Quante brave persone
tutte vestite bene
tutte bene educate
timorate di Dio
..Quante brave persone
Quante brave persone
nelle loro casette
con le belle famiglie
tutte bene ordinate
tutto il resto non conta
...Quante brave persone
Quante brave persone
che poi arrivano a casa
e chiudono bene la porta
e si barricano dentro
fuori il resto non conta
tutto il resto non conta
le notizie da fuori
le ricevono solo
attraverso i canali
del modello a 38 colori
tutte vestite bene
tutte bene educate
timorate di Dio
..Quante brave persone
Quante brave persone
nelle loro casette
con le belle famiglie
tutte bene ordinate
tutto il resto non conta
...Quante brave persone
Quante brave persone
che poi arrivano a casa
e chiudono bene la porta
e si barricano dentro
fuori il resto non conta
tutto il resto non conta
le notizie da fuori
le ricevono solo
attraverso i canali
del modello a 38 colori
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2019 - 13:48
Lingua: Inglese
English translation / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
Riccardo Venturi, 12-3-2019 14:25
Riccardo Venturi, 12-3-2019 14:25
HOW MANY HONEST PEOPLE
How many honest people,
All properly dressed,
All of them God fearing,
...How many honest people
How many honest people
In their cosy homes,
With their nice families
All so tidy and neat,
All the rest doesn't matter
...How many honest people
How many honest people
Who come back home,
And then lock the door
And hole up inside
The outside world doesn't matter
All the rest doesn't matter
And they get all the news
From outside through the channels
Of their 38 colour TV sets.
How many honest people,
All properly dressed,
All of them God fearing,
...How many honest people
How many honest people
In their cosy homes,
With their nice families
All so tidy and neat,
All the rest doesn't matter
...How many honest people
How many honest people
Who come back home,
And then lock the door
And hole up inside
The outside world doesn't matter
All the rest doesn't matter
And they get all the news
From outside through the channels
Of their 38 colour TV sets.
Lingua: Tedesco
Traduzione tedesca / German translation / Traduction allemande / Deutsche Übersetzung / Saksankielinen käännös: Juha Rämö
WIE VIELE BRAVE MENSCHEN
Wie viele brave Menschen,
alle gut gekleidet,
alle gut ausgebildet
und gottesfürchtig,
...wie viele brave Menschen
Wie viele brave Menschen
in ihren Häusern
mit ihren schönen Familien,
alles bestens bestellt,
alles Andere ist egal,
...wie viele brave Menschen
Wie viele brave Menschen,
die nach Hause kommen
und die Tür gut verschließen
und sich drinnen einsperren,
was außerhalb ist, zählt nicht,
alles Andere zählt nicht,
von draußen bekommen sie Nachrichten
nur über ihre Fernsehkanäle
in 38 Farben.
Wie viele brave Menschen,
alle gut gekleidet,
alle gut ausgebildet
und gottesfürchtig,
...wie viele brave Menschen
Wie viele brave Menschen
in ihren Häusern
mit ihren schönen Familien,
alles bestens bestellt,
alles Andere ist egal,
...wie viele brave Menschen
Wie viele brave Menschen,
die nach Hause kommen
und die Tür gut verschließen
und sich drinnen einsperren,
was außerhalb ist, zählt nicht,
alles Andere zählt nicht,
von draußen bekommen sie Nachrichten
nur über ihre Fernsehkanäle
in 38 Farben.
inviata da Juha Rämö - 13/3/2019 - 14:54
Lingua: Finlandese
Traduzione finlandese / Finnish translation / Traduction finnoise / Suomennos: Juha Rämö
KUINKA MONTA HYVÄÄ IHMISTÄ
Kuinka monta hyvää ihmistä,
hyvin pukeutunutta,
hyvin koulutettua,
Jumalaa pelkäävää,
...kuinka monta hyvää ihmistä
Kuinka monta hyvää ihmistä
kauniissa kodeissaan,
hyvissä perheissään,
kaikki asiat järjestyksessä,
eikä millään muulla ole väliä,
...kuinka monta hyvää ihmistä
Kuinka monta hyvää ihmistä,
jotka tulevat kotiin,
lukitsevat visusti ovensa,
linnoittautuvat taloonsa
ulkopuolisesta maailmasta piittaamatta,
mistään muusta piittaamatta,
joiden ainoa yhteys ulkomaailmaan
ovat TV-kanavien
38 värin uutislähetykset.
