Buongiorno. Vi parlo
dal 25 settembre 1945,
che anno incredibile!
Formidabile!
Improcrasti-
nabile!
E' finita la guerra
sulla Terra,
con un paio di bombe acca
sul groppone
del Giappone,
ok, d'accordo.
Sì, ma...
E la Germania?
Che ne sarà della Germania?
Was wird denn aus Deutschland?
La Germania,
che smania,
la Pomerania
la Renania,
la Campania
(no, vabbè, l'ultima non c'entra nulla)
Che nessuno si azzardi
a dividere in due
la Germania!
La Germania
infatti, dalla mezzanotte di oggi
venticinque settembre
mille e novecentoquarantacinque
sarà divisa in Ottantasette
(Saggia e lungimirante decisione
che rispetta rigorosamente
la Tradizione germanica).
Microstati
Margraviati
Principati
Granducati
Comitati
Marchesati
(Mi chiedo come si chiameranno
i microstati con un re:
Reati?)
Ducati
E Ford Transitati
E pel foltùna
tutto è stato messo sulla càlta
a Jalta!
No, dico, fino all'ùltimo
se la volevano spartire in quattro
e dividere in due:
Logica avrebbe voluto
che fosse stata almeno divisa in quattro!
No, in quattro,
solo Berlino.
Bellino!
E invece un segreto accordo last minute
ha segretamente ripristinato
la vecchia, cara, amata, frammentata
Germania!
Rispettando la sua Geschichte e la sua Kultur,
rispettando la scrittura in Fraktur
la grande scienza, l'ardita filosofia,
la somma linguistica, il forte medioevo,
la guerra de' trent'anni e i tutti i su' malanni
le rivolte contadine e il grain de folie
Martin Lùtero e Martin Lovàia
Insomma pe' fàlla breve:
Ottantasette microstati
Margraviati
Principati
Granducati
Comitati
Marchesati
Ducati
Ce n'è per tutti i gusti
E per tutti i tedeschi
(sono tutt'altro che monolitici,
date rett'a me.)
Sassonia-Coburgo-Gotha
Mecklemburgo-Anhalt-Beckenbauer
Vorpommern-Weltanschauung
Ostpommern-Hanswurst-Hohenzollern
Vogelweide-Von Braun-Sankt Pauli
Rummenigge-Honecker-Adenauer
Per tutti i gusti
E per tutti i tedeschi
(sono tutt'altro che tutti uguali,
date sempre rett'a me.)
Un margraviato democratico costituzionale
Un granducato comunista ortodosso
Un marchesato socialista liberale
Un comitato anarchico insurrezionale
Due o tre contee verdi ecologiste
Un principato principesco sfavillante
dove si canta la Wacht am Rhein
dentro al castello di Neuschwanstein
E, perché no, in via eccezionale
Anche una Räterepublik
Con Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg
E, sempre in via eccezionale e perchennò
Un Quarto Reich di 22,6 chilometri quadrati in Turingia
tutto bello ariano, bello bianco, dove sfogare in santa pace
i periodici rigurgiti
Ottantasette nazionali di calcio
Che vincono ottantasette campionati mondiali
Ottantasette Goethe poeti nazionali
Ottantasette cantar de' Nibelunghi
Ottantasette cotolette alla Bismarck
Ottantasette tipi di Currywurst
Ottantasette marchi tedeschi
Ottantasette Bundeslighe
Saggia lungimiranza delle potenze vincitrici
Io mi dico e mi ridico: come si poteva
pensare di dividere la Germania in due
e Berlino in quattro?
A partire da oggi, 25 settembre 1945
Berlino sarà pure divisa in ottantasette settori
dimodoché se a qualcuno pungerà vaghezza
di dire “Ich bin ein Berliner”
si ritroverà diviso in ottantasette Kennedy
o se a qualcun altro piglierà l'ùzzolo
di baciare sulla bocca Leonid Brežnev
gli toccherà poi baciare pure ottantasette
membri del soviet supremo berlinese
e con la lingua
Un ducato per i duchi Baader-Meinhof
un marchesato per i marchesi Wallenstein
e, a pensarci bene, fanno ottantotto
se si conta anche il Liechtenstein
Se ne potrebbe al limite aggiungere
un ottantanovesimo
riservato agli intellettuali tedeschi
e, volendo, anche un novantesimo
solo per Wolf Biermann
e la sua pittoresca famiglia
E non si parli più di riunificazioni, Donnerwetter!
