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Non è l'ora dei vinti

Gianfranco Domizi
Language: Italian


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[2019]
Testo e Musica: Gianfranco Domizi

Poligono di Butovo / Бутовский полигон , 26 km a sud da Mosca -  Fossa comune di 20.762 persone
Poligono di Butovo / Бутовский полигон , 26 km a sud da Mosca - Fossa comune di 20.762 persone


GULAG / ГУЛаг. Antifascisti italiani vittime dello stalinismo

Negli anni venti e trenta del Novecento circa 500 antifascisti italiani si stabilirono in Unione Sovietica. Trecento lo fecero per sfuggire alle repressioni del regime fascista, da cui erano ricercati o condannati per reati politici. Altri duecento, in gran parte artisti e operai, lo fecero per motivi ideologici e alcuni, dopo la crisi del ’29, per motivi economici. Sino ai primi anni trenta furono bene accolti e integrati in Unione Sovietica.
Dopo il ’33 iniziò un’ondata di xenofobia sia come reazione al peggioramento delle condizioni di vita causato dalla collettivizzazione forzata sia come sindrome ossessiva di un attacco nemico di cui il regime avvertiva l’imminenza, finendo per vedere in ogni straniero una quinta colonna. L’apice del Terrore si ebbe tra il ’37e il ’38 con 800.000 fucilazioni. Le attuazioni dei crimini furono attentamente pianificate dal Politburo.

Le imputazioni per cui era prevista la fucilazione facevano riferimento all’art.58 del Codice Penale della Rsfsr : 58-1 attività controrivoluzionaria, 58-2 cospirazione, 58-6 spionaggio, 58-8 atti terroristici, 58-9 sabotaggio, 58-10 propaganda controrivoluzionaria, 58-11 organizzazione ostile.

Tra il ‘34 e il ’36 furono arrestati 42 fuoriusciti italiani. Ad essi se ne aggiunsero altri 199 tra il ‘37 e il ’38, un totale di 241. Ne furono fucilati 112 tra il ‘37 e il ’38. Altri ancora, tra i reduci della guerra civile spagnola, rifugiati in Russia previo consenso del partito, finirono fucilati nei lager.
Di 128 degli arrestati che non figurano tra i giustiziati si sono perse le tracce subito dopo l’arresto. E’ noto però che alcuni di loro sono finiti nelle fosse comuni a sud di Mosca , il famigerato poligono di Butovo / Бутово, dove furono scoperti 20.762 resti, e l’ancora più famigerato sovkhoz Kommunarka / Коммунарка dove Fonti governative danno una stima di 10.000-14.000 giustiziati, di cui è stato possibile identificarne soltanto 5.000. Il primo era diretto dalla polizia segreta NKVD, il secondo invece dallo spin-off GUGB, Direzione della Sicurezza di Stato. [sulle statistiche dei fuoriusciti italiani si veda Dundovich, Gori, Guercetti - Gulag. Storia e memoria- ed. Feltrinelli 2004].
In pochi fecero ritorno in Italia. Il PCI all’epoca di Togliatti non solo non prese mai le distanze dalle azioni criminali del regime sovietico ma ordinò a Robotti, cognato di Togliatti , protagonista e testimone delle vicende in Russia, di tacere su una lista di 125 nomi, tutti comunisti. Anche in seguito il partito mantenne un silenzio imbarazzato.
[Riccardo Gullotta]


Mappa dei Lager di detenzione e deportazione degli antifascisti italiani
Mappa dei Lager di detenzione e deportazione degli antifascisti italiani




Alcune tra le vittime
Ricordiamo qualcuna delle vittime, tra cui quelle menzionate nella canzone.

Natale Premoli : dopo avere subito vari arresti dal regime fascista, riesce a raggiungere l’URSS nel ’35. Viene accusato nel ’38 di spionaggio e internato nel lager di Ust-Vymskij / Усть-Вымский, dove muore lo stesso anno. Dossier Natale Premoli

Giuseppe Venini : Dopo 5 anni di galera fascista, ripara in Russia. Arrestato nel ’39 con l’accusa di “trotskismo sovversivo” viene fucilato. Dossier Giuseppe Venini

Lino Manservigi : Inviato a Mosca come delegato del Comintern nel 1920, vi si stabilisce. Accusato di attività controrivoluzionaria “trotskista-bordighista” nel ’37, é deportato e fucilato nel ‘38 Dossier Lino Manservigi

Ernani Civalleri : Inviato a Mosca come delegato del Comintern nel 1920, vi si stabilisce. Accusato nel ’38 di attività controrivoluzionaria e spionaggio, viene fucilato.

Edmondo Peluso : emigrato clandestinamente in URSS nel ’27, insegnò storia. Fu delegato al Comintern. Fu accusato nel ‘38 di attività controrivoluzionaria e spionaggio, condannato a 5 anni e fucilato nel ’42 dopo processo sommario.

