Sotto terra
dove il sole non arriva mai
Sotto terra
a scavare nelle gallerie
Sotto terra
dove l'aria è spinta da lontano
dall'amore di chi aspetta
con il cuore in mano
noi scendiamo nel cuore della terra
in una gabbia chiusa
alla nostalgia e al pianto
per scavare dentro i nostri cuori
estrarre i ricordi
raccogliere errori
Sotto terra
dove il sole non arriva mai
Sotto terra
a scavare nelle gallerie
Sotto terra
dove l'aria è spinta da lontano
dall'amore di chi aspetta
con il cuore in mano
noi voliamo dentro nuvole di polvere
spesse come muri
dense come mari
respiriamo il male della vita
aspettando che passi
e non lasci ferite
Sotto terra
dove il sole non arriva mai
Sotto terra
a scavare nelle gallerie
Sotto terra
dove l'aria è spinta da lontano
dall'amore di chi aspetta
con il cuore in mano
Noi sudiamo al freddo dell'inferno
scaldati dal pensiero
di rivedere il sole
qui la vita non può essere vissuta
se non hai nessuno
che ti aspetta all'uscita
E alla fine del turno
neri come il buio
rivediamo il cielo
trasciniamo brandelli di pensieri
e dentro noi giuriamo
che i nostri figli prenderanno
altri sentieri
Sotto terra
dove il sole non arriva mai
Sotto terra
a scavare nelle gallerie
Sotto terra
dove l'aria è spinta da lontano
dall'amore di chi aspetta
con il cuore in mano
dove il sole non arriva mai
Sotto terra
a scavare nelle gallerie
Sotto terra
dove l'aria è spinta da lontano
dall'amore di chi aspetta
con il cuore in mano
noi scendiamo nel cuore della terra
in una gabbia chiusa
alla nostalgia e al pianto
per scavare dentro i nostri cuori
estrarre i ricordi
raccogliere errori
Sotto terra
dove il sole non arriva mai
Sotto terra
a scavare nelle gallerie
Sotto terra
dove l'aria è spinta da lontano
dall'amore di chi aspetta
con il cuore in mano
noi voliamo dentro nuvole di polvere
spesse come muri
dense come mari
respiriamo il male della vita
aspettando che passi
e non lasci ferite
Sotto terra
dove il sole non arriva mai
Sotto terra
a scavare nelle gallerie
Sotto terra
dove l'aria è spinta da lontano
dall'amore di chi aspetta
con il cuore in mano
Noi sudiamo al freddo dell'inferno
scaldati dal pensiero
di rivedere il sole
qui la vita non può essere vissuta
se non hai nessuno
che ti aspetta all'uscita
E alla fine del turno
neri come il buio
rivediamo il cielo
trasciniamo brandelli di pensieri
e dentro noi giuriamo
che i nostri figli prenderanno
altri sentieri
Sotto terra
dove il sole non arriva mai
Sotto terra
a scavare nelle gallerie
Sotto terra
dove l'aria è spinta da lontano
dall'amore di chi aspetta
con il cuore in mano
envoyé par Dq82 - 11/12/2019 - 15:36
Langue: français
Version française – SOUS TERRE – Marco Valdo M.I. – 2019
Chanson italienne – Sotto terra – Giacomo Lariccia – 2014
Chanson italienne – Sotto terra – Giacomo Lariccia – 2014
SOUS TERRE
Sous terre,
Où jamais, le soleil ne brille ;
Sous terre,
Creuser dans les galeries ;
Sous terre
Où l’air est poussé de loin
Par l’amour de qui espère
Le cœur à la main.
Nous descendons au cœur de la terre
Dans une cage d’ascenseur
Fermée à la nostalgie et aux pleurs
Pour creuser dans nos cœurs, extraire
Nos souvenirs, ressasser nos douleurs,
Chercher nos erreurs.
Sous terre,
Où jamais, le soleil ne brille ;
Sous terre,
Creuser dans les galeries ;
Sous terre
Où l’air est poussé de loin
Par l’amour de qui espère
Le cœur à la main.
Nous volons dans des nuages de poussière,
Denses comme des mers,
Épais comme des murs.
Nous respirons le mal de vivre
En attendant, on espère
Qu’il ne fera pas de blessure.
Sous terre,
Où jamais, le soleil ne brille ;
Sous terre,
Creuser dans les galeries ;
Sous terre
Où l’air est poussé de loin
Par l’amour de qui espère
Le cœur à la main.
Nous transpirons dans le froid de l’enfer,
Réconfortés par la pensée
De revoir le soleil et la lumière.