E, soprattutto non si parli di operette!
E poi non capisco tutto 'sto problema con le operette
a meno che non preferiate il doktor Goebbels
o Braccobaldur Von Schirach
a Franz Lehár e a Offenbach
(E se per caso fosse così
c'è quel piccolo Quarto Reich che fa per voi,
di ventidue virgola sei chilometri quadrati).
La Germania potrà così tornare a fiorire
sviluppando le sue enormi possibilità
in pace e fratellanza moltiplicate per ottantasette
avrà ottantasette seggi all'ONU
ottantasette lindi eserciti da operetta
all'occorrenza, certo, qualche guerricciola
tra un ducato e un margraviato
per tenersi un po' in allenamento,
che si concluderà con qualche tradizionale trattato
in stile squisitamente
cavalleresco.
In definitiva, con questa decisione
presa oggi, 25 settembre 1945
si eviterà che i popoli di lingua tedesca
(del resto inesistente o quasi, poiché in Germania
si parlano settecentomila dialetti diversi)
crescano e prosperino come hanno fatto per secoli
senza che il resto del mondo abbia più a che fare
con dei rompicoglioni riunificati
con le loro banche centrali
e con gli economisti rigorosi.
Gli ottantasette o ottantotto stati tedeschi
vivranno così tranquilli e sereni
(stai sereno, Heinrich!).
E non ci sarà mai alcun bisogno
di muri!
Basta coi muri!
E quanti cazzo ne vorreste fare, di muri,
ottantasette? Ottantotto? Novanta?
Vi costerebbe più di muri
che il debito greco
o una manovra finanziaria italiana del 2019!
dal 25 settembre 1945,
che anno incredibile!
Formidabile!
Improcrasti-
nabile!
E' finita la guerra
sulla Terra,
con un paio di bombe acca
sul groppone
del Giappone,
ok, d'accordo.
Sì, ma...
E la Germania?
Che ne sarà della Germania?
Was wird denn aus Deutschland?
La Germania,
che smania,
la Pomerania
la Renania,
la Campania
(no, vabbè, l'ultima non c'entra nulla)
Che nessuno si azzardi
a dividere in due
la Germania!
La Germania
infatti, dalla mezzanotte di oggi
venticinque settembre
mille e novecentoquarantacinque
sarà divisa in Ottantasette
(Saggia e lungimirante decisione
che rispetta rigorosamente
la Tradizione germanica).
Microstati
Margraviati
Principati
Granducati
Comitati
Marchesati
(Mi chiedo come si chiameranno
i microstati con un re:
Reati?)
Ducati
E Ford Transitati
E pel foltùna
tutto è stato messo sulla càlta
a Jalta!
No, dico, fino all'ùltimo
se la volevano spartire in quattro
e dividere in due:
Logica avrebbe voluto
che fosse stata almeno divisa in quattro!
No, in quattro,
solo Berlino.
Bellino!
E invece un segreto accordo last minute
ha segretamente ripristinato
la vecchia, cara, amata, frammentata
Germania!
Rispettando la sua Geschichte e la sua Kultur,
rispettando la scrittura in Fraktur
la grande scienza, l'ardita filosofia,
la somma linguistica, il forte medioevo,
la guerra de' trent'anni e i tutti i su' malanni
le rivolte contadine e il grain de folie
Martin Lùtero e Martin Lovàia
Insomma pe' fàlla breve:
Ottantasette microstati
Margraviati
Principati
Granducati
Comitati
Marchesati
Ducati
Ce n'è per tutti i gusti
E per tutti i tedeschi
(sono tutt'altro che monolitici,
date rett'a me.)
Sassonia-Coburgo-Gotha
Mecklemburgo-Anhalt-Beckenbauer
Vorpommern-Weltanschauung
Ostpommern-Hanswurst-Hohenzollern
Vogelweide-Von Braun-Sankt Pauli
Rummenigge-Honecker-Adenauer
Per tutti i gusti
E per tutti i tedeschi
(sono tutt'altro che tutti uguali,
date sempre rett'a me.)
