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Ο Μελισσοκόμος [Το βαλς του γάμου]

Eleni Karaindrou / Ελένη Καραΐνδρου
Langue: instrumental


Eleni Karaindrou / Ελένη Καραΐνδρου

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(Eleni Karaindrou / Ελένη Καραΐνδρου)


[1986]
To vals tou gamou

Tαινία / Film / Movie / Elokuva :
Θόδωρος Αγγελόπουλος [ Theodōros Angelopoulos ]
Ο Μελισσοκόμος / Il volo / The Beekeeper / L’Apiculteur

Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel
Eleni Karaindrou / Ελένη Καραΐνδρου

LP: Ο Μελισσοκόμος / The Beekeeper track #A2


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Marc Chagall, 1981    Mariage sous le baldaquin  -   Tempera e gouache su masonite

Marc Chagall, 1981 Mariage sous le baldaquin - Tempera e gouache su masonite



Segue la parte finale di una recensione di Claudio Fabretti su Eleni Karaindrou. Sia in questa che nella parte iniziale (cfr. il link avanti) si trovano ulteriori conferme delle valutazioni espresse da Flavio Poltronieri.

[….] In bilico tra tradizione classica, jazz e cultura balcanica, Eleni Karaindrou propone composizioni in apparenza semplici, che partono da un unico punto tematico e si dilatano, fino a costruire un delicato mosaico sonoro. Un caleidoscopio di suoni che affondano le radici nelle litanie dei salmi bizantini e nel folk balcanico (greco, serbo e bulgaro, in particolare), ma che sfiorano a tratti anche la new age. Le tessiture strumentali fluiscono lente, attraverso un reticolo di linee melodiche, a volte scarne, a volte rigogliose, pervase sempre da un'intensità poetica dolente. Una suggestione emotiva che corre sul filo di un lirismo esasperato e ossessivo, sull'orlo del dramma.
L'effetto, dal vivo, è esaltato dalle esecuzioni di solisti virtuosi, come la violinista Kim Kashkashian, e di orchestre celebrate, come la Stuttgarter Kammerorchester. Ma Eleni, nonostante tutto, si sente ancora una compositrice popolare:
"Mi fa piacere quando per la strada ad Atene sento ancora qualcuno che fischia il valzer di L'apicoltore. Era la musica preferita di Marcello Mastroianni. Una sera, ha voluto che la suonassi per tutta la notte. A ogni nota finale, si voltava verso di me e diceva: Eleni, per favore, ancora una volta.
Claudio Fabretti

A me sembra di cogliere nel valzer di Eleni Karaindrou qualche assonanza con il settimo movimento della Suite per Orchestra,il Waltz No. 2, di Dmitri Shostakovich prescindendo dalla velocità di esecuzione e dalla trasposizione della tonalità. Trovo anche delle affinità con la musica di Eugen Doga. Si tratta naturalmente di impressioni soggettive di uno che non ha adeguata preparazione in materia.
strumentale

envoyé par Riccardo Gullotta - 25/3/2020 - 22:57


E' un vero peccato infatti che pochi la conoscano. Nonostante i suoi suoni siano sostanza di base oltre che di quelli di Angelopoulos anche di altri films di Margarethe von Trotta, Tonia Marketaki, Lefteris Xanthopoulos, Christophoros Christophis. Ho letto da qualche parte una volta che Lawrence Ferlinghetti paragonava la sua musica al mare definendola un "grande potere tragico nell'arte greca". Per me, che sono abituato a privilegiare l'ascolto, il potere evocativo di questo suono è impagabile: nella musica di Eleni l'elemento più importante non è la tradizione e le sue influenze, non è neppure la relazione dialettica ma è sempre centrata solo sui sentimenti umani. E non c'è un singolo momento, una singola nota che non sia connessa a ciò. La musica penetra le immagini e l'immaginazione supera le immagini stesse. Proprio musica per l'eternità che forse ebbe il suo seme nel decennio precede nella periferica casa parigina di Bagneux, Hauts-de-Seine, nei sette anni di esilio durante la dittatura dei colonnelli in Grecia, quando a casa da sola sul pianoforte componeva per Maria Farandouri.

Flavio Poltronieri

Flavio Poltronieri - 26/3/2020 - 10:38




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