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Sevda değil

Zülfü Livaneli
Langue: turc


Zülfü Livaneli

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(Melih Cevdet Anday)
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(Nâzım Hikmet)


[1992]
In “Saat 4... Yoksun”
Testo di Ahmet Çuhacı
Musica di Zülfü Livaneli

saat4


Ahmet Çuhacı,nato nel 1950, laureato in filosofia, insegnante e poi poeta, nei suoi versi spesso si incontrano bambini, uccelli, alberi e tutti gli idiomi del vivere quotidiano sullo stile degli antichi menestrelli anatolici. Un continuatore di quella canzone popolare millenaria.
Bir şafaktan bir şafağa
Bir akşamdan bir akşama
Merhaba demeden daha
Bu gitmeler gitmek değil

Eğil salkım söğüt eğil
Bu benimki sevda değil
Eğil yağmur rüzgar eğil
Bu benimki sevda değil

Eğil dalga bükül demir
Güzelliğin gerçek değil
Penceren kör kapın kitli
Bu bendeki seyir değil

Eğil salkım söğüt eğil
Bu benimki sevda değil
Eğil yağmur rüzgar eğil
Bu benimki sevda değil

envoyé par Flavio Poltronieri - 27/12/2018 - 17:51



Langue: italien

Versione Italiana di Flavio Poltronieri
NON E' AMORE

Da un'alba a un'altra alba
Da una sera a un'altra sera
Più che dire “ciao”
Queste partenze non sono un addio

Piegati salice piegati
Non è amore quello che provo
Piegati pioggia, vento piegati
Non è amore quello che provo

Curvati onda, piegati ferro
La tua bellezza non è vera
La mia finestra è cieca, la mia porta chiusa a chiave
Non sto guardando

Piegati salice piegati
Non è amore quello che provo
Piegati pioggia, vento piegati
Non è amore quello che provo

envoyé par Flavio Poltronieri - 27/12/2018 - 18:00


Scusate, per quale motivo "Zülfü Livaneli: Sevda değil" è stato deciso di inserirlo negli Extra, non mi sembra un testo poetico dissimile da altri che ho inviato riguardanti l'esilio....

Flavio Poltronieri

Flavio Poltronieri - 8/1/2019 - 17:51


Flavio la regola dovrebbe essere, ma come sai il sito è enorme, i criteri possono cambiare nel tempo e in più non siamo esenti da errori e sviste, le poesie musicate sono delle CCG doc, altrimenti vanno negli EXTRA.
Gli EXTRA possono quindi essere: canzoni che nulla ci azzeccano, ma che abbiamo voluto inserire lo stesso, poesie che non sono state musicate.

CCG/AWS staff - 8/1/2019 - 18:08


Scusatemi ma ho capito niente di questa risposta al mio quesito. Affermate: "se le poesie sono state musicate allora sono delle CCG doc, altrimenti vanno negli EXTRA" e Sevda değil non è forse una poesia che è stata musicata?! Ripeto: perchè è negli Extra e non assieme a tutte le altre di Livaneli?

Flavio Poltronieri - 8/1/2019 - 18:33


Ciao Flavio, forse semplicemente la tua introduzione al testo era piuttosto stringata e anche dalla traduzione non si capiva immediatamente che fosse un testo sul tema dell'esilio...
Forse è solo per questo che è stata messa negli Extra, mi pare...
Saluti

B.B. - 8/1/2019 - 21:32


...allora invito chi di dovere a toglierla dagli Extra e a sistemare la canzone nella lista assieme alle altre di Livaneli, grazie.