Un margraviato democratico costituzionale
Un granducato comunista ortodosso
Un marchesato socialista liberale
Un comitato anarchico insurrezionale
Due o tre contee verdi ecologiste
Un principato principesco sfavillante
dove si canta la Wacht am Rhein
dentro al castello di Neuschwanstein
E, perché no, in via eccezionale
Anche una Räterepublik
Con Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg
E, sempre in via eccezionale e perchennò
Un Quarto Reich di 22,6 chilometri quadrati in Turingia
tutto bello ariano, bello bianco, dove sfogare in santa pace
i periodici rigurgiti
Ottantasette nazionali di calcio
Che vincono ottantasette campionati mondiali
Ottantasette Goethe poeti nazionali
Ottantasette cantar de' Nibelunghi
Ottantasette cotolette alla Bismarck
Ottantasette tipi di Currywurst
Ottantasette marchi tedeschi
Ottantasette Bundeslighe
Saggia lungimiranza delle potenze vincitrici
Io mi dico e mi ridico: come si poteva
pensare di dividere la Germania in due
e Berlino in quattro?
A partire da oggi, 25 settembre 1945
Berlino sarà pure divisa in ottantasette settori
dimodoché se a qualcuno pungerà vaghezza
di dire “Ich bin ein Berliner”
si ritroverà diviso in ottantasette Kennedy
o se a qualcun altro piglierà l'ùzzolo
di baciare sulla bocca Leonid Brežnev
gli toccherà poi baciare pure ottantasette
membri del soviet supremo berlinese
e con la lingua
Un ducato per i duchi Baader-Meinhof
un marchesato per i marchesi Wallenstein
e, a pensarci bene, fanno ottantotto
se si conta anche il Liechtenstein
Se ne potrebbe al limite aggiungere
un ottantanovesimo
riservato agli intellettuali tedeschi
e, volendo, anche un novantesimo
solo per Wolf Biermann
e la sua pittoresca famiglia
E non si parli più di riunificazioni, Donnerwetter!
E, soprattutto non si parli di operette!
E poi non capisco tutto 'sto problema con le operette
a meno che non preferiate il doktor Goebbels
o Braccobaldur Von Schirach
a Franz Lehár e a Offenbach
(E se per caso fosse così
c'è quel piccolo Quarto Reich che fa per voi,
di ventidue virgola sei chilometri quadrati).
La Germania potrà così tornare a fiorire
sviluppando le sue enormi possibilità
in pace e fratellanza moltiplicate per ottantasette
avrà ottantasette seggi all'ONU
ottantasette lindi eserciti da operetta
all'occorrenza, certo, qualche guerricciola
tra un ducato e un margraviato
per tenersi un po' in allenamento,
che si concluderà con qualche tradizionale trattato
in stile squisitamente
cavalleresco.
In definitiva, con questa decisione
presa oggi, 25 settembre 1945
si eviterà che i popoli di lingua tedesca
(del resto inesistente o quasi, poiché in Germania
si parlano settecentomila dialetti diversi)
crescano e prosperino come hanno fatto per secoli
senza che il resto del mondo abbia più a che fare
con dei rompicoglioni riunificati
con le loro banche centrali
e con gli economisti rigorosi.
Gli ottantasette o ottantotto stati tedeschi
vivranno così tranquilli e sereni
(stai sereno, Heinrich!).
E non ci sarà mai alcun bisogno
di muri!
Basta coi muri!
E quanti cazzo ne vorreste fare, di muri,
ottantasette? Ottantotto? Novanta?
Vi costerebbe più di muri
che il debito greco
o una manovra finanziaria italiana del 2019!
Lingua: Francese
Version française – DEUTSCHLAND 1945 – [11-11-2019] – Ucronia / Uchronie – Marco Valdo M.I. – 2019
Chanson italienne – Deutschland 1945 – [11-11-2019] – Ucronia / Uchronie – Anonimo Toscano del XXI secolo – 2019
Chanson italienne – Deutschland 1945 – [11-11-2019] – Ucronia / Uchronie – Anonimo Toscano del XXI secolo – 2019
Dialogue Maïeutique
Regarde-moi ça une fois, Lucien l’âne mon ami, quelle magnifique satire, notre ami l’Anonyme du Siècle…
Mais, s’écrie Lucien l’âne, y en a-t-il eu d’autres à d’autres siècles ? Je ne le pense pas ; alors, il est inutile de préciser davantage. De toute façon, on le connaît cet anonyme, qui dit-on, réside présentement en Toscane.
