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Lamento del Partigiano

anonimo
Lingua: Italiano



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(Tullio Bugari)


E' ancora una canzone della Brigata Valle Gesso “I.Vivanti” e si canta sull'aria di “Va l'alpin sulle alte cime”. A detta del Comandante Aldo Quaranta questa poteva dirsi la canzone della Banda di Roccavione e doveva essere stata scritta da Enrico Giorgis (Ricu).

Borgo S.D., 1946. Inaugurazione del monumento alla Resistenza. La benedizione di don Raimondo Viale.
Borgo S.D., 1946. Inaugurazione del monumento alla Resistenza. La benedizione di don Raimondo Viale.


Testo originale pubblicato nel libretto clandestino del 1944 "Canta il Partigiano" e successiva ristampa del 1947 a cura di Panfilo Editore in Cuneo.
Riproposto (agosto 2019) nella bella rivista MARITTIME a firma di Mauro FANTINO: tutti i dettagli li trovate alla pagina La veglia del partigiano
Marcia ancora il partigiano
Per le valli tutte in fior
Marcia sempre e va lontano
Con la fronte in gran sudor

Con lo zaino sulle spalle
Se ne va col mitra in man
E si ferma in ogni valle
Ma una casa cerca invan

Dove possa riposare
In un letto con il lenzuol
Questo può solo sognare
Il suo letto è il duro suol

Lui si sveglia la mattina
Coi tedeschi giù nel piano
Che risalgon la collina
Per pigliare il partigian

Ma lui punta la mitraglia
Contro il barbaro invasor
Mentre canta “Italia Italia
Cosa importa se si muor”.

inviata da gianfranco - 1/8/2019 - 16:13




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