Kuinka monta hyvää ihmistä,
hyvin pukeutunutta,
hyvin koulutettua,
Jumalaa pelkäävää,
...kuinka monta hyvää ihmistä
Kuinka monta hyvää ihmistä
kauniissa kodeissaan,
hyvissä perheissään,
kaikki asiat järjestyksessä,
eikä millään muulla ole väliä,
...kuinka monta hyvää ihmistä
Kuinka monta hyvää ihmistä,
jotka tulevat kotiin,
lukitsevat visusti ovensa,
linnoittautuvat taloonsa
ulkopuolisesta maailmasta piittaamatta,
mistään muusta piittaamatta,
joiden ainoa yhteys ulkomaailmaan
ovat TV-kanavien
38 värin uutislähetykset.
inviata da Juha Rämö - 13/3/2019 - 14:56
Caro Ricardito, l'aria che tira è davvero nera, nera e lugubre...
L'altro giorno, qui nella capitale sabauda, quel vecchio schifoso di Borghezio ha inaugurato una sede del movimento di estrema destra Legio Subalpina.
A rovinare la festa dei nazifascisti, un pugno di residenti, uno che imbracciava un cartello con su scritto "No al Fascismo"...
I carabinieri antisommossa erano significativamente schierati verso il gruppetto sparuto di antifascisti, a proteggere le decine di energumeni che attendevano all'inaugurazione della loro sede.
Mi sembra incredibile in un paese civile, con una Costituzione fondata sull'antifascismo e la Resistenza, che oggi si possa assistere a scene del genere...
La bête est revenue... Meno male che c'è ancora qualcuno che si oppone apertamente.
Saluzzi
L'altro giorno, qui nella capitale sabauda, quel vecchio schifoso di Borghezio ha inaugurato una sede del movimento di estrema destra Legio Subalpina.
A rovinare la festa dei nazifascisti, un pugno di residenti, uno che imbracciava un cartello con su scritto "No al Fascismo"...
I carabinieri antisommossa erano significativamente schierati verso il gruppetto sparuto di antifascisti, a proteggere le decine di energumeni che attendevano all'inaugurazione della loro sede.
Mi sembra incredibile in un paese civile, con una Costituzione fondata sull'antifascismo e la Resistenza, che oggi si possa assistere a scene del genere...
La bête est revenue... Meno male che c'è ancora qualcuno che si oppone apertamente.
Saluzzi
B.B. - 12/3/2019 - 22:47
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Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Edoardo Bennato
Album / Albumi: La torre di Babele
Tra pochi giorni, alla fine del mese, si terrà nella città di Verona retta da un sindaco leghista, il Congresso mondiale delle famiglie o qualcosa del genere (la denominazione esatta non me la ricordo). Si tratta di un'iniziativa internazionale promossa e sponsorizzata da ogni cosa appartenente alla “galassia” delle estreme destre; ci saranno proprio tutti, da Forza Nuova agli ultrà omofobi africani (e omofobe africane), dai supertradizionalisti francesi al “ministro delle famiglie” italiano Fontana, dagli antiabortisti ai russi “sostenitori della famiglia tradizionale”, da Giorgia Meloni agli ungheresi familisti al governo, da Casapound al presidente moldavo omofobo. Ci sarà anche tale Lucy Akello, “ministro ombra” per lo sviluppo sociale in Uganda, che nel 2017 ha presentato una proposta di legge contro le coppie omosessuali che prevede fino alla pena di morte. Il tutto ben sponsorizzato dalla Regione Veneto retta dal destrone Zaia, e con una locandina ufficiale dove una bella bambina dall'aspetto piuttosto ariano gioca a fare l'aviatrice facendo il saluto fascista (sebbene con un curioso pugno chiuso). Insomma, come dire: proprio una bella congrega, unita nei capisaldi della regressione e del fascismo mondiale: tra di questi, come dubitarne, la “famiglia” (tradizionale, come la chiamano loro, ignorando forse che antichissime tradizioni nei rapporti umani hanno previsto modalità che troverebbero alquanto singolari). Il familismo, ovviamente appoggiato incondizionatamente da chiese di questo o quel dio, è per natura fascista: conta soltanto la propria famigliuola (ivi compreso quando la si stermina per un motivo o per un altro), “nucleo fondamentale” e perfetta riproduzione della società gerarchica e dell'ordine costituito, territorio dove si educa all'obbedienza e alla sottomissione con ruoli ben definiti e benedetta da una qualche forma di padreterno (un padre, ovviamente). Ogni altra combinazione nei rapporti umani deve essere semplicemente proibita, assieme a tutti gli altri ammennicoli (divorzio, aborto ecc.). L'omosessualità? Nei casi migliori, una malattia da curare (forzatamente); in quelli peggiori, un reato passibile anche di sentenza capitale. La faccio volutamente semplice, ma è questo che hanno in mente, ovunque. Un insieme di casette linde e tranquille, dove non entra niente, dove qualcuno comanda e gli altri obbediscono. La riproduzione perfetta, appunto, dello stato fascista, di una caserma. E anche fuori, del resto, è quel che preconizzano per ogni altra istituzione, dalla scuola al mondo del lavoro. Nulla di nuovo sotto il sole, nonostante, regolarmente, questi cialtroni si presentino come “forze nuove” o roba del genere. Nuove non lo sono affatto, ma periodicamente -magari dopo certe “crisi” ben organizzate e indotte per eliminare un bel po' di poveri dalla faccia della terra, dato che i poveri costano notoriamente troppo- tornano ad avere un gran successo, con tutte le loro “famiglie” (termine derivato, non mi stancherò mai di dirlo, da una radice latina che significa “schiavo”).