En effet, Lucien l’âne mon ami, mais reprenons. Quelle magnifique satire, l’Anonyme du Siècle vient de nous présenter à propos de la division de la Germanie, qu’il trouve tout à fait nécessaire. Certes, son propos est ironique, mais il n’est pas sans fondement : selon lui, tout tient à la fin de la dernière grande guerre que le Pays des Deutschen unifié et expansionniste avait faite – avec ses alliés, dont l’Italie – aux gens des pays d’Europe et d’ailleurs ; et à la fin du Mur de Berlin qui avait réuni les morceaux de l’Allemagne disjoints suite à la guerre sus-dite.
Oh, dit Lucien l’âne, ce n’est ni à moi, ni plus encore à toi qu’il faut expliquer tout ça, puisqu’il t’a pris la fantaisie d’écrire des Histoires d’Allemagne qui racontent tout le siècle écoulé, vu en quelque sorte de l’intérieur, vu la plupart du temps par des yeux allemands. C’était un point de vue particulier et pour l’étranger, inattendu et souvent, rassurant. En gros : non, tous les Allemands n’étaient des fanatiques des Reichs successifs ; non, tous les Allemands ne rêvaient de massacrer tous les Juifs ; non, tous les Allemands ne croyaient pas à l’Empire millénaire ; non, tous les Allemands ne voulaient pas la guerre ; non, tous les Allemands n’étaient pas nazis. Je renverrai à deux de ces chansons qui parlent elles aussi de cette division : «D'Est et d'Ouest » et « Ni d'Est, ni d'Ouest, nazis !». La première disait notamment à propos de 1945 :
«D’Est et d’Ouest, l’ouragan est arrivé ;
Tout s’est écroulé, tout a flambé.
Lugubre année mil neuf cent quarante-cinq :
Dieu n’était plus avec nous, Dieu nous avait lâchés.
Remember, aucun n’a pu oublier
Mil neuf cent quarante-cinq. »
Tu fais bien, Lucien l’âne mon ami, de rappeler ces chansons-là qui rappelle précisément ça ; pour un peu, on l’oublierait. Cependant, revenons à cette longue diatribe de l’Anonyme et à l’idée éclatante qu’il y développe tel une Pénélope en attente du retour d’Ulysse, je veux dire ainsi, inlassablement.
Hoho, dit Lucien l’âne, et quelle peut bien être cette idée stupéfiante ?
Eh bien, reprend Marco Valdo M.I., notre Anonyme suggère une retour à la Germanie, autrement dit l’idée d’une division de l’Allemagne en 87 micro-États, comme elle le fut aux temps où elle n’avait pas encore son masque d’ogre et ses bottes de sept lieues. Une Allemagne où les Allemands étaient tout aussi querelleurs et massacreurs, mais entre eux. C’était excellent pour sa réputation et surtout, pour tous ses voisins. D’un autre côté, ce serait une bonne idée d’étendre ce système de décomposition aristo-démocratique à l’ensemble des pays d’Europe. Ce serait la réalisation de ce fantôme qui hante nos contrées : l’Europe des régions. Au-delà de ça, il y a toujours intérêt à démanteler les Empires et à tout le moins, d’atténuer le poids, les effets et les interventions du pouvoir central sur les habitants. Il s’agit de réduire à des dimensions maîtrisables la taille des régions ; je veux dire aussi ramener les États nations à la dimension de ce qu’un habitant peut sentir à sa mesure d’homme ; où en quelque sorte, il peut se sentir vivre, où il peut se comprendre comme une unité signifiante.
Arrête-toi là, Marco Valdo M.I., sinon tu vas nous asséner une conférence et ce n’est pas le lieu. Cela dit, tissons le linceul de ce vieux monde belliqueux, envahisseur, centralisateur, titanesque costume mal coupé et cacochyme.
Heureusement !
