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Giorni senza memoria

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Langue: italien


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25 aprile 2019
Giorni senza memoria
Giorni senza memoria

Nabil Bey: voce, bouzouki, chitarra acustica, bendir
Michele Lobaccaro: basso elettrico, contrabbasso elettrico, chitarre acustiche, cori
Mirko Signorile: pianoforte
Pippo Ark D’Ambrosio: batteria, percussioni a cornice
Adolfo La Volpe: chitarra elettrica, oud, basso elettrico
Special Guest: Massimo Zamboni: chitarra elettrica

Il brano intende essere un invito a riflettere su questi temi superando visioni parziali colonialistiche ed “eurocentriche” per contribuire alla costruzione attiva di una memoria viva e sempre in dialogo con l’attualità, Il tutto in un’ottica di speranza come suggerisce il ritornello: “Per leggi incomprensibili dopo il buio sai nascerà una luce”, che forse è rappresentata proprio da quella linea che collega il cervello al cuore e che viene tracciata da una bambina nel videoclip.
Nel testo si ricordano una serie di genocidi e di crimini contro l’umanità che spesso vengono dimenticati: i “Giorni senza memoria” appunto; da quello contro i nativi americani a quello contro gli armeni, dalle bombe atomiche sganciate sul Giappone alla follia criminale dei Khmer rossi fino a giungere all’apartheid che esercita l’occupazione israeliana contro i palestinesi, il tutto passando per la terribile realtà dei campi di concentramento nazisti.
Storni in aria attraversano
un cielo macchiato di neve
e le notti non cancellano
l'odore che il lager nasconde
tu mi chiedi saprai ritrovare
la speranza che ci riscaldava
dai gradini di una lunga scala
a Mauthausen si precipitava
nei giorni della memoria
nei giorni della memoria
nei giorni della memoria
nei giorni della memoria
nei giorni senza memoria

Sei milioni di innocenti
annientati con una fiammata
Hiroshima, Nagasaki
una luce accecante al magnesio
C'è chi fotografava gli armeni
perduti nei rossi deserti
e l'Europa per la sua ricchezza
rese schiavi i fratelli africani
chi potrà risvegliare la mia umanità
per leggi incomprensibili
dopo il buio sai nascerà la luce
La follia dei khmer rossi,
la violenza dell'Inquisizione
I nativi decimati
i massacri per il nuovo mondo
poi rivedo mio padre fuggire
dalla furia nazista di Jaffa
interi villaggi distrutti
nel delirio di una terra promessa
nei giorni della memoria
nei giorni della memoria
nei giorni della memoria
nei giorni della memoria
nei giorni senza memoria

chi potrà risvegliare la mia umanità
per leggi incomprensibili
dopo il buio sai nascerà la luce

envoyé par Dq82 + adriana - 10/6/2019 - 20:35


Cuore Meridiano (2024)
[[https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCcwdPOS_YbaE66DUAHTISJnvdo71mwFSI4z4X1LQoYwZHPn0PW_1NXTm0fnnGzRoPdrISqT9GZkHW6BneHH_eZoVCeL44MHjjZtes0oaXDbRV83794OXHrikNYuutrT0ggIJflEOfF-K2fq6JQGkNrgT0voTuSv7-tCVxsDhTgerlRW9FH3c4MO5Q/s320/Radiodervish-CuoreMeridiano.jpg|Cuore Meridiano]



Chiude il disco, l’inedito “Giorni senza memoria” in cui spicca la partecipazione di Massimo Zamboni alla chitarra elettrica e nel cui testo si susseguono le immagini di Hiroshima e Nagasaki dopo la bomba atomica, lo sterminio degli armeni, le repressioni dei khmer rossi in Cambogia e l’occupazione della Palestina da parte degli israeliani. Sebbene di breve durata, “Cuore Meridiano” è un disco di bruciante attualità, un raggio di luce e di bellezza che fende questi giorni bui in cui lo spettro della guerra si aggira con insistenza nel mondo.
blogfoolk

Dq82 - 16/10/2024 - 13:51




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