È arrivata prima che cadessero nazioni
Corre nella rete è sangue è orgia è fornicazione
Individualista e collettiva
Infetta di rabbia e di saliva
Attacca dentro il discernimento
Abbassati sullo schermo
Nella rivolta inerte fake news (fake news)
La peste
La peste
Non la si vuol vedere la peste, la peste
Non sapere
La peste, la peste
Meglio il simulacro
Il capro, il capro
Il nemico sempre c'è un untore
Che venga da fuori che faccia mal odore
Scorrono a cadaveri parole nel respiro della rete
A mucchi interi, a popolazioni, a decapitazioni
Trovati un nemico per sentirti unito, unito nella peste
La meravigliosa peste virale
Che tutti ci fa liberi
Che tutti ci fa uguali
Ora che tutto è produzione
E neanche a casa sei padrone
Precarizzato, gentrificato, hipsterizzato
Che venga la peste e liberi il divieto
Che venga la la peste, arda nella sete
Disconnessi al mondo connessi nella rete
Let's tweet again
Let's tweet again
Let's tweet again
La meravigliosa peste
Che libera barbarie all'aria
Che libera il tremendo dentro
Dentro ognuno ad uno ad uno
La peste virale che libera e fa uguali
Che libera e fa uguali
La peste che ti colga
La peste che ti colga
Money's calling
Rolling, scrolling
Ti prendi l'influencer
Is calling nella peste
La meravigliosa peste
Che libera il bubbone
Tutti in polluzione
Vengo sullo schermo schizza e rolla
Porno revenge everybody's strange
Trojan #foodporn
Pubblico e ricatto la festa del monatto
E stai facendo il video brava, brava
Ti taggo e ti sputtano
(La peste)
Fino a che ti ammazzi
Selfie servi
Selfie servi
La peste è nella vita commenta e condividi
Eins zwei like
Eins zwei like
Non risparmia Papi e reggenti
Sovrani e presidenti
La governance mondiale
Il popolo brutale
Eins zwei like
Eins zwei like
Let's tweet again
Let's tweet again
Let's tweet again
Poi la mesta immobile col telefono mobile
Con lo schermo in mano ti banno a sangue
Ti oscuro e ti sputtano
La peste, la peste
Gli italiani primi
La peste, la peste
I mussulmani
La peste, la peste
I nuovi crociati, un altro medioevo
Il vecchio fascio nero
La pesta che ti colga
Liberati nella peste
Avvinghiati nella peste
Let's tweet again
Let's tweet again
Liberati nella peste
Ammorbati nella peste
La peste, la peste
Che festa la peste
Che festa nella peste
Otramos, otramos, otramos
Non guardiamo il sole
Mettimi nel tuo fuoco nobile
Non parliamo insieme
Mettimi nel tuo fermo immagine
Corre nella rete è sangue è orgia è fornicazione
Individualista e collettiva
Infetta di rabbia e di saliva
Attacca dentro il discernimento
Abbassati sullo schermo
Nella rivolta inerte fake news (fake news)
La peste
La peste
Non la si vuol vedere la peste, la peste
Non sapere
La peste, la peste
Meglio il simulacro
Il capro, il capro
Il nemico sempre c'è un untore
Che venga da fuori che faccia mal odore
Scorrono a cadaveri parole nel respiro della rete
A mucchi interi, a popolazioni, a decapitazioni
Trovati un nemico per sentirti unito, unito nella peste
La meravigliosa peste virale
Che tutti ci fa liberi
Che tutti ci fa uguali
Ora che tutto è produzione
E neanche a casa sei padrone
Precarizzato, gentrificato, hipsterizzato
Che venga la peste e liberi il divieto
Che venga la la peste, arda nella sete
Disconnessi al mondo connessi nella rete
Let's tweet again
Let's tweet again
Let's tweet again
La meravigliosa peste
Che libera barbarie all'aria
Che libera il tremendo dentro
Dentro ognuno ad uno ad uno
La peste virale che libera e fa uguali
Che libera e fa uguali
La peste che ti colga
La peste che ti colga
Money's calling
Rolling, scrolling
Ti prendi l'influencer
Is calling nella peste
La meravigliosa peste
Che libera il bubbone
Tutti in polluzione
Vengo sullo schermo schizza e rolla
Porno revenge everybody's strange
Trojan #foodporn
Pubblico e ricatto la festa del monatto
E stai facendo il video brava, brava
Ti taggo e ti sputtano
(La peste)
Fino a che ti ammazzi
Selfie servi
Selfie servi
La peste è nella vita commenta e condividi
Eins zwei like
Eins zwei like
Non risparmia Papi e reggenti
Sovrani e presidenti
La governance mondiale
Il popolo brutale
Eins zwei like
Eins zwei like
Let's tweet again
Let's tweet again
Let's tweet again
Poi la mesta immobile col telefono mobile
Con lo schermo in mano ti banno a sangue
Ti oscuro e ti sputtano
La peste, la peste
Gli italiani primi
La peste, la peste
I mussulmani
La peste, la peste
I nuovi crociati, un altro medioevo
Il vecchio fascio nero
La pesta che ti colga
Liberati nella peste
Avvinghiati nella peste
Let's tweet again
Let's tweet again
Liberati nella peste
Ammorbati nella peste
La peste, la peste
Che festa la peste
Che festa nella peste
Otramos, otramos, otramos
Non guardiamo il sole
Mettimi nel tuo fuoco nobile
Non parliamo insieme
Mettimi nel tuo fermo immagine
inviata da Riccardo Venturi - 3/3/2020 - 20:37
Lingua: Italiano
“+Peste”, il remix del brano “La peste” di Vinicio Capossela che vede l'inedita collaborazione di Young Signorino.