Ainsi Paraleient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Regarde-moi ça une fois, Lucien l’âne mon ami, quelle magnifique satire, notre ami l’Anonyme du Siècle…
Mais, s’écrie Lucien l’âne, y en a-t-il eu d’autres à d’autres siècles ? Je ne le pense pas ; alors, il est inutile de préciser davantage. De toute façon, on le connaît cet anonyme, qui dit-on, réside présentement en Toscane.
En effet, Lucien l’âne mon ami, mais reprenons. Quelle magnifique satire, l’Anonyme du Siècle vient de nous présenter à propos de la division de la Germanie, qu’il trouve tout à fait nécessaire. Certes, son propos est ironique, mais il n’est pas sans fondement : selon lui, tout tient à la fin de la dernière grande guerre que le Pays des Deutschen unifié et expansionniste avait faite – avec ses alliés, dont l’Italie – aux gens des pays d’Europe et d’ailleurs ; et à la fin du Mur de Berlin qui avait réuni les morceaux de l’Allemagne disjoints suite à la guerre sus-dite.
Oh, dit Lucien l’âne, ce n’est ni à moi, ni plus encore à toi qu’il faut expliquer tout ça, puisqu’il t’a pris la fantaisie d’écrire des Histoires d’Allemagne qui racontent tout le siècle écoulé, vu en quelque sorte de l’intérieur, vu la plupart du temps par des yeux allemands. C’était un point de vue particulier et pour l’étranger, inattendu et souvent, rassurant. En gros : non, tous les Allemands n’étaient des fanatiques des Reichs successifs ; non, tous les Allemands ne rêvaient de massacrer tous les Juifs ; non, tous les Allemands ne croyaient pas à l’Empire millénaire ; non, tous les Allemands ne voulaient pas la guerre ; non, tous les Allemands n’étaient pas nazis. Je renverrai à deux de ces chansons qui parlent elles aussi de cette division : «D'Est et d'Ouest » et « Ni d'Est, ni d'Ouest, nazis !». La première disait notamment à propos de 1945 :
«D’Est et d’Ouest, l’ouragan est arrivé ;
Tout s’est écroulé, tout a flambé.
Lugubre année mil neuf cent quarante-cinq :
Dieu n’était plus avec nous, Dieu nous avait lâchés.
Remember, aucun n’a pu oublier
Mil neuf cent quarante-cinq. »
Tu fais bien, Lucien l’âne mon ami, de rappeler ces chansons-là qui rappelle précisément ça ; pour un peu, on l’oublierait. Cependant, revenons à cette longue diatribe de l’Anonyme et à l’idée éclatante qu’il y développe tel une Pénélope en attente du retour d’Ulysse, je veux dire ainsi, inlassablement.
Hoho, dit Lucien l’âne, et quelle peut bien être cette idée stupéfiante ?
Eh bien, reprend Marco Valdo M.I., notre Anonyme suggère une retour à la Germanie, autrement dit l’idée d’une division de l’Allemagne en 87 micro-États, comme elle le fut aux temps où elle n’avait pas encore son masque d’ogre et ses bottes de sept lieues. Une Allemagne où les Allemands étaient tout aussi querelleurs et massacreurs, mais entre eux. C’était excellent pour sa réputation et surtout, pour tous ses voisins. D’un autre côté, ce serait une bonne idée d’étendre ce système de décomposition aristo-démocratique à l’ensemble des pays d’Europe. Ce serait la réalisation de ce fantôme qui hante nos contrées : l’Europe des régions. Au-delà de ça, il y a toujours intérêt à démanteler les Empires et à tout le moins, d’atténuer le poids, les effets et les interventions du pouvoir central sur les habitants. Il s’agit de réduire à des dimensions maîtrisables la taille des régions ; je veux dire aussi ramener les États nations à la dimension de ce qu’un habitant peut sentir à sa mesure d’homme ; où en quelque sorte, il peut se sentir vivre, où il peut se comprendre comme une unité signifiante.
Arrête-toi là, Marco Valdo M.I., sinon tu vas nous asséner une conférence et ce n’est pas le lieu. Cela dit, tissons le linceul de ce vieux monde belliqueux, envahisseur, centralisateur, titanesque costume mal coupé et cacochyme.
Heureusement !