Mi è venuto quindi, stamani, di dedicare -nel mio e nostro infinitesimo piccolo- una canzonetta a questo “congresso”, ai suoi partecipanti, alle loro belle famigliuole tradizionali, al Pillon con il farfallino, ai fascisti “ribelli e non conformi” e anche alle ministre-ombra ugandesi. L'ha scritta e cantata, nel 1976, Edoardo Bennato e parla, appunto, di tutte queste brave persone e delle loro famiglie. Edoardo Bennato, nato a Napoli nel 1946, si è volatilizzato circa alla metà degli anni '80 del secolo scorso quando ha cominciato a dire che “erano solo canzonette” (per questo l'ho chiamata, questa, appunto, “canzonetta”), quando si è trasformato in Peter Pan che non voleva crescere più (in una parola: deresponsabilizzandosi nel consueto svacco musicale che in quell'epoca di “riflusso” ha colpito tanti cantautori quando si sono accorti che certe tematiche erano passate di moda e non “tiravano” più), quando si è messo persino a cantare assieme a una ragazza senese l'inno dei mondiali di calcio (“è gol, è gol, imprevedibile gol”) e altre cose tipo fare i jingles per gli spot di una compagnia di telefonini. Ultimamente lo si è visto anche farsi dei selfie con il signor ministro dell'Interno, che del resto -da giovincello- frequentava (a suo dire) il centro sociale Leoncavallo di Milano. Il signor Bennato Edoardo me lo ricordo in un altro modo, quand'ero pischello anch'io. Mi ricordo di due o tre suoi album, tra i quali quello da cui è tratta questa canzonetta (“La torre di Babele”). Mi ricordo -mi sa- di troppe cose che farei meglio a dimenticare e a uniformarmi, ora che sono diventato vecchio senza peraltro nessunissima voglia di fare il Peter Pan. Questa canzonetta, dicevo, parla di brave persone e famigliuole. Certo, avrebbe bisogno di un'aggiornamentino tecnologico; se i punti fondamentali restano invariati (e invariabili), nelle casette delle brave persone attuali, e nelle loro famigline più o meno “tradizionali”, sono entrati nuovi e più potenti mezzi per filtrare il mondo là fuori e la sua infinita varietà e complessità. Se, nel 1976, il “top” era la “televisione a 38 colori”, non sto neanche a dire che cosa le nostre belle famiglie hanno a disposizione oggigiorno, magari con il “controllo parentale” mentre il capofamiglia si sollazza sui social alla ricerca di ragazzine (o ragazzini) tredicenni, dove magari ritrova anche il parroco. Non sto neanche a dire che cosa succede non di rado, quando tutti si sono “barricati dentro”; perché la “famiglia tradizionale”, quando per una causa o per un'altra, va a catafascio, è passibile di strage seguita dalle interviste ai vicini (“erano così brave persone, oneste, felici, solari -aggettivo che porta uno sculo terribile, quando i vicini dicono che eri “solare” vuol dire che sei morto ammazzato). Fa niente; e direi, che, tutto sommato, ricorrere al vecchio Edo di quand'era giovane non fa male, anche perché è fuor di dubbio che i familisti aborrono quel periodo, quegli anni '70 quando tutto, e in primis la “famiglia”, era messo non solo in discussione, ma in pericolo nelle sue stesse fondamenta. Ci hanno pensato, poi, repressione, droga, normalizzazione, galere, “legalità”; ci hanno pensato dèi e chiese in cui nessuno più crede, ma che sono state finalmente ridotte alla loro nudità di centri di potere e di controllo capillare; ci ha pensato il medioevo ipertecnologico seminatore di odio e di massificazione mentale e sociale; ci hanno pensato, nella loro funzione di braccio armato, fascismi e fascisti di ogni risma. Sulle note di una canzonetta venuta da un passato vicino e lontano, auguro quindi ai congressisti delle “famiglie tradizionali”, a tutte quelle brave persone, un'altrettanto tradizionale e salvifico omen: quello di sprofondare all'inferno, e magari nel girone dei sodomiti. [RV]