... e disse il Re: come io credo voi sappiate la saggezza non consiste nel riconoscere il passato, ma il futuro
e sono ormai quindici giorni che cessando da dolori e angoscie in questo tempo di peste abbandonammo le mura
e a ben vedere nessun atto né parola o cosa ho conosciuto in voi da biasimare
ma una continua onestà e concordia una continua fraternal dimestichezza mi è sembrata sentire
e così prima che per troppa consuetudine si converta in fastidio quel che è piacere
giudicherei convenevole cosa là da dove noi partimmo fosse ritornare
... e venne l’alba il cui splendore cambia l’azzurrino della notte in celeste chiaro
quando le donne e i cavalieri a lenti passi verso un piccolo bosco cominciarono a ritornare
e gli animali, cavriuoli, cervi, per la pestilenza da’ cacciatori sicuri, si avvicinavano
quasi volessero giocare, ma saliva il sole ed era tempo di andare, e si allontanarono
e con le mani piene d’erbe odorifere e fiori eran di fronde di quercia inghirlandati,
e chi scontrati gli avesse, avrebbe detto: – costoro non saranno dalla morte battuti.
O se la morte viene, morranno lieti.
e sono ormai quindici giorni che cessando da dolori e angoscie in questo tempo di peste abbandonammo le mura
e a ben vedere nessun atto né parola o cosa ho conosciuto in voi da biasimare
ma una continua onestà e concordia una continua fraternal dimestichezza mi è sembrata sentire
e così prima che per troppa consuetudine si converta in fastidio quel che è piacere
giudicherei convenevole cosa là da dove noi partimmo fosse ritornare
... e venne l’alba il cui splendore cambia l’azzurrino della notte in celeste chiaro
quando le donne e i cavalieri a lenti passi verso un piccolo bosco cominciarono a ritornare
e gli animali, cavriuoli, cervi, per la pestilenza da’ cacciatori sicuri, si avvicinavano
quasi volessero giocare, ma saliva il sole ed era tempo di andare, e si allontanarono
e con le mani piene d’erbe odorifere e fiori eran di fronde di quercia inghirlandati,
e chi scontrati gli avesse, avrebbe detto: – costoro non saranno dalla morte battuti.
O se la morte viene, morranno lieti.
envoyé par Bernart Bartleby - 14/3/2020 - 16:03
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Testo di David Riondino, ispirato all'introduzione alla Decima e ultima Giornata del "Decameron" di Giovanni Boccaccio, 1348-53.
Musica di David Riondino, da "Cantando Boccaccio", una serie di trasmissioni prodotte da RAI Radio3 in cui Riondino fu chiamato a comporre una canzone per ognuna delle Giornate dell'opera.
Più recentemente nello spettacolo "Canzoni dal Decameron di Boccaccio", in cui Riondino è accompagnato da un settetto di voci femminili.
Testo trovato sul sito ufficiale dell'autore