Ainsi Paraleient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
DEUTSCHLAND 1945
Bonjour. Je vous raconte
Le 25 septembre 1945,
Oui, de 1945 !
Quelle année incroyable !
Formidable !
Improcrastinable !
La guerre est finie
Sur Terre
Avec quelques bombes à fission
Sur les arrières
Du Japon,
Et de la Germanie.
La Germanie,
Quelle belle terre !,
Avec la Poméranie,
La Rhénanie,
La Campanie
(non, euh, la dernière n’a rien à y faire).
Ne vous avisez pas
De diviser en deux parties
La Germanie !
La Germanie
En fait, dès minuit, sera
Divisée en quatre-vingt-sept États
(Une sage et clairvoyante décision
Qui très strictement respectera
L’Histoire et la Tradition).
Des microétats :
Margraviats,
Principautés,
Grand-Duchés,
Comtés,
Marquisats.
(Je me demande quel sera
Le nom des micro-monarchies ?
Royalties ?)
Et heureusement
Tout a été remis droit
à Yalta !
Non, dis-je, jusqu’au dernier instant
Ils voulaient se la partager à quatre
Et en deux la diviser.
La logique aurait aimé
De la diviser aussi en quatre !
Non, en quatre,
C’est seulement pour Berlin.
Quel machin !
Mais en dernière minute un secret accord
A discrètement restauré encore
La vieille, chère, bien-aimée Germanie
En respectant son Histoire et sa Kultur,
En respectant son écriture en Fraktur,
Sa grande science, son audacieuse philosophie,
Sa somme linguistique, ses forts médiévaux,
Sa guerre de Trente Ans, et tous ses maux :
Ses révoltes paysannes et son grain de folie
Martin Luther et les autres piétés
Je veux dire, en résumé :
Des microétats :
Margraviats,
Principautés,
Grand-Duchés,
Comtés,
Marquisats.
(Pour tous les goûts évidemment
Et pour tous les Allemands).
Saxe-Gotha-Cobourg,
Anhalt-Beckenbauer-Mecklembourg,
Weltanschauung -Vorpommern,
Ostpommern-Hanswurst-Hohenzollern,
Vogelweide-Von Braun-Adenauer,
Sankt Pauli -Rummenigge-Honecker,
(Pour tous les goûts évidemment
Et pour tous les Allemands).
Un margraviat constitutionnel démocrate,
Un Grand-Duché communiste orthodoxe,
Un marquisat libéral socialiste,
Un comité insurrectionnel anarchiste,
Deux ou trois comtés verts écologistes,
Une principauté princière avant-gardiste
Où on chanterait la Wacht am Rhein
À l’intérieur du château de Neuschwanstein.
Et, dans des circonstances si historiques,
Aussi une Räterepublik
Avec Karl Liebknecht et Rosa Luxembourg
Et pourquoi pas, pour toujours,
En Thuringe, un quatrième Reich de 22,6 kilomètres carrés
Tout aryen, tout blanc, où envoyer
Les excités au bras levé.
Équipes nationales de football : quatre-vingt-sept ;
Champions du monde quatre étoiles : quatre-vingt-sept ;
Goethe, poète national : quatre-vingt-sept ;
Chants des Nibelungen : quatre-vingt-sept ;
Paires de rouflaquettes de Bismarck : quatre-vingt-sept ;
Marks allemands : quatre-vingt-sept ;
Bundesligues : quatre-vingt-sept ;
Sage prévoyance des puissances qui ont gagné.
Je me dis et je me redis : comment a-t-on pu imaginer
En deux, la Germanie diviser
Et à quatre, Berlin se partager ?
À compter du 25 septembre 1945, sur l’heure,
Berlin sera divisée en secteurs
De sorte que si quelqu’un a à cœur
De dire "Ich bin ein Berliner", lui aussi,
Il finira divisé en quatre-vingt-sept Kennedy.
Ou si un autre, piqué par une autre mouche,
Veut embrasser Leonid Brežnev sur la bouche,
Il lui adviendra d’embrasser dès le matin
Les quatre-vingt-sept membres du Soviet suprême de Berlin
Avec la langue et sans les mains.
