E poi sui prati lasciammo
scialbi detriti di guerra
sopra i millenni strisciammo
ce la sognammo
la terra là dove uomini
portarono le leggi
avvinghiati ai propri fini personali
quasi sempre irrealizzati
ora testimoni muti
e non vedemmo al di là del cosmo
quando ci travolse
vagammo a lungo tra i fiori malati
rincorrendo cieli perduti
sotto un'altissima pace per chi crede
a un segno o a una croce
ma la storia non si contraddice
la storia è un cerchio atroce
la storia è il solo giudice
scialbi detriti di guerra
sopra i millenni strisciammo
ce la sognammo
la terra là dove uomini
portarono le leggi
avvinghiati ai propri fini personali
quasi sempre irrealizzati
ora testimoni muti
e non vedemmo al di là del cosmo
quando ci travolse
vagammo a lungo tra i fiori malati
rincorrendo cieli perduti
sotto un'altissima pace per chi crede
a un segno o a una croce
ma la storia non si contraddice
la storia è un cerchio atroce
la storia è il solo giudice
inviata da Dq82 - 11/2/2019 - 18:31
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La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
La Storia con la S maiuscola, da sempre fatta dai potenti, che stritola innumerevoli vite destinate invincibilmente al ruolo di vittime. La stessa Storia che culmina nel “punto di orrore definitivo”, come lo definisce Elsa Morante, rappresentato dal Ventesimo Secolo.
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