Volevo dirti tante cose ancora
da non saperle ricordare
raccontare di te che dormi
mentre corro al lavoro
avrei voluto aggrapparmi ancora
al calore del tuo ventre
dalla mia cella senza sbarre
maledetta linea 5
tu che corri e insegui le tue cose
le tue spine le tue rose
non scordarti mai di me
Tu che sogni Terre sconfinate
e i fantasmi dell’estate
non scordarti mai di me
La giustizia è una bella, dolce
cara parola
sono tutti desolati
hanno tutti un groppo in gola
ma la colpa in fondo è nostra
che corriamo al lavoro
la mattina troppo presto, la sera troppo tardi
e ci dimentichiamo di tornare a casa vivi
Sai com’è l’autunno coi suoi alberi e le foglie
ma nessuno le raccoglie quasi più
Sai com’è l’inverno senza un padreterno
senza un po’ di sole che scaldi fin quaggiù
amore mio che stai piangendo ancora
e ti raccogli su di me
su quel poco che ti resta
in un silenzio accecante
Io lo so che almeno tu
non scorderai quel mare di ricordi quel cielo così blu
non ti scorderai di quel che c’era
delle luci della sera che non torneranno più
da non saperle ricordare
raccontare di te che dormi
mentre corro al lavoro
avrei voluto aggrapparmi ancora
al calore del tuo ventre
dalla mia cella senza sbarre
maledetta linea 5
tu che corri e insegui le tue cose
le tue spine le tue rose
non scordarti mai di me
Tu che sogni Terre sconfinate
e i fantasmi dell’estate
non scordarti mai di me
La giustizia è una bella, dolce
cara parola
sono tutti desolati
hanno tutti un groppo in gola
ma la colpa in fondo è nostra
che corriamo al lavoro
la mattina troppo presto, la sera troppo tardi
e ci dimentichiamo di tornare a casa vivi
Sai com’è l’autunno coi suoi alberi e le foglie
ma nessuno le raccoglie quasi più
Sai com’è l’inverno senza un padreterno
senza un po’ di sole che scaldi fin quaggiù
amore mio che stai piangendo ancora
e ti raccogli su di me
su quel poco che ti resta
in un silenzio accecante
Io lo so che almeno tu
non scorderai quel mare di ricordi quel cielo così blu
non ti scorderai di quel che c’era
delle luci della sera che non torneranno più
inviata da adriana - 22/12/2018 - 11:54
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Canzone della Banda POPolare dell'Emilia Rossa & Massimo Ovo Gilioli dedicata a Giuseppe, Rosario, Bruno, Antonio, Rocco, Angelo e Roberto, operai morti ammazzati nella strage avvenuta alla Thyssenkrupp di Torino nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007.
Perchè il genocidio di lavoratori che ogni anno avviene nelle nostre fabbriche non sia taciuto e non resti impunito!
Trionfi la giustizia proletaria!
2020
La goccia e la tempesta