Sono onorato di aver potuto collaborare con Capossela, è stato importante per me ricevere la stima di un'artista così immenso e persona meravigliosa. È stato anche molto interessante lavorare su questo brano, con una tematica così importante, e poterci inserire qualcosa di mio. Spero si capisca la mia voglia di parlare di ciò che sta succedendo, di quello che non va e che riguarda tutti.
– Young Signorino, Robinson
– Young Signorino, Robinson
+PESTE
[Intro: Vinicio Capossela]
È arrivata prima che cadessero nazioni
Corre nella rete, è sangue, è orgia, è fornicazione
Individualista e collettiva
Infetta di rabbia e di saliva attacca dentro il discernimento
Abbassati sullo schermo
[Strofa 1: Young Signorino]
Ok
Pestami ma non muoio
Cambio schermo, cambio gioco, cambio corpo
Cambia mentalità
Cambia età, non c’è età, non ne ha
(cambio)
Ormai online
Non toglierai
Ridono sopra la tua privacy
Dicono che hai detto di si
[Ritornello: Young Signorino]
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
Ok
Uhuh
[Strofa 2: Vinicio Capossela & Young Signorino]
Che venga la peste e liberi il divieto
Che venga la la peste, arda nella sete
Disconnessi al mondo, connessi nella rete
Potere pubblicare appena tu vai via da li
Segnalare la tua arma
Dicono ti rende debole di usarla
Sociale senza social, questa è la cura
La meravigliosa peste (cura, cura)
Che libera barbarie all’aria
Che libera il tremendo dentro
Dentro ognuno ad uno ad uno
La peste virale che libera e fa uguali
Che libera e fa uguali
[Interludio: Young Signorino]
La peste dentro di me, dentro di noi
[Strofa 3: Vinicio Capossela]
Money’s calling
Rolling, scrolling
Ti prendi l’influencer
Is calling nella peste
La meravigliosa peste
Che libera il bubbone
Tutti in polluzione
Vengo sullo schermo, schizza e rolla
Porno revenge, everybody’s strange
Trojan, foodporn
Pubblico e ricatto la festa del monatto
E stai facendo il video brava, brava
Ti taggo e ti sputtano
Fino a che ti ammazzi
Selfie servi
Selfie servi
La peste è nella vita, commenta e condividi
Eins zwei like
Eins zwei like
Non risparmia Papi e reggenti
Sovrani e presidenti
Eins zwei like
Eins zwei like
La governance mondiale
Il popolo brutale
Eins zwei like
Eins zwei like
[Ritornello: Young Signorino]
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima (cima cima cima cima)
[Intro: Vinicio Capossela]
È arrivata prima che cadessero nazioni
Corre nella rete, è sangue, è orgia, è fornicazione
Individualista e collettiva
Infetta di rabbia e di saliva attacca dentro il discernimento
Abbassati sullo schermo
[Strofa 1: Young Signorino]
Ok
Pestami ma non muoio
Cambio schermo, cambio gioco, cambio corpo
Cambia mentalità
Cambia età, non c’è età, non ne ha
(cambio)
Ormai online
Non toglierai
Ridono sopra la tua privacy
Dicono che hai detto di si
[Ritornello: Young Signorino]
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
Ok
Uhuh
[Strofa 2: Vinicio Capossela & Young Signorino]
Che venga la peste e liberi il divieto
Che venga la la peste, arda nella sete
Disconnessi al mondo, connessi nella rete
Potere pubblicare appena tu vai via da li
Segnalare la tua arma
Dicono ti rende debole di usarla
Sociale senza social, questa è la cura
La meravigliosa peste (cura, cura)
Che libera barbarie all’aria
Che libera il tremendo dentro
Dentro ognuno ad uno ad uno
La peste virale che libera e fa uguali
Che libera e fa uguali
[Interludio: Young Signorino]
La peste dentro di me, dentro di noi
[Strofa 3: Vinicio Capossela]
Money’s calling
Rolling, scrolling
Ti prendi l’influencer
Is calling nella peste
La meravigliosa peste
Che libera il bubbone
Tutti in polluzione
Vengo sullo schermo, schizza e rolla
