Gilda e Antonietta han smesso il grembiule
E indossato il coraggio di rischiare la vita
Figlie di Maja, di terre violate
Donne tenaci, nessuna paura
Si combatte in convento, si combatte per ore
Non c’è croce né fede da poter rispettare
Si difende il paese, si difende la vita
E si spara, si spara, si lotta, si muore
Tra il fumo, le urla, la paura, il sangue
Sono lì a lottare, soccorrere, armare,
sono solo due cuoche che han smesso il grembiule
perché questo è il tempo della resistenza
Il cuore di grande di donne, di mamme
Che han visto figli lottare e cadere
Che non s’arrendono nemmeno al dolore
Che non s’arrendono finchè c’è la vita
E quando la sera, si taccion le armi
E il nemico respinto, scacciato
Tra i patrioti feriti, stremati
Le vedi indossare il grembiule….
Un bacio alle mani a Gilda e Antonietta
E il tricolore sul petto a medaglia
È il solo grazie possibile oggi
Ma son giorni di guerra e di resistenza
E indossato il coraggio di rischiare la vita
Figlie di Maja, di terre violate
Donne tenaci, nessuna paura
Si combatte in convento, si combatte per ore
Non c’è croce né fede da poter rispettare
Si difende il paese, si difende la vita
E si spara, si spara, si lotta, si muore
Tra il fumo, le urla, la paura, il sangue
Sono lì a lottare, soccorrere, armare,
sono solo due cuoche che han smesso il grembiule
perché questo è il tempo della resistenza
Il cuore di grande di donne, di mamme
Che han visto figli lottare e cadere
Che non s’arrendono nemmeno al dolore
Che non s’arrendono finchè c’è la vita
E quando la sera, si taccion le armi
E il nemico respinto, scacciato
Tra i patrioti feriti, stremati
Le vedi indossare il grembiule….
Un bacio alle mani a Gilda e Antonietta
E il tricolore sul petto a medaglia
È il solo grazie possibile oggi
Ma son giorni di guerra e di resistenza
inviata da mimmo spadano - 25/4/2020 - 11:09
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Streghe, pandafeche, mazzemarelle e altre storie
Il 4 marzo 1944, Gilda Natale e Antonietta Laudadio, cuoche nel convento di Lama dei Peligni, si trovano coinvolte nell'aspro combattimento fra i nazisti, che cercano di conquistare il paese e i patrioti della Brigata Majella che lo difendono asserragliati nel convento.
Le due donne senza alcuna esitazione si mettono a disposizione dei patrioti e si prodigano instancabilmente tutto il giorno a rifornirli di munizioni, a caricare armi ed ad aiutarli in tutti i modi possibili, incitandoli a resistere.
A fine giornata, non riuscendo a conquistare la postazione, i tedeschi si ritirano e le due donne, seppur stremate come i patrioti, tornano in cucina e si mettono al lavoro per sfamare tutta la truppa.
Il comandante del plotone, Donato Ricchiuti, che dopo qualche giorno morirà in battaglia, colmo di riconoscenza, in segno di gratitudine bacia le mani delle due donne e appunta sui loro petti il tricolore dei patrioti.
Riprese e video effettuate nei pressi della abitazione del Comandante Ettore Troilo a Torricella Peligna (CH) da Stefano Andretta e Loredana Zinni