Luigi Calligaris : dopo il confino fascista, espatria clandestinamente in Russia nel ’32. Lavora come operaio specializzato nella fabbrica Kaganovič, come tanti altri italiani. Arrestato nel ’34 subisce una serie di condanne sino alla condanna a morte per attività trotskista controrivoluzionaria, partecipazione a scioperi della fame e organizzazione di sabotaggio controrivoluzionario. Fu fucilato nel ’37 nel lager di Severo-Vostočnyj / Северо-Восточный .Accuse analoghe e stessa sorte per Giovanni Bellusich, Rodolfo Bernetich, gli anarchici Otello Gaggi e GinoMartelli.

Roberto Anderson : si trasferisce con la moglie Lia in Russia, dove lavora come ingegnere alla Kaganovič. Arrestato nel ’37 con l’accusa di spionaggio e sabotaggio, viene fucilato nel ’38 alla Kommunarka. Dossier Roberto Anderson

Dante Corneli : nel 1922 aveva ucciso il segretario del fascio di Tivoli. Fuggito in Russia aderì alla fazione anti-staliniana di Trotsky, Zinov’ev e Kamenev. Dopo la loro sconfitta fece autocritica, sposò una donna russa, e lavorò alla Kaganovič. Arrestato nel ‘36 per attività trotskista controrivoluzionaria affrontò 10 anni di lager e 14 di confino . Nel 1970 rientrò in Italia. Fu osteggiato pesantemente dal Pci. Nessun editore volle pubblicare le sue memorie, tranne La Pietra che faceva riferimento a Secchia. Fu soltanto dopo il 1990 che la sua figura sarà valutata appieno, ma Corneli non potè accorgersene. Dossier Dante Corneli

Guido Picelli : antifascista della prima ora, deputato del PSI nel ’21, comandante degli Arditi del Popolo. Nel ’26 fu condannato a 5 anni di confino. Nel ’32 in Francia, poi in Belgio e nel ’33 in Urss dove insegna per due anni. Viene preso di mira dal regime per le sue posizioni critiche e licenziato dalla scuola di partito. Fu costretto a lavorare alla Kaganovič. Nel ’36 chiese di raggiungere il fronte repubblicano in Spagna. Ebbe contatti con il POUM, di impronta trotskista e antistalinista. Fu al comando della “Colonna Picelli” del IX battaglione delle Brigate Internazionali, poi inglobata nel battaglione Garibaldi. Sua la presa di Mirabueno e la liberazione di Almadrones. Il 5 gennaio 1937 fu colpito in combattimento, ma non da una raffica di mitragliatrice nemica come sostenuto nella versione di due compagni costruita ad arte , presumibilmente ispirata o dettata dalla NKVD. Il colpo che lo uccise a morte fu sparato alle spalle da una mente lurida e una mano vigliacca.

Emilio Guarnaschelli : operaio, emigra appena ventenne in Belgio e poco dopo in URSS per convinzione ideale. Si accorge di essere incorso in una sopravvalutazione delle condizioni di vita.Prende contatti con l’ambasciata italiana per rimpatriare. Nella Russia di allora tanto bastava come prova evidente di colpevolezza. Arrestato nel ‘35 con la solita accusa di propaganda controrivoluzionaria trotskista viene condannato a tre anni di deportazione al lager di Pinega, vicino al Circolo Polare artico, dove lo raggiunge la diciassettenne Nella Masutti con cui si sposa. Passano insieme un anno di enormi privazioni, cibandosi di erba e foraggio. Altra condanna di Emilio a cinque anni e nel ’38 la condanna a morte per sabotaggio. Nella Masutti si rivolge a Togliatti ma non ottiene nulla. Fu internata anche lei per un breve periodo.
Si spese molto negli anni ’70 per fare pubblicare il carteggio del suo Emilio con lei e con il fratello Mario. Ci riuscì nel ’79 in Francia e nell’82 in Italia: Una piccola pietra. Nel 1991 volle tornare a Pinega dove rivide la baracca in cui aveva diviso con Emilio i giorni di un anno di deportazione, rivide due donne ormai anziane, a lei ben note da bambine. Si è spenta all’ospedale di Evry nel 1995.



E’ un rap contro le guerre e le sopraffazioni. E’ stata la prima canzone, anzi storia, classificata nella sezione “Il Cantastorie e l’Europa” del 25° Concorso per Cantastorie a Motteggiana nel 2019.
Si chiude una porta, si apre un portone,
non può piovere per sempre fuori stagione.
Ciò che è andato lascialo andare,
è forse soltanto illusione.
Ognuno trascende la sua condizione
aspettarsi qualcosa vada contro l’azione

Ma tu che mi ascolti infine mi chiedi
Se la storia è una foglia di fico sui morti
Io ti dico che puzza di scarponi e di piedi…
di scarponi e di piedi.

Dante Corneli, Guido Picelli, Nella Masutti,
Emilio Guarnaschelli
Che ne sai, sono fatti di ieri.
Conosci i misteri di oggi però:
Stefano Cucchi, Giulio Reggeni, vite mal tolte,
giudizi irrisolti, non è l’ora dei vinti
perché giustizia non c’è.

