En una celda de castigo
respiras con dificultad
de repente,
se abre la puerta
el infierno va a comenzar.
Te arrancarán la confesión
en las cloacas no hay compasión.
Una bolsa en la cabeza
No!!
Golpes, golpes, sin piedad
No!!
Electrodos, la bañera
No!!
Mi cuerpo va a reventar
No!!
Torturado, torturada,...
España, 1997, estado democrático. Las fuerzas y cuerpos de seguridad del estado, siguen utilizando sistemáticamente torturas físicas y psicológicas contra quien resulta un problema social. Las denuncias de los abusos son papel mojado, pero, aún así, es necesario sacarlas a la luz.
Denúncialos, denúncialos, denúncialos!!!
respiras con dificultad
de repente,
se abre la puerta
el infierno va a comenzar.
Te arrancarán la confesión
en las cloacas no hay compasión.
Una bolsa en la cabeza
No!!
Golpes, golpes, sin piedad
No!!
Electrodos, la bañera
No!!
Mi cuerpo va a reventar
No!!
Torturado, torturada,...
España, 1997, estado democrático. Las fuerzas y cuerpos de seguridad del estado, siguen utilizando sistemáticamente torturas físicas y psicológicas contra quien resulta un problema social. Las denuncias de los abusos son papel mojado, pero, aún así, es necesario sacarlas a la luz.
Denúncialos, denúncialos, denúncialos!!!
Contributed by daniela -k.d.- - 2007/6/25 - 13:28
Language: Italian
Versione italiana di Riccardo Venturi
26 giugno 2007, Friburgo (Svizzera)
26 giugno 2007, Friburgo (Svizzera)
QUI SI TORTURA
In una cella di rigore
respiri a fatica
all'improvviso
si apre la porta,
comincia l'inferno.
Ti strapperanno la confessione,
nelle fogne non c'è compassione.
Un sacco in testa,
No!!
Botte, botte senza pietà
No!!
Elettrodi, la vasca da bagno
No!!
Il corpo mi si schianterà
No!!
Torturato, torturata...
Spagna, 1997, stato democrato. Le forze armate e i corpo di sicurezza continuano sistematicamente a utilizzare torture fisiche e psicologiche contro chi è considerato un problema sociale. Le denuncie di abusi sono carta straccia, ma anche in questo modo bisogna portarle alla luce.
Denunciali, denunciali, denunciali!!!
In una cella di rigore
respiri a fatica
all'improvviso
si apre la porta,
comincia l'inferno.
Ti strapperanno la confessione,
nelle fogne non c'è compassione.
Un sacco in testa,
No!!
Botte, botte senza pietà
No!!
Elettrodi, la vasca da bagno
No!!
Il corpo mi si schianterà
No!!
Torturato, torturata...
Spagna, 1997, stato democrato. Le forze armate e i corpo di sicurezza continuano sistematicamente a utilizzare torture fisiche e psicologiche contro chi è considerato un problema sociale. Le denuncie di abusi sono carta straccia, ma anche in questo modo bisogna portarle alla luce.
Denunciali, denunciali, denunciali!!!
"Le mie prigioni" è la nuova gallery, dedicata alle carceri, del fotografo Alessandro Scotti, pubblicata su E, il mensile di Emergency. Un viaggio all'inferno compiuto dal fotografo tra Tagikistan, Birmania, Jamaica, Colombia, Thailandia, Afghanistan, Senegal, Liberia e Guinea Bissau. Uomini con le catene ai piedi, spazi angusti, sbarre consumate dal tempo: Scotti utilizza le immagini per mostrare realtà altrimenti inaccessibili. Realtà più complesse di quello che si può immaginare.
DoNQuijote82 - 2012/2/1 - 08:49
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Da/From: "Guerra a la Guerra"