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Była sobie raz Elżunia

anonimo
Lingua: Polacco



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[1943?]
Testo di anonima autrice polacca, internata nel campo di Lublin-Majdanek.
Sulla melodia sul canto tradizionale polacco "Na Wojtusia z popielnika Iskiereczka mruga"
Testo trovato su Memoria in scena



"In questa breve, struggente strofa c’è il senso di estraniamento di una ragazzina che si ritrova sola al mondo. Furono centinaia di migliaia gli orfani strappati alle loro famiglie nei Campi di sterminio ma anche in quelli di lavoro, dove gli adulti morivano per fame, fatica, pessime condizioni igieniche o crudeltà delle guardie.



Teresa Chwiejczak di Wrocław ricostruì il testo su un canto tradizionale polacco e ne stese memoria il cantante e compositore polacco Aleksander Kulisiewicz (1918-1982), sopravvissuto a Sachsenhausen e pioniere della ricerca musicale concentrazionaria.

Libero è il mio canto


Per il Giorno della Memoria 2019, nello spettacolo intitolato "Libero è il mio canto – Musiche di donne deportate", ideato e diretto dal maestro Francesco Lotoro, che da trent'anni si dedica alla raccolta e trascrizione delle musiche composte dagli internati durante la seconda guerra mondiale.
Con il Coro Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e l'Ilse Weber Choir.
Ricerca e scelta dei testi a cura di Viviana Kasam e Marilena Francese.
Była sobie raz Elżunia, pozo stała sama
bo jej tatuś na Majdanku, w Oświęcimiu mama

inviata da Bernart Bartleby - 17/1/2019 - 20:33



Lingua: Italiano

Traduzione italiana da Memoria in scena
C’ERA UNA VOLTA ELZUNIA

C’era una volta Elzunia, è rimasta sola
perché suo padre è a Majdanek
ad Auschwitz c’è la mamma.

inviata da B.B. - 17/1/2019 - 20:34




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