Si chiude una porta, si sbarra il portone
non pioverà sempre questa pioggia di guai
siamo povera gente, ignoriamo vicende
misteri di oggi, di ieri
perché giustizia non c’è.

Non può piovere per sempre una pioggia di guai
la vita va avanti, siamo tanti e tu vuoi sapere
e tu mi guardi, mi chiedi, adesso la senti
anche tu questa puzza di scarponi e di piedi.

Siediti qui siamo in due:
la storia è una foglia di fico sui morti.
Non sono risorti per avere giustizia dei torti subiti,
la cronaca d’oggi la storia di ieri ci circonda,
ma chi la racconta le colpe e i misteri ricopre.

Si chiude una porta, si sbarra il portone
non pioverà sempre questa pioggia di guai.
Siamo povera gente, ignoriamo vicende,
misteri di oggi e di ieri,
perché giustizia non c’è.

Chiudo il giornale per far colazione,
Florenzi ritorna a truffare sulla fascia con la fascia
di capitano, ma forse non avviene né ora né mai.

Non può piovere per sempre una pioggia di guai.
La vita va avanti, siamo tanti e tu vuoi sapere,
mi guardi e mi chiedi e adesso la senti
anche tu questa puzza di scarponi e di piedi
perché giustizia non c’è, giustizia non c’è.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2019/12/26 - 23:14


Se ritenete possa interessare, a vs. discrezione insomma, riporto anche la legenda della mappa dei lager che, è bene sottolinearlo, comprende sia i luoghi di deportazione sia di detenzione che riguardò gli Italiani.

1. Vorkutinskj ITL (Vorkuta, Repubblica Autonoma dei Comi)
2. Rečnoj lager’ o Lager speciale n. 6 (Vorkuta, Repubblica Autonoma dei Comi)
3. Pečorskij ITL (Pečora, Repubblica Autonoma dei Comi)
4. Mineral’nyj lager’ o Lager speciale n. 1 (Inta, Repubblica Autonoma dei Comi)
5. Ust’vymskij ITL (Syktyvkar, Repubblica Autonoma dei Comi)
6. Uchto-ižemskij ITL (Uchta, Repubblica Autonoma dei Comi)
7. Severnyj železnodorožnyj ITL (Svobodnyj, Repubblica Autonoma dei Comi)
8. Usol’skij ITL (Solikamsk, regione di Perm’)
9. Severo-ural’skij ITL (Irbit, poi Sos’va, regione di Sverdlovsk)
10. Čeljabinskij ITL (Čeljabinsk)
11. Omskij ITL (Omsk)
12. Dubravnyj lager’ (Javas, Repubblica dei Mordvini)
13. Temnikovskij lager’ (Javas, Repubblica dei Mordvini)
14. Sibirskij ITL (Mariinsk, regione di Novosibirsk)
15. Krasnojarskij ITL (Kansk, poi Rešoty, regione di Krasnojarsk)
16. Severo-Vostočnyj ITL (Magadan, Baia di Nagaevo, regione della Kolyma)
17. Severnyj ITL Dal’stroja, Mjakit-Uat (Jagodnoe, Magadan, regione della Kolyma)
18. Beregovoj lager’ o Lager speciale n. 5 (Magadan, Baia di Nagaevo, regione della Kolyma)
19. Karagandinskij ITL (Dolinka, regione di Karaganda, Kazachstan)
20. Belomoro-Baltijskij ITL (Belomorkanal, Medvež’egorsk, Repubblica Autonoma di Carelia)
21. Solovecki ITL (Isole Solovki, regione di Archangel’sk)
22. Andronnikovskij konclager’ (Monastero di S. Andronico, Mosca)
23. Angarskij ITL (Bratsk, regione di Irkutsk)
24. Saratovskij ITL (Saratov)
25. Novočerkassk (Rostov-na-Donu)
26. Ivdel’skij ITL (Ivdel’)
27. Gornošorskij ITL (regione di Kemerovo)
28. Vorkuta (Repubblica Autonoma dei Comi)
29. Syktyvkar (Repubblica Autonoma dei Comi)
30. Pinega (Regione di Archangel’sk)
31. Repubblica di Baskiria
32. Čeljabinsk
33-35. Regione di Krasnojarsk
36. Regione di Gor’kij
37. Archangel’sk
38. Jaren’sk (regione di Archangel’sk)
39. Astrachan’
40. Aleksandrov (regione di Vladimir)
41. Kiev (Ucraina)
42. Akmola (Kazachstan)
43. Semipalatinsk (Kazachstan)
44. Karaganda (Kazachstan)
45. Džalagaš, Kzyl-Orda (Kazachstan)
46. Mirzachul’ (Taškent, Uzbekistan)


Il Gulag esteso a tutti i disgraziati che ci incapparono era ben più consistente. Nella mappa seguente sono riportate le sedi delle Direzioni dei lager.I luoghi di reclusione infatti furono più di 30.000.

2019/12/27 - 07:57




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