Flavio Poltronieri - 9/1/2019 - 08:10


Grazie.
Caro BB, mi par di cogliere (ma potrei sbagliarmi, è facile sbagliarsi avendo davanti solo parole scritte su uno schermo!)in quel tuo "stringata" una velata critica. Quindi cerco di chiarirti il mio punto:
A me pare che di Livaneli non si interessi nessuno, nonostante questo ogni tanto ne traduco una canzone e la invio (e ancora continuerò a farlo per altre tre o quattro), ovvio che potrei aggiungere più informazioni ma a che pro? Già la poesia è un sentire molto individuale, non deve certo essere spiegata da un altro, se poi quella turca (una delle tante di cui mi interesso) non suscita particolari interessi: pazienza! Figurati che perfino in patria per esempio, la poesia dei maestri dell’İkinci Yeni (Secondo Nuovo) ovvero l’avanguardia modernista che ha segnato la letteratura turca negli anni '50 e '60, ha avuto lo stesso destino: bollata come eccessivamente ermetica e fine a se stessa, è stata in seguito riscoperta negli anni '80, anche grazie ai giovani nuovi poeti. Cemal Süreya, tanto per citarne uno, ha pubblicato in vita solo sei raccolte e oggi le sue poesie complete (Sevda Sözleri, Yapı Kredi Yayınları) sono alla sessantesima ristampa!!! I suoi versi circolano nelle strade con l’hashtag #siirsokakta e molti giovani li conoscono a memoria. Superfluo dirti che in italiano si trova poco o niente in qualche antologia, un po' meglio in Francia dove nel 2015 è stata pubblicata dalle Editions L’Harmattan, una prima traduzione in francese. Ti saluto con due suoi versi che mi vengono in mente ora:
....Nella tua voce cosa c’è, lo sai?
C’è l’insonne lingua turca
Non sei felice del tuo lavoro
Né ami questa città
E l’uomo ripiega il giornale....
Nella tua voce cosa c’è, lo sai?
C’è il disordine di casa
e continui a passarti una mano sulla testa
per ricomporre la tua solitudine che si perde nel vento....

Flavio Poltronieri

Flavio Poltronieri - 9/1/2019 - 18:09


Caro Flavio, detto che sei una risorsa insostituibile per questo sito, visto che ci rendi accessibili tante splendide cose della poesia turca, bretone e francese e non solo, è proprio perchè la più parte di noi e dei più non ci capisce una fava di quelle strane e musicali lingue che occorre sempre - a mio avviso (e non riguarda una qualche lingua particolare ma tutte!) - essere poco parchi, anzi, generosi di informazioni quando si propone un brano.

Oso dirtelo dall'"alto" della mia esperienza di postatore seriale...

Capisco bene il tuo discorso, è anche una questione di libertà (interpretativa) di chi legge ma, voglio dire, non si tratta di essere didascalici bensì di non dare per scontato di essere compresi per via della pura sensibilità (dell'autore e del contributore) che traspare fra righe e suoni.

Nessuna critica volevo rivolgerti o, in verità, solo una: il modo un po' brusco e stizzito (anch'io leggo solo le parole scritte sullo schermo!) con cui ti sei rivolto ai pur perfidi Admins, quattro gatti spelacchiati che fanno un lavoro enorme e che magari, mentre tu difendevi giustamente il tuo Livaneli, erano alle prese con un down degli Autistici, piuttosto che con un attacco hacker, o con qualche troll neofascista, o semplicemente con altri 18 inserimenti da approvare o meno.

Un caro saluto

B.B. - 9/1/2019 - 20:11


Ti sbagli: io non ero stizzito e per dimostrartelo ti rivelo che la mia prima mail l'ho indirizzata personalmente e privatamente a Lorenzo, perchè non volevo che apparisse una mia qualche rimostranza sul sito. E' stato lui a dirmi che non era opera sua la scelta di inserirlo negli extra e a consigliarmi di agire pubblicamente. Comunque capitolo chiuso.

La libertà interpretativa è sacra per me e non deve subire condizionamenti (o almeno non i miei), io adoro condividere ma non sopporto chi "pontifica". Se qualcuno vuole approfondire un argomento i mezzi non mancano...ne sei proprio tu l'esempio personalizzato, ti sei dimenticato la nostra collaborazione su R.G. Cadou??!!

Flavio Poltronieri - 9/1/2019 - 21:22


Flavio, non so che dire... anche tu hai scritto "mi par di cogliere"... ecco, anche a me è parso di cogliere... se non era così, meglio... Ma anch'io non ti avevo mosso nessuna "velata critica"... Rileggiti meglio il mio modesto intervento, ho scritto solo che magari non si era capito che si trattava di una canzone sull'esilio, tutto qua...

Anche per me capitolo chiuso, anche perchè è un capitolo che trovo abbastanza noioso per chi ci legge...

B.B. - 9/1/2019 - 21:56




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