Pour les ducs de Baader-Meinhof, un duché
Pour les Comtes Wallenstein, un comté
Et, il y aura quatre-vingt-huit unités,
Si le Liechtenstein est également compté.
Qu’on ne parle plus de réunification, saperlipopette
Et surtout qu’on ne parle pas d’opérettes !
Il y a un problème avec les opérettes ?
Sauf si vous préférez le doktor Goebbels en jupette,
Ou Braccobaldur Von Schirach
Au lieu de Franz Lehár et d’Offenbach
(Et si d’aventure, c’était le cas, voyez-vous,
Il y a ce petit Quatrième Reich rien que pour vous,
Vingt-deux virgule six kilomètres carrés, en tout).
À nouveau pourra alors s’épanouir la Germanie,
Développer ses énormes potentialités,
Multipliées par quatre-vingt-sept dans la paix et la fraternité.
Elle aura quatre-vingt-sept sièges aux Nations-Unies ;
Quatre-vingt-sept joyeuses armées d’opérette ;
Si besoin, bien sûr, une guerre guillerette
Entre un margraviat et un duché,
Question d’un peu s’entraîner
Et de conclure des traités presque
Semblables aux usages
En usage en son grand âge
Chevaleresque.
En définitive, cette décision
prise ce 25 septembre 1945
Empêchera les peuples de langue allemande
(langue inexistante, car les Allemands
Parlent sept cent mille dialectes différents)
De trop croître et prospérer comme avant
De sorte que le reste du monde n’ait plus à faire
Quoi que ce soit avec des emmerdeurs réunifiés
Avec leurs banques centrales au cœur de fer
Et leurs économistes strictement bornés.
Les quatre-vingt-sept ou quatre-vingt-huit États germains
Vivront dans le calme et sereins.
(Soyez assuré, Heinrich, c’est certain !).
Et il n’y aura plus jamais besoin
De murs comme à Berlin !
Basta les murs !
Et combien voulez-vous en faire, putain, de ces murs ?
Quatre-vint-sept, quatre-vingt-huit, nonante ?
Ils créeraient une dette géante
Plus gigantesque que la dette hellène
Ou un ajustement de la dette italienne.
Bonjour. Je vous raconte
Le 25 septembre 1945,
Oui, de 1945 !
Quelle année incroyable !
Formidable !
Improcrastinable !
La guerre est finie
Sur Terre
Avec quelques bombes à fission
Sur les arrières
Du Japon,
Et de la Germanie.
La Germanie,
Quelle belle terre !,
Avec la Poméranie,
La Rhénanie,
La Campanie
(non, euh, la dernière n’a rien à y faire).
Ne vous avisez pas
De diviser en deux parties
La Germanie !
La Germanie
En fait, dès minuit, sera
Divisée en quatre-vingt-sept États
(Une sage et clairvoyante décision
Qui très strictement respectera
L’Histoire et la Tradition).
Des microétats :
Margraviats,
Principautés,
Grand-Duchés,
Comtés,
Marquisats.
(Je me demande quel sera
Le nom des micro-monarchies ?
Royalties ?)
Et heureusement
Tout a été remis droit
à Yalta !
Non, dis-je, jusqu’au dernier instant
Ils voulaient se la partager à quatre
Et en deux la diviser.
La logique aurait aimé
De la diviser aussi en quatre !
Non, en quatre,
C’est seulement pour Berlin.
Quel machin !
Mais en dernière minute un secret accord
A discrètement restauré encore
La vieille, chère, bien-aimée Germanie
En respectant son Histoire et sa Kultur,
En respectant son écriture en Fraktur,
Sa grande science, son audacieuse philosophie,
Sa somme linguistique, ses forts médiévaux,
Sa guerre de Trente Ans, et tous ses maux :
Ses révoltes paysannes et son grain de folie
Martin Luther et les autres piétés
Je veux dire, en résumé :
Des microétats :
Margraviats,
Principautés,
Grand-Duchés,
Comtés,
Marquisats.
(Pour tous les goûts évidemment
Et pour tous les Allemands).
Saxe-Gotha-Cobourg,
Anhalt-Beckenbauer-Mecklembourg,
Weltanschauung -Vorpommern,
Ostpommern-Hanswurst-Hohenzollern,
Vogelweide-Von Braun-Adenauer,
Sankt Pauli -Rummenigge-Honecker,
(Pour tous les goûts évidemment
Et pour tous les Allemands).
