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Vége a világnak

Rezső Seress
Langue: hongrois


Rezső Seress

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[Fine anni 30, inizio 40]
Parole e musica di Seress Rezső (1899-1968), pianista e compositore ungherese.



Tristissima la vita di Seress Rezső.

Nato a Budapest in una famiglia ebrea (Spitzer era il vero cognome), trapezista in gioventù, sempre in lotta contro la povertà, la consolazione di Seress Rezső era il pianoforte, che suonava da autodidatta dietro le quinte del circo. Se ne accorse il direttore, che cominciò a farlo suonare tra un numero e l'altro. Il "kis Seress" – il piccolo Seress, data la sua bassa statura – divenne subito molto noto e amato ma, a causa delle restrizioni imposte all'Ungheria nel primo dopoguerra, non potè incidere la sua musica, e quindi guadagnarne, se non a partire dalla metà degli anni 20. Il suo periodo d'oro fu infatti il decennio tra il 1923 ed il 1933, durante il quale scrisse decine di composizioni per sè e per altri interpreti, alcune delle quali ebbero un grande successo per via del suo stile musicale molto popolare, sentimentale e malinconico, cui accompagnava testi che parlavano di amore senza speranza, di felicità irraggiungibile. Nel 1933 Seress Rezső scrisse anche la sua prima operetta, "Szerelem az egész vonalon", ma intanto l'aria era di nuovo cambiata, si era fatta nuovamente pesante: la crisi economica, il fascismo e l'antisemitismo montanti in Ungheria, l'avvento del nazismo... Nessuno volle mettere il scena l'operetta di Seress Rezső.

Bodrogi Gyula - Szomorú Vasárnap (1983)

Fu proprio tra il 1932 ed il 1933 che Seress Rezső compose la musica di "Szomorú vasárnap", su testo del poeta e paroliere Jávor László (1903-1984). "Triste domenica" era un capolavoro, e infatti ebbe un enorme successo non solo in Ungheria ma anche internazionale. Negli USA già nel 1936 ne fecero almeno un paio di versioni, la più celebre quella su testo di Sam M. Lewis e resa immortale nel 1941 quando ad interpretarla fu Billie Holiday: era "Gloomy Sunday"



L'originale ungherese, in due strofe, è una canzone d'amore perduto, tristissima e senza speranza, intrisa di morte, tanto che molti suicidi si accompagnarono alle sue note, dandole una triste fama. Il testo della celeberrima versione americana fu infatti "edulcorato", aggiungendo una terza strofa meno tetra, come il risveglio da un brutto incubo.



Un incubo reale fu invece quello in cui piombò Seress Rezső proprio nel momento in cui avrebbe potuto raccogliere una meritata fama. Già l'Ungheria appena uscita dalla Prima guerra mondiale era subito stata presa in ostaggio dagli ultranazionalisti, gli stessi che nel 1927 siglarano un trattato di amicizia con l'Italia di Mussolini, gli stessi che poi vararono le leggi razziali e che aderirono all'Asse con Roma fascista e Berlino nazista. Seress Rezső tornò alla vita di stenti che già aveva conosciuto in giovinezza. In seguito, benchè si fosse convertito al cattolicesimo, venne spedito ai lavori forzati, mentre sua madre fu deportata e morì in un campo di concentramento. Sulla pagina magiara a lui dedicata si racconta che Seress Rezső stesso rischiò di venire ucciso a botte da un tedesco, ma fu salvato da un ufficiale che l'aveva riconosciuto per aver assistito anni prima ad una sua esibizione a Budapest.



E' a questo periodo – e non al 1933, come riportato anche su Wikipedia – che risale "Vége a világnak" ("Fine del mondo"), dove Seress Rezső diede un proprio testo al proprio capolavoro musicale. Lo spartito è datato 1946, eppure in qualche modo è questa la canzone originale di Seress Rezső, quella davvero autobiografica, una canzone contro la guerra e contro la malvagità degli uomini.