Porno revenge, everybody’s strange
Trojan, foodporn
Pubblico e ricatto la festa del monatto
E stai facendo il video brava, brava
Ti taggo e ti sputtano
Fino a che ti ammazzi
Selfie servi
Selfie servi
La peste è nella vita, commenta e condividi
Eins zwei like
Eins zwei like
Non risparmia Papi e reggenti
Sovrani e presidenti
Eins zwei like
Eins zwei like
La governance mondiale
Il popolo brutale
Eins zwei like
Eins zwei like
[Ritornello: Young Signorino]
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica
La cura non è l’aspirina
Crea il tuo clima, resta in cima (cima cima cima cima)
inviata da Lorenzo - 3/3/2020 - 21:29
A Torino non si scopa più.
da Mammadimerda
Da un po’ di tempo a Torino, città nella quale abitiamo, succede una cosa fiabesca: i bambini li portano le cicogne. Almeno tutti quelli nati intorno al 2014-2015, quelli che vanno all’asilo e che ci andavano fino a due anni fa.
I genitori di questa leva, dopo un romantico findanzamento e lunghe passeggiate mano nella mano al Valentino lungo le sponde del Po, hanno espresso un desiderio all’universo e dopo 9 mesi ecco recapitato l’amato fagottello.
A missione compiuta, le cicogne vanno a riposarsi presso l’apposito centro a loro dedicato a Racconigi, che mo ho capito perché sta là.
A Torino non si scopa più.
Quindi se c’avevate fatto un pensierino, levatevelo subito dalla capoccia e andate a Milano, così i torinesi se incazzano ancora de più, che quella storia del Salone del Libro ancora la masticano male. Però aspettate che torni almeno zona arancione.
Chi verrà sorpreso a praticare ancora, verrà esposto alla gogna e al pubblico ludibrio, nonché licenziato dal posto di lavoro. A maggior ragione se sei una donna, che si sa, queste cose le fanno le isteriche, le pazze, e una volta le rinchiudevano nei manicomi. C’avevamo pure questo a Torino, una città manicomiale a Collegno. In alcuni ospedali psichiatrici lo chiamavano padiglione “Donne agitate”. Uno di quelli in cui è finita più volte Alda Merini a fare l’elettroshock, per capirsi.
Magari sei una maestra, e hai pure la sfortuna nella vita di avere come ex fidanzato un uomo da due lire del vecchio conio, che come in una barzelletta di Pierino di quando eravamo piccoli, fa vedere a tutti nello spogliatoio le foto e i video che gli mandi. E poi li gira a tutti gli amici della chat.
Nella puritana Torino dove non si scopa più e i bambini nascono sotto i cavoli, dove fare l’amore come ci piace evidentemente è ancora uno stigma sociale e non una cosa sana, i papà che sono nella chat dell’omuncolo si allarmano- perché come in una canzone degli anni ‘80, fuori dal letto nessuna pietà- e a loro volta girano il video alle mamme dell’asilo, che si indignano a morte che questa maestra faccia proprio del sesso. Non si indignano con il mezz’uomo che ha fatto girare il video, facendo quadrato intorno a questa donna, proteggendone la privacy e sostenendola: no, la minacciano. E la dirigente scolastica, da donna solidale, la convince a dimettersi.
Nella patinata Torino per fortuna ci sono maestre di 22 anni che non si fanno stigmatizzare dall’ipocrisia né intimorire, e denunciano tutti.
Buongiornissimo, Torino, Kaffeeeé?!
da Mammadimerda
Da un po’ di tempo a Torino, città nella quale abitiamo, succede una cosa fiabesca: i bambini li portano le cicogne. Almeno tutti quelli nati intorno al 2014-2015, quelli che vanno all’asilo e che ci andavano fino a due anni fa.
I genitori di questa leva, dopo un romantico findanzamento e lunghe passeggiate mano nella mano al Valentino lungo le sponde del Po, hanno espresso un desiderio all’universo e dopo 9 mesi ecco recapitato l’amato fagottello.
