capelli neri
Prova per un momento a far la parte dell'assassino
Guardami negli occhi, spezzami il pane, versami il vino
E io vi maledico, Signori della guerra
Seppellite le vostre armi e il vostro odio sotto terra
Tieni accesa la candela, fai volare l'aquilone
Dategli il fiato, dategli il fiato per finire la sua canzone.
Marta alla dogana sembrava all'ottavo mese
Sotto la gonna zucchero, sale e caffè per tutto il paese
Dategli una moneta, ridategli la sua vita
Dategli il sole e un po' di miele fra le dita
Dategli un treno in corsa o una finestra per scappare
Quando il vento avrà deciso da che parte andare
Quando il vento avrà deciso se correre o riposare
Francesca all'osteria versa da bere agli stranieri
C'è chi letica per la morra chi per i suoi capelli neri
Prova per un momento a far la parte dell'assassino
Guardami negli occhi, spezzami il pane, versami il vino
E io vi maledico, Signori della guerra
Seppellite le vostre armi e il vostro odio sotto terra
Tieni accesa la candela, fai volare l'aquilone
Dategli il fiato, dategli il fiato per finire la sua canzone.
inviata da Riccardo Venturi - 2/7/2007 - 15:46
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Testo e musica di Andrea Parodi
da "Soldati" [2007]
Nell'album:
Andrea Parodi: voce, chitarra
Luca Mirti (dei Delsangre): voce
Michael Perry: basso
John Shepp: percussioni, telecaster
Bocephus King: slide
Flaviano Braga: fisarmonica
Andrea Parodi, dal libretto dell'album
Mi sia consentito anche un commosso ricordo personale: ho conosciuto la nonna di Andrea qualche tempo fa, quando era ancora viva e quando mi ero ritrovato ospite da lui per qualche giorno. Dopo avergli fatto fuori l'intero frigorifero sotto gli occhi sgranati dell'intera famiglia, ci mettemmo a chiacchiera...e nonna Erina mi raccontò proprio la storia di Marta che andava "a fare provviste" in Svizzera fingendosi incinta di otto mesi. Ora ritrovo questa canzone. Grazie Andrea, grazie nonna Erina. [RV]