La guerra restituì un Seress Rezső distrutto, piegato nello spirito. Il resto lo fece il regime comunista, che impediva l'esecuzione e l'ascolto di canzoni nate nell'anteguerra, canzoni "borghesi"... In America Seress Rezső avrebbe avuto a disposizione centinaia di migliaia di dollari in diritti per la sua "Szomorú vasárnap / Gloomy Sunday" ma era troppo povero per poter affrontare il viaggio oltre oceano, nè tutti quei soldi potevano essergli trasferiti in Ungheria. Campò suonando il pianoforte nel suo locale di sempre (credo si trattasse del Kulacs, locale tipico ancora esistente a Budapest), dove però ormai in pochi rammentavano il suo passato successo. Quando il locale chiudeva, lui continuava a suonare, e così faceva anche a casa, dove le note di "Szomorú vasárnap / Vége a világnak" risuonavano tutti i giorni, molte volte al giorno.



Seress Rezső si uccise il 12 gennaio 1968, nel letto di ospedale dove era stato ricoverato per un precedente tentativo di suicidio. Quel 12 gennaio non era nemmeno domenica, e infatti non era stata la sua "Triste Domenica" ad ucciderlo, ma la crudeltà degli uomini e dei tempi che gli era toccato di attraversare.

[ndr. Spero di aver compreso bene la storia qui raccontata, tratta dalle fonti magiare consultate, in primis hu.wikipedia...]
Ősz van és peregnek a sárgult levelek
Meghalt a földön az emberi szeretet
Bánatos könnyekkel zokog az öszi szél
Szívem már új tavaszt nem vár és nem remél
Hiába sírok és hiába szenvedek
Szívtelen rosszak és kapzsik az emberek...

Meghalt a szeretet!

Vége a világnak, vége a reménynek
Városok pusztulnak, srapnelek zenélnek
Emberek vérétől piros a tarka rét
Halottak fekszenek az úton szerteszét
Még egyszer elmondom csendben az imámat:
Uram, az emberek gyarlók és hibáznak...

Vége a világnak!

envoyé par Bernart Bartleby - 17/5/2020 - 14:31




Langue: anglais

Traduzione inglese di karim saad da Lyrics Translate
THE WORLD HAS ENDED

It is autumn and the leaves are falling
All love has died on earth
The wind is weeping with sorrowful tears
My heart will never hope for a new spring again
My tears and my sorrows are all in vain
People are heartless, greedy and wicked...

Love has died!

The world has come to its end, hope has ceased to have a meaning
Cities are being wiped out, shrapnel is making music
Meadows are coloured red with human blood
There are dead people on the streets everywhere
I will say another quiet prayer:
People are sinners, Lord, they make mistakes...

The world has ended!

envoyé par B.B. - 17/5/2020 - 16:15




Langue: italien

Traduzione italiana, mia della prima strofa. La seconda, trovata qui
LA FINE DEL MONDO

È autunno e cadono le foglie
L'amore intero è morto sulla Terra
Il vento piange con lacrime di dolore
Il mio cuore mai più spererà in una nuova primavera
Le mie lacrime e le mie pene sono tutte vane
Le persone sono senza cuore, avide e malvagie...

L'amore è morto!

Il mondo è giunto alla fine, la speranza è ormai una parola senza senso
Le città sono state spazzate via, c’è solo musica di armi da fuoco
I campi rosseggiano di sangue umano
Cadaveri ovunque sulle strade
Sottovoce prego:
"Gli uomini sono peccatori, o Signore, non fanno che commettere errori..."

È la fine del mondo!

envoyé par B.B. - 17/5/2020 - 19:48


Forse il ristorante Kulaks dove Seress Rezső si è esibito al pianoforte negli anni del dopoguerra non esiste più... Poco lontana deal Kulaks, sempre nel quartiere ebraico, esiste ancora invece, anche se completamente ristrutturata, la brasserie Kispipa, dove pure Seress Rezső suonava negli ultimi anni...



Infatti l'artista ucraino-ungherese Mikhail Kolodko, celebre per le piccole sculture che dissemina per Budapest, ha installato proprio lì un'opera dedicata allo sfortunato compositore... Da lontano sembra una pipa, ma se ti avvicini puoi scorgere al suo interno una miniatura di Seress Rezső intento, come al solito, a suonare il suo amato pianoforte.

B.B. - 17/5/2020 - 22:13




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