A missione compiuta, le cicogne vanno a riposarsi presso l’apposito centro a loro dedicato a Racconigi, che mo ho capito perché sta là.
A Torino non si scopa più.
Quindi se c’avevate fatto un pensierino, levatevelo subito dalla capoccia e andate a Milano, così i torinesi se incazzano ancora de più, che quella storia del Salone del Libro ancora la masticano male. Però aspettate che torni almeno zona arancione.
Chi verrà sorpreso a praticare ancora, verrà esposto alla gogna e al pubblico ludibrio, nonché licenziato dal posto di lavoro. A maggior ragione se sei una donna, che si sa, queste cose le fanno le isteriche, le pazze, e una volta le rinchiudevano nei manicomi. C’avevamo pure questo a Torino, una città manicomiale a Collegno. In alcuni ospedali psichiatrici lo chiamavano padiglione “Donne agitate”. Uno di quelli in cui è finita più volte Alda Merini a fare l’elettroshock, per capirsi.
Magari sei una maestra, e hai pure la sfortuna nella vita di avere come ex fidanzato un uomo da due lire del vecchio conio, che come in una barzelletta di Pierino di quando eravamo piccoli, fa vedere a tutti nello spogliatoio le foto e i video che gli mandi. E poi li gira a tutti gli amici della chat.
Nella puritana Torino dove non si scopa più e i bambini nascono sotto i cavoli, dove fare l’amore come ci piace evidentemente è ancora uno stigma sociale e non una cosa sana, i papà che sono nella chat dell’omuncolo si allarmano- perché come in una canzone degli anni ‘80, fuori dal letto nessuna pietà- e a loro volta girano il video alle mamme dell’asilo, che si indignano a morte che questa maestra faccia proprio del sesso. Non si indignano con il mezz’uomo che ha fatto girare il video, facendo quadrato intorno a questa donna, proteggendone la privacy e sostenendola: no, la minacciano. E la dirigente scolastica, da donna solidale, la convince a dimettersi.
Nella patinata Torino per fortuna ci sono maestre di 22 anni che non si fanno stigmatizzare dall’ipocrisia né intimorire, e denunciano tutti.
Buongiornissimo, Torino, Kaffeeeé?!
Torino, video hard della maestra d'asilo sul web. E dopo la gogna è licenziata
Le immagini condivise dall'ex sulla chat del calcetto. Ricattata da una mamma e cacciata dalla dirigente della scuola. Adesso le due donne saranno processa…
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Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Vinicio Capossela
Album / Albumi : Ballate per uomini e bestie
"Una ballata (La peste) è dedicata a Tiziana Cantone, la ragazza che si suicidò dopo che la sua vita più intima finì in Rete, «immolata sulla colonna infame dell’ultima pestilenza», come dice Capossela. «Al contagio di questa peste nessuno può sfuggire - commenta lui - è una malattia del linguaggio che porta tutti verso il basso e che per la quale ora non c’è cura. Chissà, tra qualche tempo forse la troveremo: farne una ballata significa anche credere che questo sia possibile»." - La Stampa
«In tempo di peste, come nel Decamerone ci si rifugia nel racconto, non prima di avere esposto la propria denunzia. Questa è un’epoca in cui non si può stare zitti ed essere distratti. Per questo ho scelto la forma della ballata che approfondisce le storie. Una pestilenza infuria in questo Medioevo altro e tecnologicamente evoluto: una pestilenza morale, etica, di linguaggio, una corsa verso il basso dove si diffondono la corruzione, la violenza, la pornografia. Il web è un mezzo potente in cui non si è ancora elaborata un’etica e una normativa, ma è come l’aria: non è la pestilenza, ma il mezzo attraverso cui si trasmette. Io mi rifugio dalla dittatura dell’attualità nutrendomi delle cose belle che l’uomo ha cercato di lasciare, i libri, i quadri, la musica. Purtroppo oggi che finalmente ci si affranca dalla fatica con le macchine, ciò non significa benessere diffuso, ma invece aumentare la diseguaglianza sociale. Ci sono strumenti tecnologici magnifici di accesso alla cono- scenza, e invece diventato strumenti di accesso all’odio, alla disinformazione, al basso invece che all’alto. [...] In tempo di peste si dava la caccia all’untore. Non sapendo cosa stesse accadendo, si generava ogni tipo di sospetto e si cercava il capro espiatorio, come oggi gli immigrati e gli zingari. Gli unici che ci guadagnavano erano i monatti, come una certa classe politica di oggi». - Vinicio Capossela.