On ne peut vivre une vie sensée,
Si on n’a personne
Qui vous attend à la sortie.
Et à la fin de ce travail démentiel,
Noirs comme l’ombre,
Nous revoyons le ciel.
Nous traînons des lambeaux de pensées
Et en nous, nous jurons
Que nos enfants prendront
D’autres allées.
Sous terre,
Où jamais, le soleil ne brille ;
Sous terre,
Creuser dans les galeries ;
Sous terre
Où l’air est poussé de loin
Par l’amour de qui espère
Le cœur à la main.
Sous terre,
Où jamais, le soleil ne brille ;
Sous terre,
Creuser dans les galeries ;
Sous terre
Où l’air est poussé de loin
Par l’amour de qui espère
Le cœur à la main.
Nous descendons au cœur de la terre
Dans une cage d’ascenseur
Fermée à la nostalgie et aux pleurs
Pour creuser dans nos cœurs, extraire
Nos souvenirs, ressasser nos douleurs,
Chercher nos erreurs.
Sous terre,
Où jamais, le soleil ne brille ;
Sous terre,
Creuser dans les galeries ;
Sous terre
Où l’air est poussé de loin
Par l’amour de qui espère
Le cœur à la main.
Nous volons dans des nuages de poussière,
Denses comme des mers,
Épais comme des murs.
Nous respirons le mal de vivre
En attendant, on espère
Qu’il ne fera pas de blessure.
Sous terre,
Où jamais, le soleil ne brille ;
Sous terre,
Creuser dans les galeries ;
Sous terre
Où l’air est poussé de loin
Par l’amour de qui espère
Le cœur à la main.
Nous transpirons dans le froid de l’enfer,
Réconfortés par la pensée
De revoir le soleil et la lumière.
On ne peut vivre une vie sensée,
Si on n’a personne
Qui vous attend à la sortie.
Et à la fin de ce travail démentiel,
Noirs comme l’ombre,
Nous revoyons le ciel.
Nous traînons des lambeaux de pensées
Et en nous, nous jurons
Que nos enfants prendront
D’autres allées.
Sous terre,
Où jamais, le soleil ne brille ;
Sous terre,
Creuser dans les galeries ;
Sous terre
Où l’air est poussé de loin
Par l’amour de qui espère
Le cœur à la main.
envoyé par Marco Valdo M.I. - 20/12/2019 - 11:21
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Sempre avanti
Un ragazzo romano arriva a Bruxelles quattordici anni fa, e inizia a vivere. Conosce la musica, si diploma in chitarra jazz, fiuta l’aria, cade e si rialza. Scrive canzoni, suona, si inventa una formula vincente per farsi conoscere: girare per le case di chi voleva ascoltare un po’ di buona musica, e finanziare, con i piccoli house concerts, i suoi progetti discografici. Nasce così Colpo di sole, il secondo album del ragazzo a Bruxelles: il suo nome è Giacomo Lariccia, e il successo lo porta a suonare non più nelle case degli amici, ma in molti teatri europei, fino alla finale del Premio Tenco e del Premio De André.
Per il terzo album, Sempre avanti, Lariccia ha rifiutato quello che in Belgio si chiama lo “Statuto dell’artista”, che dà diritto ad un sostegno finanziario a chi esercita la professione artistica secondo determinate condizioni, per il pudore ad accedere a fondi che non arrivano dal proprio lavoro, ed ha tentato di nuovo la carta del crowdfunding; così duecento fans si sono stretti attorno al cantautore, sostenendolo fino al risultato conclusivo: tredici tracce molto diverse fra loro, che riflettono lo spirito poliedrico di un artista che, se deve forse ancora trovare una propria cifra compatta e riconoscibile, tuttavia manifesta uno spirito di osservazione acuto e pungente e una scrittura in equilibrio fra ironia e impegno, che lo avvicina alla scuola romana e che ricorda Gazzé o Cristicchi.
Il Belgio è da sempre terra di minatori: ed è proprio il lavoro in miniera la tematica predominante del disco, che accoglie quattro pezzi sulle condizioni di uomini provati dalla vita, scaraventati sotto terra senza adeguate protezioni né riconoscimenti speciali. Dallo zolfo al carbone, Sessanta sacchi di carbone, Sotto terra, La miniera (quest’ultimo solo strumentale, composto da suoni e rumori ben riconoscibili…), tratteggiano un affresco inquietante, concreto e non banale, evitando con cura retorica e luoghi comuni, grazie a un approccio diretto, come se l’autore interpretasse direttamente i pensieri dei lavoratori.
mescalina.it