C’è stato il tempo dei silenzi e dei bugiardi,
e poi il tempo del “non si accettano ritardi”,
se il fuoco allarga i cuori e il freddo li serra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra.
C’è stato il tempo di tattiche e di studi,
le luci blu a riflettersi sui caschi e sugli scudi,
se il vino allarga i cuori e il gelo li serra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra.
C’è stato il tempo della violenza dei vigliacchi,
la caccia all’uomo nella notte fra i bivacchi,
se il canto allarga i cuori, il dolore li serra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra.
Voi che vedete quel che non esiste
per non vedere questa valle che resiste,
che chiede verità e voi rispondete guerra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra
sangue di Venaus, il sangue di questa terra
sangue di Venaus, il sangue di questa terra.
e poi il tempo del “non si accettano ritardi”,
se il fuoco allarga i cuori e il freddo li serra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra.
C’è stato il tempo di tattiche e di studi,
le luci blu a riflettersi sui caschi e sugli scudi,
se il vino allarga i cuori e il gelo li serra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra.
C’è stato il tempo della violenza dei vigliacchi,
la caccia all’uomo nella notte fra i bivacchi,
se il canto allarga i cuori, il dolore li serra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra.
Voi che vedete quel che non esiste
per non vedere questa valle che resiste,
che chiede verità e voi rispondete guerra
il fango di Venaus è il sangue di questa terra
sangue di Venaus, il sangue di questa terra
sangue di Venaus, il sangue di questa terra.
envoyé par adriana - 28/4/2007 - 09:08
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Testo ripreso da “Canta che non passa”(il TAV)
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