Un margraviat constitutionnel démocrate,
Un Grand-Duché communiste orthodoxe,
Un marquisat libéral socialiste,
Un comité insurrectionnel anarchiste,
Deux ou trois comtés verts écologistes,
Une principauté princière avant-gardiste
Où on chanterait la Wacht am Rhein
À l’intérieur du château de Neuschwanstein.
Et, dans des circonstances si historiques,
Aussi une Räterepublik
Avec Karl Liebknecht et Rosa Luxembourg
Et pourquoi pas, pour toujours,
En Thuringe, un quatrième Reich de 22,6 kilomètres carrés
Tout aryen, tout blanc, où envoyer
Les excités au bras levé.
Équipes nationales de football : quatre-vingt-sept ;
Champions du monde quatre étoiles : quatre-vingt-sept ;
Goethe, poète national : quatre-vingt-sept ;
Chants des Nibelungen : quatre-vingt-sept ;
Paires de rouflaquettes de Bismarck : quatre-vingt-sept ;
Marks allemands : quatre-vingt-sept ;
Bundesligues : quatre-vingt-sept ;
Sage prévoyance des puissances qui ont gagné.
Je me dis et je me redis : comment a-t-on pu imaginer
En deux, la Germanie diviser
Et à quatre, Berlin se partager ?
À compter du 25 septembre 1945, sur l’heure,
Berlin sera divisée en secteurs
De sorte que si quelqu’un a à cœur
De dire "Ich bin ein Berliner", lui aussi,
Il finira divisé en quatre-vingt-sept Kennedy.
Ou si un autre, piqué par une autre mouche,
Veut embrasser Leonid Brežnev sur la bouche,
Il lui adviendra d’embrasser dès le matin
Les quatre-vingt-sept membres du Soviet suprême de Berlin
Avec la langue et sans les mains.
Pour les ducs de Baader-Meinhof, un duché
Pour les Comtes Wallenstein, un comté
Et, il y aura quatre-vingt-huit unités,
Si le Liechtenstein est également compté.
Qu’on ne parle plus de réunification, saperlipopette
Et surtout qu’on ne parle pas d’opérettes !
Il y a un problème avec les opérettes ?
Sauf si vous préférez le doktor Goebbels en jupette,
Ou Braccobaldur Von Schirach
Au lieu de Franz Lehár et d’Offenbach
(Et si d’aventure, c’était le cas, voyez-vous,
Il y a ce petit Quatrième Reich rien que pour vous,
Vingt-deux virgule six kilomètres carrés, en tout).
À nouveau pourra alors s’épanouir la Germanie,
Développer ses énormes potentialités,
Multipliées par quatre-vingt-sept dans la paix et la fraternité.
Elle aura quatre-vingt-sept sièges aux Nations-Unies ;
Quatre-vingt-sept joyeuses armées d’opérette ;
Si besoin, bien sûr, une guerre guillerette
Entre un margraviat et un duché,
Question d’un peu s’entraîner
Et de conclure des traités presque
Semblables aux usages
En usage en son grand âge
Chevaleresque.
En définitive, cette décision
prise ce 25 septembre 1945
Empêchera les peuples de langue allemande
(langue inexistante, car les Allemands
Parlent sept cent mille dialectes différents)
De trop croître et prospérer comme avant
De sorte que le reste du monde n’ait plus à faire
Quoi que ce soit avec des emmerdeurs réunifiés
Avec leurs banques centrales au cœur de fer
Et leurs économistes strictement bornés.
Les quatre-vingt-sept ou quatre-vingt-huit États germains
Vivront dans le calme et sereins.
(Soyez assuré, Heinrich, c’est certain !).
Et il n’y aura plus jamais besoin
De murs comme à Berlin !
Basta les murs !
Et combien voulez-vous en faire, putain, de ces murs ?
Quatre-vint-sept, quatre-vingt-huit, nonante ?
Ils créeraient une dette géante
Plus gigantesque que la dette hellène
Ou un ajustement de la dette italienne.
inviata da Marco Valdo M.I. - 12/11/2019 - 19:06
×
Ucronia / Uchronie